renzi partite iva

JOBS AZZ! AVVISATE RENZI: NEL 2016 E' TORNATO IL FENOMENO DELLE “FALSE” PARTITE IVA (LA SCORCIATOIA SCELTA DA TANTI DATORI PER SOTTRARSI AI COSTI DEI CONTRATTI STABILI) - IL GOVERNO HA PERSO UN'ALTRA SCOMMESSA

Marco Patucchi per la Repubblica

 

RENZI 1RENZI 1

Doveva essere l’anno della svolta. Lo stop definitivo, nelle intenzioni del governo, al fenomeno tutto italiano delle “false” partite Iva. La scorciatoia scelta da tanti datori per sottrarsi ai costi dei contratti stabili, inquadrando in una forma di attività autonoma prestazioni tipiche da lavoro dipendente. Numeri alla mano, invece, la scommessa del 2016 sembrerebbe persa, ridimensionando così gli effetti delle norme messe in campo dall’esecutivo sul fronte occupazionale, Jobs Act in primis.

 

Giusto un anno fa, eravamo ai primi di novembre, Giuliano Poletti annunciava in tv che nel 2016 «non sarebbero state più possibili le finte partite Iva. Nel Jobs Act – spiegava il ministro del Welfare abbiamo messo una riga forte tra lavoro autonomo e lavoro subordinato intervenendo su un’area grigia che prima era molto presente ».

 

Il riferimento era all’abolizione totale delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co) e al giro di vite sull’apertura di partite Iva fittizie attraverso la trasformazione automatica in assunzione stabile a fronte di determinate condizioni (collaborazione per almeno 8 mesi in un anno con la stessa azienda; almeno l’80% degli introiti con la stessa impresa; postazione fissa all’interno dell’azienda). Due misure che, insieme alla decontribuzione totale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, avrebbero dovuto innescare la svolta.

PARTITE IVAPARTITE IVA

 

«C’era da attendersi che il combinato disposto del bastone e della carota – commentava Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dopo la diffusione dei dati Istat che segnavano a dicembre 2015 un forte calo dei lavoratori indipendenti – favorisse la trasformazione di finte collaborazioni autonome in contratti a tempo indeterminato». Trascorso quasi un anno, però, l’ottimismo della prima ora probabilmente andrebbe ridimensionato.

PARTITE IVAPARTITE IVA

 

Uno studio della Uil che ha analizzato i dati dell’Osservatorio Partite Iva del ministero dell’Economia, fotografa, da un lato, la fine dell’effetto annuncio dei provvedimenti del Jobs Act e, dall’altro, l’esaurirsi della spinta degli incentivi alle assunzioni stabili dovuto al taglio della decontribuzione. Il presupposto metodologico è che, naturalmente, non esiste alcuna statistica dettagliata che distingua le “finte” partite Iva da quelle vere e che, dunque, le tendenze vanno analizzate estrapolando dal dato complessivo sia le tipologie di attività che le fasce anagrafiche più a rischio (dunque le partite Iva aperte da persone fisiche e quelle relative agli under 35).

 

Ebbene, la ricerca evidenzia «una decrescita delle partite Iva accese da persone fisiche tra il 2012 e il 2013 (-5,5%) e tra il 2014 e il 2015 (-14,5%, con un calo del 24,45% per gli under 35), in coincidenza quindi con le ultime due riforme del mercato del lavoro, la legge Fornero e il Jobs Act».

 

Nel primo caso, ricordiamolo, vennero introdotte “presunzioni di subordinazione” per ridurre l’utilizzo improprio delle collaborazioni (anche a partita Iva); nel secondo caso, il Jobs Act ha prefigurato una messa a punto delle regole della Fornero (dunque un ulteriore effetto annuncio) poi trasformata in realtà nell’allentamento del giro di vite a partire dal 2016.

PARTITE 
IVA 
PARTITE IVA

 

«Dal primo gennaio di quest’anno – spiega Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil – è prevista la possibilità per i “committenti” di stabilizzare anche i titolari di partita Iva, non prevedendo però alcun tipo di sanzione fiscale, contributiva o amministrativa in caso di erronea qualificazione del rapporto di lavoro. In pratica, una sanatoria tombale per coloro che hanno “assunto” con rapporti autonomi fittizi». Si aggiunga che, sempre rispetto alla stretta della Fornero, le nuove regole consentono all’azienda di evitare l’assunzione se dimostra che c’è “autonomia nell’organizzazione del lavoro” del collaboratore, definizione obiettivamente vaga.

 

SEMPRINI RENZISEMPRINI RENZI

L’insieme delle nuove norme e del venir meno di altri provvedimenti (in particolare la riduzione dell’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato) ha determinato la ripresa delle “false” partite Iva, almeno in base all’analisi della Uil: partendo dal dato più aggiornato del ministero dell’Economia (agosto 2016, con le aperture totali in crescita annua del 9,2%) e proiettandolo sulla fine dell’anno, lo studio fotografa partite Iva aperte da persone fisiche in aumento a 389.000 unità rispetto alle 369.315 del 2015 (+5,3%), e un incremento di quelle aperte dagli under 35 da 169.557 dello scorso anno a 177.837.

 

«Per il biennio 2016-2017 è prevista inoltre una riduzione delle imposte per i titolari delle partite Iva con reddito inferiore a 30mila euro – sottolinea ancora Loy – rendendo conveniente questo strumento. Insomma, c’è un sottobosco di lavori fragili e discontinui, dove il più debole soccombe. Serve una stretta su tirocini, voucher, finte partite Iva».

RENZI PARTITE IVARENZI PARTITE IVA

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...