MAI MULTARE I GENI - NETFLIX NACQUE 20 ANNI FA PER UNA PENALE DI BLOCKBUSTER A REED HASTING DI 40 EURO - S’INCAZZO’, INVENTO’ NETFLIX E BLOCKBUSTER CHIUSE - FESTEGGIAMENTI A VENEZIA CON ROBERT REDFORD E JANE FONDA - DAL 2002 LE AZIONI A WALL STREET SONO TRIPLICATE. E L’AZIENDA VALE 71 MILIARDI $
Maria Teresa Cometto per Corriere della Sera - Economia
Reed Hastings non poteva immaginare un miglior festeggiamento per i vent' anni della sua Netflix, degli applausi ricevuti al Festival di Venezia, lo scorso venerdì, dopo la proiezione di Our souls at night , i cui protagonisti Jane Fonda e Robert Redford hanno ricevuto il Leone alla carriera. Il film infatti è l' ennesima produzione fatta in casa dalla società (online dal 29 settembre), che ha scelto il Lido anche per presentare in anteprima mondiale la prima serie di telefilm prodotta in Italia, Suburra (online dal 6 ottobre) .
Hastings ha fondato Netflix il 29 agosto 1997 insieme a Marc Randolph, già direttore marketing della sua prima azienda, che se ne è andato nel 2004. Leggenda vuole che l' idea sia arrivata dopo aver pagato una penale di 40 dollari per aver riconsegnato molto in ritardo la videocassetta del film Apollo 13 , affittata in un negozio Blockbuster, il marchio allora dominante nel business dell' home video .
Hastings pensò allora a un sistema più comodo per l' utente, cercando di sfruttare la nuova tecnologia dei dvd, allora agli albori: si inventò un abbonamento mensile per ricevere un numero illimitato di film a casa, per posta, con la sola clausola di averli uno per volta, dopo aver rispedito il dvd già visto.
Da allora Hastings e Netflix sono stati protagonisti di una rivoluzione che non solo ha spazzato via Blockbuster - la catena è fallita nel 2013 -, ma ha scosso l' intera industria del cinema e della tv, scatenando una competizione senza precedenti fra i big di Hollywood e della Silicon Valley per conquistare l' attenzione e il portafoglio del pubblico.
«Ci sentiamo in concorrenza con tutto: lo sport, il gioco, la tv tradizionale, e anche con il sonno», scherza - ma non troppo - Hastings. È infatti per «colpa» sua che gli americani prima, e gli spettatori del resto del mondo poi, si sono ammalati di binge watching , l' abbuffata in streaming di film e telefilm, a qualsiasi ora del giorno o della notte. Hastings è stato il primo a capire che gli utenti amano guardare i loro show preferiti su Internet quando e come - su laptop o tablet, smartphone o smart tv - vogliono. E per questo, dieci anni fa, ha fatto l' altro grande salto: dai dvd via posta ai video via Internet, sempre in abbonamento a tariffa fissa.
Poi, dopo essersi focalizzato sulla distribuzione dei contenuti, ha capito anche l' importanza della qualità e dal 2011 si è lanciato in una nuova sfida: proporre opere originali, in esclusiva agli abbonati, per fidelizzare i vecchi e attrarre i nuovi. Ha investito grandi risorse su programmi originali senza paura di andare in rosso - sei miliardi di dollari solo quest' anno, il doppio della tv premium Hbo (quella dei Sopranos ) e cinque volte il canale Fx di 21st Century Fox (gruppo Murdoch) - e ha ottenuto un grande successo fin dalla prima serie originale, House of cards , lanciata nel 2013. Quell' anno le azioni di Netflix, quotata in Borsa dal 2002, hanno triplicato il loro prezzo e oggi la società vale oltre 71 miliardi di dollari. Chi avesse investito mille dollari nell' Ipo, ne avrebbe adesso 140 mila.
La passione per la matematica e le sfide imprenditoriali sono gli ingredienti fondamentali degli exploit di Hastings, nato a Boston 56 anni fa. In parte sono nel suo dna: il bisnonno materno, Alfred Lee Loomis, era scienziato e inventore, avvocato e finanziere. Hastings ha scoperto al college, il Bowdoin nel Maine, l' amore per i numeri e dopo la laurea in matematica è andato per due anni (1983-1985) a insegnare nelle scuole dello Swaziland, come volontario di Peace corps. «L' ho fatto per un insieme di spirito di servizio e d' avventura - ha spiegato Hastings -. Se hai girato l' Africa in autostop con dieci dollari in tasca, creare un' azienda non ti spaventa troppo».
Tornato in America, è andato a Stanford, l' università-cuore della Silicon Valley, dove ha frequentato un master in Scienze informatiche: saper sviluppare algoritmi gli servirà poi per mettere a punto il sistema con cui Netflix studia e anticipa i gusti del pubblico. Dopo aver lavorato per un paio d' anni in una società tecnologica, nel 1991 ha fondato la sua prima startup, Pure software. «Crescevamo il 100% l' anno ma sentivo che non facevamo un buon lavoro», ricorda Hastings, che ha venduto la società sei anni dopo e da quell' esperienza ha imparato alcuni fondamentali da riutilizzare nella nuova avventura.
Per esempio, l' importanza di avere la miglior squadra possibile di collaboratori. Per reclutare e valutare i dipendenti di Netflix, Hastings ha sviluppato una cultura aziendale unica, da lui chiamata «libertà e responsabilità»: chi realizza una performance valutabile «solo» come adeguata viene licenziato - pur con una generosa liquidazione - perché «è necessaria l' eccellenza per vincere, come nello sport», spiega. In cambio, ogni dipendente è libero di decidere quante vacanze prendere e come dividere la retribuzione fra salario e stock option .
Oltre a lavorare, Hastings confessa di non fare molto altro, a parte stare con la famiglia composta dalla moglie Patricia Ann Quillin, sposata nel 1991, e dai due figli, con cui vive a Santa Cruz, California, in una villa con cani, galline e capre. Il suo focus maniacale sul business non è esagerato, mentre il mercato dei video in streaming diventa sempre più affollato e competitivo: Apple ha appena annunciato che investirà un miliardo di dollari nella produzione di contenuti originali, Amazon già da tempo è attiva in questo campo e anche Facebook sta muovendo i primi passi, mentre operatori tradizionali come Disney lanciano servizi esclusivi online.
Per questo Hastings non bada a spese nella «guerra dei talenti»: per creare nuovi show ha di recente ingaggiato, con cachet milionari, la regina della tv americana Shonda Rhimes, i fratelli Joel ed Ethan Coen, autori e registi di film da Oscar come Fargo e Non è un paese per vecchi , e l' ex mattatore della rete Cbs David Letterman. Anche Wall Street ha fiducia nei suoi investimenti di lungo termine. Sempre sperando che troppo binge watching non porti all' indigestione e a una crisi di rigetto.