chrysler pacifica waymo google fca

A MARPIONNE CONVIENE TENERSI ALLA LARGA DAI TASSISTI - FCA E GOOGLE LAVORANO AL TAXI CHE SI GUIDA DA SOLO E FARÀ ESTINGUERE I GUIDATORI. LE VETTURE PUBBLICHE (PIÙ FACILI DA ‘PROGRAMMARE’ DELLE AUTO PRIVATE) CIRCOLERANNO DAL 2019 A PHOENIX - SERGIONE GONGOLA: ‘LA NOSTRA PARTNERSHIP CON WAYMO CRESCE E SI RAFFORZA. GLI ABBIAMO GIÀ VENDUTO 150 CHRYSLER PACIFICA’ (VIDEO)

 

TRUMP MARCHIONNE

Giorgio Gandola per la Verità

 

Eccitazione nel mondo dell' auto, arriverà la Punto-Google. Il momento è cruciale e l' annuncio arriva direttamente da Sergio Marchionne: Fca ha firmato un accordo con il gigante mondiale dell' algoritmo per fornire migliaia di Chrysler alla divisione Waymo che sta sviluppando il progetto del taxi senza guidatore, destinato a entrare in funzione entro l' anno a Phoenix, in Arizona.

 

john krafcik waymo

La carrozzeria e la meccanica saranno quelle della Chrysler Pacifica (intuibile la reattività su strada), modello scelto dal colosso californiano per questo esperimento sulle street americane. «Gliene abbiamo già vendute 150 negli ultimi due anni», ha precisato il numero uno di Fca. «La nostra partnership con Waymo continua a crescere e si rafforza. Questo è l' ultimo segnale in ordine temporale del nostro impegno verso questa tecnologia».

 

Il gemellaggio è vincente per l' azienda olandese con capitale americano e storia italiana. Essere scelti da Google nella corsa allo sviluppo dell' auto del futuro rappresenta un formidabile investimento finanziario e al tempo stesso un notevole biglietto da visita sotto il profilo del marketing.

 

E consente a Marchionne di continuare nella sua anomala ma fruttuosa strategia di appoggiarsi ormai sistematicamente sul settore Ricerca e sviluppo degli altri per produrre auto appetibili per il mercato mondiale. John Krafcik, amministratore delegato di Waymo, ha ufficializzato il matrimonio con poche ma significative parole: «Con la prima flotta di auto completamente autonome in strada ci stiamo spostando dalla fase di ricerca e sviluppo a quella operativa. I minivan Pacifica ibridi offrono interni versatili e una corsa confortevole. Gli ulteriori veicoli ordinati ci consentiranno di crescere».

 

chrysler pacifica waymo google fca

Operazione necessaria, bisogna correre come fecero i coloni nell' Ottocento per la conquista della terra in Oklahoma e piantare i paletti per primi. Con concorrenti agguerriti come Uber (che ha scelto per partner Toyota e Daimler), Lyft (che lavora con Ford, Volvo, Tata e curiosamente la stessa Waymo), Apple (Lexus), Intel (Bmw) e Nutonomy (Mitsubishi) chi arriva secondo ha perso. Non per niente Google ha già ufficialmente testato la sua tecnologia in 25 città americane, fra le quali metropoli come Atlanta, San Francisco e Detroit. Le vetture non sono sfuggite all' occhio dei passanti anche per la loro bruttezza stordente, ma questo è un dettaglio passeggero.

 

Così adesso la nuova frontiera è il taxi senza conducente. Dall' altra parte dell' Atlantico si nota un certo accanimento nel voler espellere dalle auto l' uomo cominciando dal tassista. Prima Uber, poi Blablacar, oggi la Punto-Google. Si corre a perdifiato, senza essere inseguiti, verso un futuro fine a sé stesso, come se l' obiettivo degli over the top della Silicon Valley fosse un mondo che somiglia a Blade Runner nel quale gli unici ad arricchirsi sono loro. Sorgono spontanee due domande. La prima è sociale: se la sperimentazione a Phoenix funziona, quanti tassisti rimarranno senza lavoro nei prossimi dieci anni?

chrysler pacifica waymo google fca

 

La storiella degli allegri futuristi di oggi è quella degli addetti ai lampioni a olio nella Londra dell' Ottocento, che con l' arrivo della luce elettrica si estinsero come i dinosauri. Quei 300 lampionai vengono citati da strapagati consulenti (e con malcelato disprezzo) nei convegni per teorizzare l' ineluttabilità della rincorsa alla tecnologia a perdifiato e alla filosofia low cost. Ma i tassisti sono 20.000 solo in Italia (qualche decina di milioni nel mondo) e sono essi stessi consumatori che in un futuro molto prossimo non avranno più il denaro per comprarsi la Punto-Google e neppure la Punto basic.

 

Siamo travolti dal futuro, incapaci di gestire il futuro e di domandarci seriamente «a che serve?». È sorprendente per una società che ha attraversato il Novecento facendo a ogni passo i conti con l' etica.

 

chrysler pacifica waymo google fca

Ha affrontato con prudenza la conquista dello spazio, lo sfruttamento dell' energia atomica e oggi si contorce dal disgusto quando sente parlare di ciò che è geneticamente modificato, anche quando è indispensabile per produrre eccellenze o sfamare il pianeta.

Ma digerisce tutto quello che arriva dai webmaster della California con la loro abissale ignoranza, scambiando le felpe per libertà.

 

Dove sono i professionisti del corteo, i Nimby in servizio permanente, i teorici dell' uomo al centro dell' universo (preti compresi) nel momento in cui si prova a espellerlo - l' uomo - anche da una volgare utilitaria? La parola d' ordine è «ibrido», come la percocca. I padroni delle ferriere sfruttavano la persona, questi la eliminano o la tollerano a 2 euro come i pizza boys, in attesa di mettere a punto il drone da consegna.

 

Alla seconda domanda risponderanno direttamente i cittadini di Phoenix nel 2019: inserita nel traffico metropolitano, l' auto senza conducente funzionerà? Nonostante la formidabile tecnologia, gli esperimenti stanno producendo anche grovigli di lamiere tenuti nascosti a occhi indiscreti. O rivelati al popolo dopo molti mesi, come l' incidente in Florida nel quale l' ex marine Joshua Brown ha perso la vita, finendo con una Tesla sotto il rimorchio di un camion mentre stava guardando un film.

chrysler pacifica waymo google fca

 

L' autopilot non aveva saputo distinguere il colore del cielo da quello (grigio chiaro) dell' autoarticolato; a Milano sarebbe un problema. Secondo Tesla il sistema aveva funzionato benissimo perché ha il compito «di assistere chi è al volante, non di sostituirsi a esso». La batteria di avvocati dei colossi Web non è mai virtuale.

 

Se i taxi senza tassista provocano un incidente con voi sopra o vi portano in una via dove vi rapinano, potete sempre far causa all' algoritmo. Auguri.

 

dentro alla chrysler pacifica waymo google fca

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…