COME LA FA LUNGA MARPIONNE: “LA FIAT IN ITALIA HA UNO STABILIMENTO DI TROPPO” - CORAGGIO, SFANCULA TUTTO E SCAPPA A DETROIT: MEJO UNA FINE SPAVENTOSA CHE UNO SPAVENTO SENZA FINE - SUDANO FREDDO GLI OPERAI DI POMIGLIANO - RELAZIONI (SINDACALI) PERICOLOSE: L’AD DI FIAT: LE SOGNA COSI’: “51 SETTIMANE DI LAVORO, TRE TURNI, UTILIZZO DEL SABATO E CONTENIMENTO DEL COSTO DEL LAVORO…”

Paolo Griseri per "la Repubblica"

Con l'attuale mercato europeo c'è uno stabilimento Fiat in eccesso in Italia. Sergio Marchionne non nasconde le sue preoccupazioni sul futuro di un mercato «che nel nostro paese si avvia a chiudere l'anno con 1,4 milioni di pezzi e in Europa non sta certo bene». E aggiunge: «Prevedo che questa situazione rimarrà stabile per 24-36 mesi. Se non riusciremo a produrre in Italia anche per il mercato Usa penso che ci sarà uno stabilimento di troppo tra i quattro italiani».

Un'ipotesi, per il momento. Ma anche uno spettro sulle prospettive degli insediamenti nella Penisola. Per fugare le voci sulla reale intenzione di Fiat di investire a Mirafiori (ieri la Fim nazionale ha tenuto un convegno a Torino sollevando dubbi), al termine della presentazione della nuova 500 L lanciata alle Ogr (la stessa location dell'ultimo programma di Fazio e Saviano) è stata fatta intravedere la sagoma del nuovo suv che verrà realizzato a fine 2013 nello stabilimento torinese.

Ma a chi chiedeva di confermare tutte le previsioni di investimento in Italia, Marchionne ha risposto: «Con il mercato a un milione e quattrocentomila pezzi all'anno non faccio previsioni. Su Mirafiori confermo quel che abbiamo detto». Il lancio della 500 L, prodotta in Serbia in 70-80 mila pezzi nel 2012, coincide con le buone notizie che arrivano dagli Usa dove Chrysler a giugno cresce del 20% rispetto allo stesso mese del 2011 e dove la Fiat 500, superate le difficoltà iniziali, sale del 122 per cento raggiungendo in sei mesi una quota di vendite pari a tutto il 2011.

È con questo mercato di riferimento che il Lingotto sceglie di incrementare la sua quota in Chrysler acquistando dal fondo Veba dei sindacati americano il 3,3%. Quando arriverà al 100%?: «Abbiamo la possibilità di farlo in qualsiasi momento ma oggi non credo che ci convenga». L'accordo consente di arrivare fino al 2016: «Credo che quella data sia troppo in là».

Sul fronte italiano continua a pesare il braccio di ferro con la Fiom su Pomigliano. Il tribunale dice che sono stati discriminati gli iscritti alla Cgil: «Non è vero, ne abbiamo assunti 20». Il riferimento è agli ex iscritti che sono stati assunti dopo aver restituito
la tessera. Che cosa accadrà se il Tribunale confermerà la sentenza di primo grado? «Lo abbiamo detto: se ne entreranno 145 ne devono uscire 145. Con questo mercato il sistema non ne accoglie di più».

Ma manterrete l'impegno ad assumere tutti i cassaintegrati di Pomigliano? «Se il mercato lo consentirà, si». Il modello di relazioni sindacali a cui si ispira Marchionne «è l'accordo recentemente raggiunto alla Vauxhall con 51 settimane di lavoro, tre turni, utilizzo del sabato e contenimento del costo del lavoro». «Per poter produrre per gli Stati
Uniti, dobbiamo avere quella tranquillità lí», aggiunge l'ad del Lingotto e chiosa: «Altro che discutere sui 145 in più o in meno ». Parole inevitabilmente destinate a rinfocolare la polemica. L'attualità fa cosí passare in secondo piano il lancio della nuova vettura venduta in Italia da metà settembre al prezzo di 15.550 euro.

 

mirafioriPOMIGLIANO - FIATMARCHIONNE FORNERO PASSERA ELKANN A POMIGLIANO SERGIO MARCHIONNE A SIXTY MINUTESMAURIZIO LANDINI SEGRETARIO DELLA FIOMJOHN ELKANN

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