1- L’APPELLO DELLO SMONTEZEMOLATO? PIÙ CHE UN MANIFESTO SI TRATTA DI UN VOLANTINO 2- DELLA VALLE, QUELLO CHE SI PREOCCUPA DELLA "GENTE CHE SOFFRE", LA STESSA CHE NON PUO' PERMETTERSI IL LUSSO DI COMPRARE LE SUE SCARPE DA 400EURO, SI E' BEN GUARDATO DAL METTERE LA SUA FIRMA SOTTO IL VOLANTINO DELL'AMICO LUCHINO 3- GLI OBIETTIVI DELLO SCARPARO SCALTRO SONO ALTRI, PRIMO FRA TUTTI LA SCALATA AL CORRIERE DELLA SERA DOVE STA LAVORANDO AI FIANCHI IL NAGEL PER INTASCARE LA QUOTA DI MEDIOBANCA. GLI SERVIRA’ PER CORONARE IL SOGNO DELLA PRESIDENZA DI CONFINDUSTRIA 4- LA CESSIONE DI ANSALDO ENERGIA AI TEDESCHI DI SIEMENS SAREBBE ORMAI COMPROMESSA 5- CACCIARI CACCIA IL MINISTRO CLINI NELLA CLINICA DEI “FUNZIONARI PAVIDI E IGNORANTI”

1- LA CESSIONE DI ANSALDO ENERGIA AI TEDESCHI DI SIEMENS SAREBBE ORMAI COMPROMESSA
Gli uscieri di Finmeccanica hanno le orecchie tese come le lepri che nelle battute di caccia sentono l'odore delle fucilate.

Grazie all'olfatto e all'udito che si sono affinati negli ultimi anni, gli uscieri sono in grado di percepire non solo gli spari ,ma anche i toni più acuti della musica. E dopo aver sentito l'opera cantata come il grande Pavarotti da Lorenzo Borgogni davanti ai magistrati di Napoli, si aspettano che la bellezza della lirica si riproponga nelle testimonianze di Paolo Pozzessere, l'ex-direttore commerciale che oggi sara' portato davanti ai tre pm napoletani che vogliono sapere tutto sulla commessa da 5 miliardi per la fornitura di navi fregate al governo brasiliano.

Gli uscieri hanno sempre ammirato questo manager per le sue avventure sentimentali che lo hanno portato a tre matrimoni e ad altre scappatelle meritevoli di encomio, e sanno anche che a suo tempo Guarguaglini aveva una certa diffidenza nei suoi confronti perché lo considerava un po' troppo spregiudicato e duro. È probabile quindi che la "cantata" di Pozzessere sarà meno roboante di quello di Borgogni, ma l'effetto carcere provoca imprevedibili scossoni psicologici che sciolgono la lingua e possono aprire altri scenari clamorosi sui business del Gruppo in Brasile, in Russia e in altre parti del mondo.

In questa situazione agli uscieri non ha provocato alcun effetto la bocciatura arrivata ieri dalla solita Moody's, perché il taglio del rating era scontato. A loro interessa piuttosto percepire se sono vere le notizie che cominciano a girare tra Roma e Genova sulla cessione di Ansaldo Energia ai tedeschi di Siemens. Secondo rumors sempre più intensi la cessione dell'asset strategico sarebbe ormai compromessa, e questo consentirebbe di evitare che uno dei gioielli tecnologici di Finmeccanica vada a finire in mani straniere.

Per il comandante supremo Orsi e per i suoi centurioni, che speravano di chiudere l'operazione prima del consiglio di amministrazione indetto per il 9 novembre, questo esito sarebbe un colpo durissimo che rischia di far saltare i numeri del bilancio e la strategia industriale.

Eppure le voci che arrivano da Genova sono sempre più insistenti anche se nel capoluogo ligure circola la notizia che una parte dei sindacati avrebbe concordato con Siemens il licenziamento di 300-400 ingegneri per assumere al loro posto un numero quasi pari di operai. Gli uscieri sono disgustati dall'ipotesi di questo patto scellerato che rischia di trasformare Ansaldo Energia da luogo di eccellenza in una fabbrica.

