MILANO +0,5%, SPREAD 262 - MERKEL E HOLLANDE PRESENTERANNO UNA PROPOSTA “PER L’UNIONE MONETARIA” - OK DELL’ECOFIN ALLA TOBIN TAX - CROLLO DEI CONSUMI, TORNATI AI LIVELLI DEL ’98 - ATLANTIA: STUDIAMO L’INTEGRAZIONE CON GEMINA - NUOVO BALZO DI UNIPOL, MA UNICREDIT ERA GIÀ USCITA - INTESA LANCIA IL BOND DA 750 MLN - DAVOS: I BIG MANAGER SONO PESSIMISTI. IN ITALIA POCA INNOVAZIONE…
1 - BORSA: MILANO CHIUDE A +0,5%, MA I DERIVATI AFFONDANO MPS (-5,7%)
Radiocor - I listini europei chiudono contrastati una giornata vissuta in attesa della pubblicazione dei conti dei big americani della tecnologia Google e Ibm. Francoforte e Parigi hanno ceduto mezzo punto, Londra e' risultata quasi piatta. Meglio di tutti ha fatto Milano con il Ftse Mib che ha chiuso a +0,48. Merito soprattutto di Finmeccanica balzata del 4,67% in attesa del cda di domani da cui si attendono novita' sul fronte della cessione di Ansaldo Energia.
Bene anche Enel Green Power (+3,98%) sostenuta da un report di SocGen. In fondo al listino principale, invece, Mps (-5,68%) dopo che e' emerso che la banca nel 2009 aveva sottoscritto un derivato che comporterebbe una perdita di circa 220 milioni sul bilancio 2012. Sul mercato dei cambi, l'euro scivola sotto quota 1,33 a 1,3295 (1,3317 ieri) e si indebolisce anche sullo yen a 117,75 (119,62) mentre il rapporto fra dollaro e yen si attesta a 88,572. Per quanto riguarda il petrolio, il Wti con consegna a marzo sale dello 0,5% a 96,33 dollari.
2 - SPREAD BTP CHIUDE STABILE A 262 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude stabile a 262 punti base. Il tasso sul decennale del Tesoro si attesta al 4,20%.
3 - CRISI: MERKEL, ENTRO MAGGIO PROPOSTA FRANCO-TEDESCA SU UNIONE MONETARIA
Radiocor - 'La Germania e la Francia desiderano presentare, insieme, entro maggio delle proposte per la stabilizzazione e il rafforzamento dell'Unione monetaria nel quadro della preparazione del consiglio europeo di giugno'. Lo ha affermato il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente francese Francois Hollande in occasione della celebrazione dei 50 anni di amicizia franco-tedesca.
4 - GERMANIA: BALZA INDICE DI FIDUCIA ZEW A GENNAIO, TOP DA MAGGIO 2010
Radiocor - In Germania l'indice Zew, che misura la aspettative della com unita' finanziaria nell'economia del Paese per i prossimi sei mesi, e' balzato in gennaio ai massimi dal maggio 2010: con una progressione di ben 24,6 punti e' passato a 31,5 punti dai 6,9 punti registrati in dicembre. Il dato ha colto positivamente di sorpresa il mercato, le cui previsioni medie puntavano su un miglioramento fino a 12 punti.
Il sub-indicatore relativo alle condizioni correnti dell'economia e' migliorato a 7,1 punti dai 5,7 del mese precedente. L'accelerazione dello Zew, secondo i responsabili dell'ufficio studio, e' coerente con l'opinione dei mercati finanziari che scommette su una crescita dell'economia tedesca nel corso del 2013. E potrebbe, secondo loro, alimentare il clima di fiducia e tornare a stimolare gli investimenti finora rinviati.
5 - TOBIN TAX: OK ECOFIN, UNDICI PAESI POSSONO PARTIRE
Radiocor - L'Ecofin ha autorizzato undici paesi, tra cui l'Italia, a procedere nella 'cooperazione rafforzata' per introdurre una tassa sulle transazioni fin anziarie (Tobin Tax). Lo hanno indicato fonti del Consiglio Ue. I paesi che potranno procedere, sulla base della voto a maggioranza qualificata di oggi, verso la Tobin Tax, oltre all'Italia, sono Belgio, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Austria, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. Ora la Commissione europea potra' avanzare una proposta dettagliata. Si sono astenuti Repubblica Ceca, Regno Unito, Malta e Lussemburgo.
