LONDRA SCOPRE LA LEGGE MAMMI’ – L’ANTITRUST INGLESE BLOCCA MURDOCH CHE PUNTAVA AL CONTROLLO TOTALE DI SKY – MOTIVO? FRA STAMPA E TV UN SUDDITO BRITANNICO SU TRE AVREBBE LETTO O VISTO NOTIZIE TARGATE DAL MAGNATE AUSTRALIANO – E SE DISNEY COMPRA SKY? SE NE RIPARLA IN FUTURO…
Luigi Ippolito per il Corriere della Sera
Schiaffo dell' Antitrust britannica a Rupert Murdoch: l' Autorità per la Competizione e i Mercati di Londra ha bocciato il tentativo del magnate australiano 86enne di assumere il controllo totale di Sky, l' emittente satellitare paneuropea che trasmette Sky News, in quanto «contrario all' interesse pubblico». Murdoch, attraverso la sua 21st Century Fox, ha già in mano il 39 per cento di Sky e ora vorrebbe acquisire il restante 61 per cento sborsando 11,7 miliardi di sterline (circa 13 miliardi di euro).
Ma l' Authority non è d' accordo: e la motivazione è squisitamente politica. L' acquisizione darebbe alla famiglia Murdoch «eccessivo controllo sui fornitori di notizie attraverso tutte le piattaforme media e pertanto eccessiva influenza sull' opinione pubblica e sull' agenda politica».
Dunque non si parla di concentrazioni proprietarie o di standard qualitativi, bensì di capacità di orientare le scelte della Gran Bretagna. Murdoch aveva già fatto un primo tentativo di acquisire la totalità di Sky nel 2011, ma aveva dovuto rinunciare sulla scia dello scandalo delle intercettazioni illegali che aveva coinvolto i suoi giornalisti. Il magnate in Inghilterra, attraverso la sua News Corp, ha già in mano il Sun , il tabloid più diffuso con due milioni e mezzo di copie, nonché il Times e il Sunday Times , che restano i più autorevoli giornali di qualità, oltre a una catena radiofonica.
L' Authority ha calcolato che contando anche Sky le notizie targate Murdoch sarebbero «viste, lette o ascoltate da un terzo della popolazione britannica, con uno share significativamente maggiore di tutti gli altri operatori dell' informazione, eccezion fatta per Bbc e Itn ».
I controllori britannici hanno dunque sollevato «preoccupazioni per il pluralismo dei media» e prospettato diverse soluzioni: abbandonare il takeover , vendere Sky News oppure «isolare» Sky News dalla «influenza» della famiglia Murdoch. «Il pluralismo dei media è al cuore del nostro processo democratico - ha spiegato Anne Lambert, presidente del gruppo di indagine indipendente dell' Authority -. E' molto importante che nessun gruppo o individuo abbia troppo controllo sui nostri media o troppo potere di indirizzare l' agenda politica».
Sono parole che suonano come musica alle orecchie dell' opinione pubblica liberal britannica, che ha sempre visto in Murdoch la sua bestia nera e gli addossa la responsabilità della Brexit, per la quale i suoi giornali hanno fatto campagna. D' altra parte è innegabile che Murdoch abbia sempre avuto un rapporto privilegiato con i governanti di Londra: la Thatcher era sua amica personale, Blair lo corteggiava e Theresa May ha avuto un incontro segreto con lui nel 2016.
Anche se va detto che la sua capacità di influenzare il pubblico sembra essere in declino: il Sun , che in passato si era vantato di aver vinto le elezioni, per il voto dello scorso giugno ha fatto una campagna forsennata contro Jeremy Corbyn, che però è riuscito a portare i laburisti a un risultato storico.
Adesso la palla passa al governo. Il rapporto finale dell' Authority sarà inviato il primo maggio al ministro della Cultura Matt Hancock, il quale avrà un mese di tempo per prendere una decisione finale. Ma in realtà l' intera questione potrebbe trovare un' altra strada per risolversi. La Disney è in trattativa per acquisire da Murdoch le attività di intrattenimento della Fox e questo include anche Sky: l' accordo è attualmente all' esame delle autorità di regolamentazione americane ed europee e potrebbe essere finalizzato nel 2019.
In questo caso, le preoccupazioni dell' Authority britannica svanirebbero, perché anche Sky News passerebbe sotto il controllo del colosso californiano. Ma a Londra hanno preferito non speculare sul futuro: meglio alzare i paletti da subito, poi si vedrà.