Mentre seguono gli sviluppi della vicenda con le orecchie ritte verso il Palazzo di Giustizia di Napoli e la città di Cristoforo Colombo, non si lasciano comunque distrarre da ciò che accade ai piani alti di piazza Monte Grappa,e ieri intorno alle 13 hanno sentito calare dall'alto le note del proclama che Orsi ha lanciato ai manager della prima linea.

Il tono era vibrante, e fermo è stato l'annuncio che non ha alcuna intenzione di dimettersi.
Orsi ha invitato i manager e i capi azienda a considerare "una schifezza" tutto ciò che certi giornali scrivono grazie alle carte che ricevono dai magistrati. Poi con un colpo di reni simile a quello del Generale Custer nella battaglia finale di Little Big Horn, ha invitato tutti a rimanere compatti per fare il culo ai nemici.


2- IL VOLANTINO DI LUCA
Ci vuole un gran coraggio a chiamare "Manifesto" l'appello di Montezemolo e di "ItaliaFutura" alla società civile per marciare verso la Terza Repubblica.

In realtà più che un manifesto si tratta di un volantino oppure, nella migliore delle ipotesi, di una chiamata alla partecipazione per l'appuntamento del 17 novembre a Roma in cui l'ex-presidente della Fiat e di Ntv intende chiamare a raccolta i moderati e i "carini" che si agitano per tirare la volata un secondo Governo Monti.

Eppure quello che viene chiamato "Il Manifesto" porta in calce l'elenco dei promotori dal quale si è scansato lestamente il cantante Francesco De Gregori. Quest'ultimo deve essere inorridito di fronte alla genericità e alla debolezza del volantino che nelle intenzioni di Luchino e dei suoi compagni di strada dovrebbe rinnovare la politica.

In realta' nessuno si aspettava che gli estensori del documento avessero un retroterra culturale pari a quello di chi in altre epoche ha chiamato i cittadini a raccolta per sommergere il vecchio potere con la lava delle passioni e delle idee. Ma senza scomodare la memoria di Altiero Spinelli e di Enrico Rossi che negli anni '40 lanciarono dal confino un vero e nobile "Manifesto per la libertà e per l'Europa", si resta allibiti per la modestia delle proposizioni che dovrebbero costituire la piattaforma di un grande rassemblement democratico.

E lo stupore aumenta quando dopo aver letto per cinque volte le frasi che iniziano con un'affermazione di fede ("crediamo che..."), si scopre che sul tema caldo e vitale della crisi economica gli estensori di "ItaliaFutura" non fanno alcun riferimento alla politica del rigore di Monti e liquidano in poche battute il ritorno alla crescita con "la riduzione della pressione fiscale" che viene mescolata insieme alla premiazione del lavoro e alla cultura " fondamentali motori di sviluppo della nazione".

Adesso è inutile cercare la mano di chi ha scritto questo volantino di buone intenzioni anche se il primo pensiero chiama in causa il manager Carlo Calenda, il giornalista Ernesto Auci e la professoressa Irene Tinagli che ha conquistato notorietà nel salotto televisivo del reverendo Giovanni Floris.

L'ipotesi più probabile è che su tutti questi personaggi abbia prevalso l'impronta etica di Andrea Riccardi, l'arciprete della Comunità di Sant'Egidio che con la sua firma suggella un'improbabile disponibilità di Monti a prendere la bandiera offertagli da Luchino e dai suoi compagni di strada.

Per come si presenta questa iniziativa appare un tentativo commovente del presidente della Ferrari di ritornare al centro dell'attenzione in un momento in cui l'uscita di Berlusconi apre spazi a nuove suggestioni politiche.