6 - CONSUMI: RETE IMPRESE ITALIA, -4,4% NEL 2012 TORNATI A LIVELLO DEL '98
Radiocor - Nel 2012 i consumi reali pro capite sono calati del 4,4% a 15.920 euro: il dato emerge da un'analisi di Rete Imprese Italia che prevede un ulteriore calo, del'1,4% a 15.695 euro, per il 2013. I consumi tornano cosi', ha spiegato Mariano Bella di Rete Imprese Italia, ai livelli del 1998. Il reddito disponibile reale pro capite e' calato nel 2012 del 4,8% a 17.337 euro. Rete Imprese Italia prevede un ulteriore calo, a 16.955 euro, nel 2013. Questa previsione, ha aggiunto Bella, determina su questo fronte 'un salto indietro al 1986'.
A fine 2012, poi, il saldo tra imprese aperte e chiuse e' negativo per 100mila unita'. 'Nel 2012 - ha sottolineato Carlo Sangalli, presidente di turno di Rete Imprese Italia - in Italia ha chiuso un'impresa al minuto'. Sangalli ha sottolineato la portata di 'una crisi che si e' abbattuta soprattutto su quell'Italia produttiva dell'economia dei servizi di mercato, del terziario, dell'artigianato e dell'impresa diffusa che, vivendo preval entemente di domanda interno, sta pagando il conto piu' salato'.
7 - ATLANTIA: INTEGRAZIONE CON GEMINA TUTTORA IN FASE ANALISI E STUDIO
Radiocor - L'operazione di integrazione tra Atlantia e Gemina 'e' tuttora in fase di analisi e studio preliminare, in particolare per la definizione del progetto industriale che ne costituisce il principale presupposto'. Lo precisa una nota di Atlantia in relazione ai rumors di stampa. Atlantia, prosegue la nota, 'intende precisare che allo stato non sono ancora allo studio aspetti finanziari dell'operazione, ne' la creazione di strumenti ibridi di capitale. Tanto meno e' stato ipotizzato alcun rapporto di concambio o contemplato alcun premio per gli azionisti Gemina. Come anticipato nel comunicato del 17 gennaio cui si rinvia, la societa' informera' tempestivamente il mercato di eventuali sviluppi dell'operazione'.
8 - UNIPOL: UNICREDIT GIA' USCITA, NUOVO RALLY PREMAFIN IN BORSA
(ANSA) - Nuovo rally di Premafin in Borsa (+18,63% a 0,24 euro) dove sono state ben comprate anche Unipol (+3,67% a 2,08 euro) e Fonsai (+1,15% a 1,31 euro) assieme alla Milano (+1,36% a 0,42%). La riscoperta dei titoli del gruppo, favorita giovedì scorso da un incontro dei vertici di Bologna con gli investitori, ha consentito al titolo della compagnia guidata da Carlo Cimbri di riagganciare la soglia dei 2 euro, quella fissata per l'ultimo aumento di capitale. Unicredit che, al pari di Mediobanca, si era accollata circa il 5% della compagnia, non ha atteso la recente volata per vendere: da quanto si è appreso, Piazza Cordusio ha infatti già ceduto nei mesi scorsi sul mercato a più riprese le azioni che aveva in portafoglio.
9 - INTESA SANPAOLO: IMPORTO BOND 750 MLN, SPREAD CALA A 160 PB
Radiocor - A meta' mattinata le banche che si stanno occupando di collocare il nuovo bond targato Intesa SanPaolo aveva raccolto ordini per oltre un mi liardo di euro da parte di 120 singoli investitori. Grazie a questa risposta del mercato lo spread promesso sul nuovo titolo di debito e' sceso a 120 punti base rispetto all'Euribor trimestrale dai 165 punti base area indicati inizialmente. L'emittente, coadiuvato da Dz Bank, Lbbw, Rbi, UniCredit e dalla controllata Banca Imi, ha indicato per l'operazione come importo massimo 750 milioni di euro.
10 - HERA: LANCIA BOND BENCHMARK A 15 ANNI, +320 PB
Radiocor - Hera ha lanciato stamani sul mercato del debito in euro un bond benchmark della durata di 15 anni. Lo apprende 'Il Sole 24 Ore Radiocor' da fonti bancari e. L'emittente ha affidato il mandato di curare l'operazione a un nutrito pool di banche che comprende Banca Imi, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Mediobnanca, Rbs e UniCredit. Il titolo ha una 'price guidance' iniziale di 320 punti base sul midswap. In sostanza, riferiscono dalle sale operative, paga una cedola di 5,30-5,40 per cento.
