“L’OPS DI UNICREDIT È OSTILE” (E GRAZIE AL CAZZO) – IL CONSIGLIERE DI BANCO BPM, MAURO PAOLONI, ENTRANDO AL CDA DEL BANCO CHE DOVRÀ ANALIZZARE L’OFFERTA DI ORCEL, AFFERMA CIÒ CHE È EVIDENTE A TUTTI – LA PARABOLA DI GIUSEPPE CASTAGNA, L’EX NUOTATORE OLIMPICO NAPOLETANO CHE HA TRASFORMATO L’EX POPOLARE DI MILANO IN UN GIOIELLINO RADICATO IN LOMBARDIA E VENETO (CHE FANNO GOLA A UNICREDIT) E OGGI VALE PIÙ DI DIECI MILIARDI. QUANDO ARRIVÒ CASTAGNA, DIECI ANNI FA, VALEVA 1,44 MILIARDI...
CONSIGLIERE BANCO BPM, OPS UNICREDIT È OSTILE
(ANSA) - L'offerta pubblica di scambio di Unicredit è ostile? "Sì" risponde il consigliere di Banco Bpm, Mauro Paoloni, facendo il suo ingresso nella sede della banca in vista del cda del Banco che dovrà fare una prima valutazione dell'offerta di Unicredit
LA SORPRESA DI CASTAGNA, IL BANCHIERE DEL RILANCIO PRONTO ALLA TRINCEA
Estratto dell’articolo di Stefano Righi per il “Corriere della Sera”
La prima impressione potrebbe ingannare. Il duello a distanza tra Andrea Orcel e Giuseppe Castagna è tutto da giocare e l’amministratore delegato del Banco Bpm è molto lontano dallo stereotipo del napoletano pacioso, tutto pizza e mandolino.
È uomo di ordine e di numeri. Dopo la laurea con lode alla Federico II in giurisprudenza è stato un atleta olimpico, gareggiò a Montreal, nel nuoto, era il 1976. Il coraggio non gli manca. Anni dopo, quando era vicedirettore della filiale della Banca Commerciale italiana, nella zona industriale di Padova, affrontò due rapinatori armati a mani nude, rimediando un colpo alla testa con il calcio di un fucile che lo mandò all’ospedale.
Dopo gli anni della gavetta […] tornò nella sua città nel 2009, come direttore generale del Banco di Napoli, gruppo Intesa Sanpaolo, di cui divenne anche responsabile della Banca dei Territori […]. Ma la sua partita migliore la sta giocando in Piazza Meda, nel palazzo che dal 1931 è la sede della Popolare di Milano, fusasi nel 2017 con il Banco Popolare di Verona […].
È arrivato lì nel 2014 […]. […] Quando arrivò, nel gennaio di dieci anni fa, la Popolare di Milano valeva in Borsa 1,44 miliardi di euro. Il giorno della fusione con Verona era arrivato a 3,7 miliardi. Oggi sono più di dieci. In queste cifre c’è tutto il lavoro di Castagna, abile banchiere commerciale che si è mosso lungo due direttrici: la modernità, delle strutture e della governance e il legame con il territorio, con le imprese e le famiglie.
Se i tempi e la legge hanno imposto la trasformazione delle popolari in società per azioni, il Banco non ha mai allentato il legame con la clientela. Ed è questo che oggi fa gola a Unicredit: una presenza radicata nelle regioni a maggiore crescita del Paese, Lombardia e Veneto in primis . Oltre alle fabbriche prodotto, i fondi, le assicurazioni. Dopo dieci anni di crescita, ora inizia la partita più difficile.
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