"ItaliaFutura" è una sua creatura e anche se di soldi ne ha messi sicuramente pochi per darle gambe e idee robuste, intende difenderne la paternità a tutti i costi. La conferma più sfacciata che l'Associazione è un suo dominio arriva proprio dal sito di "ItaliaFutura" dove accanto al Manifesto-volantino appare un vistoso richiamo alla Ferrari che domenica prossima correrà il Gran Premio dell'India con la bandiera della Marina Militare in omaggio ai due marò trattenuti dal febbraio scorso.


3- IL PIANO DELLO SCARPARO
Che Dieguito della Valle sia un uomo furbo l'hanno capito tutti a cominciare dalle vittime eccellenti dei suoi strali fino a Matteuccio Renzi che ieri sera nella trasmissione di Santoro lo ha definito in modo piuttosto sospetto "bravissimo e ricchissimo" .

L'astuzia dello scarparo marchigiano e' una virtu' che nasce da una cultura contadina e da una professione artigiana che gli consentono di cogliere il momento giusto per sferrare le sue offensive verbali alzando la bandiera della "gente che soffre" la stessa che non puo' permettersi il lusso di comprare le sue scarpe da 400euro. Ed e' per questa scaltrezza innata (irrobustita da una visione cosmopolita) che si e' ben guardato dal mettere la sua firma sotto il volantino dell'amico Luchino e dei 100 volenterosi di Italia Futura.

D'altra parte quello che voleva dire ai politici Dieguito l'ha scritto ,in un italiano approssimativo, l'ottobre scorso nel manifesto pubblicato a pagamento sui grandi quotidiani in cui parlava di spettacolo indecente e irresponsabile "non piu' tollerabile". Quelle si', erano parole forti e sincere, un antipasto del grillismo ben lontano dal salmodiare etico di Italia Futura, e dal balbettio amletico del suo compagno di merenda Luchino di Montezemolo.

Forse e' questa la ragione per cui durante la prima parte soporifera del programma di Santoro ha lasciato la parola al giovinotto di Firenze e a un Gianfranco Fini ( dal volto invecchiato), aggiungendo poche parole in favore di Monti e contro il linguaggio della politica che "suona incomprensibile alla gente che soffre".

Chi lo conosce pensa che arrivato a questo punto il patron di Tod's non abbia alcuna voglia di entrare nella bagarre preelettorale, ne' come candidato ( perche' questa idea non l'ha mai avuta), ne' come supporter del "nuovo che avanza".

Adesso i suoi obiettivi sono altri, primo fra tutti la scalata al Corriere della Sera dove sta lavorando ai fianchi il pallido Nagel di Mediobanca per mettersi in tasca la quota che piazzetta Cuccia detiene nel giornale di via Solferino.

Se il disegno andra' in porto allora entrera' sulla scena politica con in mazzo di carte... e di carta poderoso che potrebbe cambiare gli equilibri politici e spostare i consensi. Ma attenzione: l'astuzia dello scarparo marchigiano non e' a disposizione dei "carini", dei "liberali" e dei rampanti. Chi pensa questo non ha capito che nei prossimi due anni i soldi e i giornali gli serviranno per coronare il sogno della presidenza di Confindustria, l'Associazione dei padroni moderni che oltre al profitto fanno finta di preoccuparsi della "gente che soffre".


4- CACCIARI CACCIA CLINI NELLA CLINICA DEI "FUNZIONARI PAVIDI E IGNORANTI"
Avviso ai naviganti: " Si avvisano i signori naviganti che il ministro dell'ambiente Corrado Clini e' stato colto da stamane da spasmi dolorosi:

Ai medici che lo hanno soccorso prontamente ha spiegato che l'origine del malessere di natura esclusivamente nervosa e' stata provocata dalla lettura dell'intervista a "Il Fatto" di Massimo Cacciari che, dopo averlo dileggiato per il suo paragone degli scienziati a Galileo, lo accusa di essere soltanto un funzionario pavido e ignorante".

 

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