11 - DAVOS:CEO PESSIMISTI;DA GOVERNO ITALIA POCA INNOVAZIONE
Corrado Chiominto per l'ANSA - Hanno tagliato le spese, puntano di nuovo sull'innovazione e si danno battaglia sui mercati emergenti. Ma i più importanti Ceo del mondo vedono ancora nero. Il 28% prevede un'ulteriore contrazione dell'economia a fronte del 18% di inguaribili ottimisti e un 52% di attendisti che non vedono cambiamenti all'orizzonte.
E' questo il risultato del tradizionale sondaggio di Pwc che viene diffuso alla vigilia del World Economic Forum nel quale la società di consulenza ha raccolto l'opinion di 1.500 capi azienda di oltre 68 paesi, tra cui oltre 40 italiani che evidenziano la poca attenzione del governo a favorire un contesto di innovazione e di creazione di lavoro competente. La crisi sembra essere diventata parte integrante del meeting di Davos, come la neve che imbianca le montagne e le dive che fanno da cornice ad eventi di tipo sociale (oggi l'attrice Charlize Theron ha posato per lanciare una campagna di raccolta fondi).
Ma i top manager e i capi di governo che arrivano alla spicciolata trovano tra le nevi raccontate da Thomas Mann il solito rituale: grandi temi, discussioni, nuovi slogan, ma anche coppe riempite di champagne e affari. Solo domani il forum prenderà il via. E quest'anno la novità è proprio rappresentata dal fatto che un italiano aprirà i lavori, il presidente del consiglio Mario Monti. Il premier italiano è conosciuto a Davos dove è più volte venuto quando era commissario europeo e sfoderava la spada contro le multinazionali. L'accoglienza di certo non sarà ostile. La tradizionale indagine di Pwc però non spiana la strada.
La fotografia, nel confronto internazionale, vede i ceo italiani gli mediamente più ottimisti, anche se la fiducia sul futuro segna un calo rispetto ad un anno fa: la "confidence" a 12 mesi, che nel 2010 era al 75%, è calata al 60% nel 2011 e ora flette al 59%. Ad una domanda specifica sull'azione del governo gli italiani ammettono (al 43%) che le misure adottate sono state efficaci per garantire la stabilità del settore finanziario. Ma il giudizio su altri capitoli rimane tranchant, con un significativo gap tra Italia da un lato e Francia-Germania dall'altro.
Alla domanda se il governo supporta l'innovazione nel settore privato rispondono positivamente solo il 7% degli italiani, contro il 42% del francesi e il 36% dei tedeschi. E, nonostante la riforma della contrattazione, se si parla del ruolo per la formazione di forza lavoro competente, gli italiani solo nel 5% dei casi plaudono il governo, contro il 14% dei tedeschi e il 21% dei francesi. Idem anche per l'impegno a ridurre il carico normativo delle imprese: solo per il 5% c'é stato un miglioramento; un giudizio che però in questo caso italiani condividono con i colleghi francesi e tedeschi. I problemi critici per il Belpaese non sono cambiati.
L'aumento del carico fiscale è la minaccia più importante per il business: l'86% lo teme (contro il 46% dei ceo tedeschi), seguito dal costo dell'energia (57%, contro il 34% dei francesi). Tra le minacce generali c'é anche l'eccesso di regolamentazione (67%). Il report, ricco di tabelle, consente anche di toccare con mano l'intensità della crisi in Italia. Così per resistere le imprese italiane hanno ridotto i costi negli ultimi 12 mesi: lo dice l'83% degli intervistati, contro il 77% del campione mondiale. Ma questa sarà la strategia seguita anche nei prossimi 12 mesi (almeno per l'81% degli intervistati). la ricerca della "giusta taglia" è del resto tra le priorità dei Ceo italiani.
Ma se si guarda al lavoro si individua un altro gap: il 41% degli intervistati ha ridotto i dipendenti, il 42% lo farà nel prossimo anno. Nelle tabelle "mondo", invece, solo il 25% del top manager dice di aver ridotto i lavoratori, una quota che scende al 19% in Francia e sale al 29% in Germania. Non c'é però solo questo.
Così Ezio bassi, senior partner di Pwc Italia mette in risalto che si sta valutando la necessità di una profonda business trasformazione dei prodotti offerti ai clienti, attraverso modelli di business innovativi ad alto valore aggiunto". E per farlo si cercano anche "nuovi talenti manageriali": una peculiarità per la quale gli italiani appaiono decisamente più aperti del resto del mondo.











