emmanuel macron mario draghi amundi

MARIO, SALVATOR AMUNDI – MARIO DRAGHI È PRONTO PER ANDARE IN TOUR CON UNA SERIE DI CONFERENZE ALL’ESTERO, DOPO ESSERE RIAPPARSO IN PUBBLICO PER LE CONSIDERAZIONI FINALI DI IGNAZIO VISCO A BANKITALIA, E POI AL RICEVIMENTO PER IL 2 GIUGNO AL QUIRINALE - LA PRIMA TAPPA? A PARIGI IL 22 GIUGNO, PER UNA CONVENTION DEL COLOSSO DEL RISPARMIO GESTITO, AMUNDI. "MARIOPIO" SI MUOVE PER PREPARARE LA CANDIDATURA AL VERTICE DELLA BANCA MONDIALE? E SARÀ UN CASO CHE ABBIA SCELTO LA FRANCIA DI MACRON, CON CUI MELONI SCAZZA UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE?

mario draghi 2

Estratto dell’articolo di Camilla Conti per “La Verità”

 

Mario Draghi è riapparso nei giorni scorsi in gran forma seduto in prima fila alle considerazioni finali del governatore (uscente) di Bankitalia, Ignazio Visco, e poi al ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica. Ma è già pronto per andare in tour con una serie di conferenze all’estero, tra l’Europa e gli Usa, dove porterà il suo bagaglio di esperienze prima alla Bce e poi a Palazzo Chigi.

 

mario draghi considerazioni finali ignazio visco 2023

L’occasione giusta, è la voce che circola da tempo, anche per fare pubbliche relazioni in vista di una sua possibile candidatura al vertice della Banca Mondiale come chiusura di una lunga e blasonata carriera. Vedremo. Intanto, è interessante notare da dove Super Mario abbia deciso di partire. Perché, secondo quanto ha rivelato ieri Milano Finanza, la prima tappa sarà a Parigi il 22 giugno.

 

Amundi, il colosso francese del risparmio gestito controllato dal Crédit Agricole, lo ha scelto come speaker d’eccezione alla sua convention dal titolo The global shake up, where will the pieces fall? («La scossa globale, dove cadranno i pezzi?»). […]

 

emmanuel macron mario draghi trattato del quirinale 5

[…] È […] curioso che il «Draghi conferenziere» abbia scelto di cominciare la sua avventura dalla Francia. Proprio dopo le tensioni tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni (volata ieri a Tunisi per trovare un accordo sulla gestione dei flussi di clandestini), nonché a pochi giorni dalla visita di Sergio Mattarella a Parigi (tesa a rinsaldare i rapporti con l’Eliseo che sul Mediterraneo e sui migranti gioca una partita spesso contraria ai nostri interessi). Certo, Draghi è stato colui che da presidente del Consiglio ha messo i sigilli al Trattato del Quirinale, di cui è stato per altro un grande sponsor.

 

jean pierre mustier elkette

Ma al netto delle affinità diplomatiche e delle coincidenze temporali, dal punto di vista finanziario è degno di nota anche il ruolo di Amundi, il cui invito è stato raccolto dall’ex premier. Il gruppo transalpino è uno dei maggiori asset manager d’Europa, a cui Unicredit ha venduto le sue gestioni (gruppo Pioneer) nel 2016, quando la banca milanese era guidata proprio da un francese, l’ad Jean Pierre Mustier.

 

Impostazione poi smontata a dicembre 2022 dal successore di Mustier, Andrea Orcel, con l’accordo firmato con Azimut per la distribuzione in Italia di nuovi prodotti di risparmio gestito […]. A febbraio, inoltre, il Fondo strategico italiano (Fsi) ha acquistato il 9% del capitale della società di asset management Anima. Un’operazione di sistema con in regia il governo con il preciso intento di proteggere Anima da appetiti stranieri.

 

AMUNDI

Con un occhio anche alle mosse della capogruppo di Amundi, ovvero il Crédit Agricole che ha rilevato il Creval e ora è il primo socio del Banco Bpm, azionista di Anima. E Amundi è anche «in coabitazione» nel gruppo Crédit Agricole Italia con la stessa Anima, il cui accordo scadrà nel 2027. Senza dimenticare che Anima ha in pancia oltre 100 miliardi di euro di titoli di Stato, ovvero quasi il 5% del nostro debito pubblico.

 

Mario Draghi alla convention The global shake up, where will the pieces fall? di Amundi

[…] Gli addetti ai lavori ricorderanno sicuramente la posizione tenuta da Draghi quindici anni fa, quando era governatore di Bankitalia. Nel gennaio del 2008, in un intervento al Forex, aveva richiamato l’industria del risparmio gestito ad assicurare in modo adeguato l’indipendenza, «dove opportuno anche con una separazione proprietaria, delle società di gestione del risparmio dai gruppi bancari». Tema rilanciato anche a luglio dello stesso anno, davanti all’assemblea dell’Abi definendo «essenziale» l’autonomia delle società di gestione e promettendo nuove misure «per separare più nettamente la conduzione delle Sgr di matrice bancaria da quella del gruppo di appartenenza[…]».

 

[…]  Curioso che ora vada ospite di chi, i francesi di Amundi, aveva risposto a quell’appello comprando Pioneer da Unicredit. Nemo propheta in patria. Non solo perché, come abbiamo visto, il consolidamento del sistema finanziario è partito dalle società di risparmio gestito e la moral suasion fatta con le regole invocata da Draghi non ha funzionato. Ma anche perché a muovere le pedine del risiko è stata Parigi.

mario draghi daniele franco considerazioni finali ignazio visco 2023 louise tingstrom jean pierre mustier emmanuel macron mario draghi trattato del quirinaleAMUNDI 1 emmanuel macron mario draghi mario draghi ugo zampetti considerazioni finali ignazio visco 2023 mario draghi emmanuel macron versailles mario monti e mario draghi considerazioni finali ignazio visco 2023 mario draghi alle considerazioni finali di ignazio visco 2023 mario draghi jean claude trichet christine lagarde 25 anni di bce sergio mattarella emmanuel macron mario draghi 2emmanuel macron mario draghi trattato del quirinale 4mario draghi emmanuel macron mario draghi daniele franco considerazioni finali di ignazio visco 2023

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…