lufthansa

IN EUROPA C’E’ CHI LE CONDIZIONI LE DETTA, CHI LE SUBISCE - LUFTHANSA VINCE IL BRACCIO DI FERRO CON LA COMMISSIONE EUROPEA E PORTA A CASA 9 MILIARDI DI AIUTI ALLE SUE CONDIZIONI - DOVRÀ CEDERE ALCUNI DIRITTI DI ATTERRAGGIO E DECOLLO (PERO’ MENO DI QUELLI RICHIESTI) ED È RIUSCITA A OTTENERE CHE NON VADANO ALLA CONCORRENTE RYANAIR - MA IL GOVERNO TEDESCO PONE LE SUE CONDIZIONI PER IL SALVATAGGIO: INGRESSO NEL CAPITALE COL 20% DELLE AZIONI E DUE POSTI NEL CDA…

Luigi Grassia per “la Stampa”

lufthansa

 

La Lufthansa, messa in ginocchio dalla pandemia, vince il braccio di ferro contro la Commissione europea sulle condizioni del salvataggio di Stato da 9 miliardi di euro. Vince nel senso che dovrà sì cedere un certo numero di slot (diritti di atterraggio e decollo), però meno di quelli richiesti, inoltre Lufthansa ha ottenuto che tali slot non vadano alla Ryanair, ed è riuscita a escludere anche altri concorrenti sgraditi; cioè ha acquisito la facoltà di scegliersi i competitori.

 

La vicenda si trascina dietro tre paradossi:

1) «Non era mai successo - commenta l' analista di settore Antonio Bordoni - che l' Ue imponesse una cessione di slot in cambio del via libera ad aiuti di Stato. In occasione di fusioni o acquisizioni sì, ma di salvataggi pubblici no».

LUFTHANSA

 

2) D' altra parte, non era mai successo che una compagnia aerea obbligata dall' Ue a cedere slot stilasse una lista di veti a specifici concorrenti.

 

3) La Lufthansa ha vinto a Bruxelles ma non a Berlino, visto che pure il governo tedesco (quello che, dopotutto, sgancia i 9 miliardi) pone condizioni per il salvataggio, condizioni di fronte alle quali la compagnia recalcitra.

 

Mercoledì il direttivo di Lufthansa aveva respinto la richiesta della Commissione Ue di rinunciare a 72 slot negli aeroporti di Francoforte sul Meno e di Monaco di Baviera, corrispondenti all' operatività di 12 aerei (sui 300 che Lufthansa ha nei due scali); ieri la compagnia ha detto sì alla controproposta di 48 slot in meno, cioè 8 aerei, e ha ottenuto che tali slot non vadano alla pericolosa concorrente "low cost" Ryanair, e neanche a compagnie extra-europee, e neanche a compagnie europee che abbiano ricevuto aiuti di Stato durante la pandemia, e (per 18 mesi) neanche a compagnie già operanti in questi due aeroporti. Con tali vincoli non sarà facile trovare compagnie subentranti.

 

aereo lufthansa

«Per un anno e mezzo» fa sapere Lufthansa «questa opzione è disponibile, solo per nuovi concorrenti, negli aeroporti di Francoforte e Monaco. Se il termine scade e nessun nuovo concorrente si avvale di tale opzione, questa sarà estesa ai concorrenti già esistenti nei rispettivi scali».

 

Resta il malessere di Lufthansa per le condizioni del governo di Berlino al versamento di 9 miliardi: ingresso nel capitale col 20% delle azioni e due posti nel cda. Tale presenza è promessa come silente, ma già lo Stato chiede a Lufthansa di confermare l' ordine di acquisto di aerei del colosso franco-tedesco Airbus per svariati miliardi di euro, con lo scopo (o la scusa) di schierare velivoli più ecologici. Commenta l' analista aeronautico Gregory Alegi: «È comprensibile che un governo che mette tanti soldi voglia stare nel cda a controllare. Ma così stiamo tornando all' epoca delle compagnie di bandiera. In Germania, in Italia, in tutta Europa, gli aiuti di Stato ai vettori e l' ingresso dello Stato nel capitale vengono sistematicamente autorizzati dall' Ue. Così torniamo indietro di molti anni».

lufthansa

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…