PIAZZA AFFARI INIZIA IL MESE IN RIALZO A +0,7%, FRANCOFORTE MAGLIA NERA - EURO IN CALO DOPO I DATI DELLE PMI - BENE LE VENDITE CHRYSLER A +31%, MA CITIGROUP DECLASSA FIAT, LE CUI VENDITE CALANO ANCORA - ITALIANI IMPOVERITI, IN 10 ANNI PERSO IL 7% DI POTERE D’ACQUISTO - IL MANTRA DELLA MERKEL: NO AGLI EUROBOND - ASTALDI IN POLONIA - AT&T AFFOSSATA: COLLOQUI CON IL GOVERNO, LA RIVALE SPRINT GODE - PECHINO CONTRO LE INTERNET COMPANY - IN BORSA LA GUERRA DI LIBIA È GIÀ FINITA - ORACLE INDAGATA PER TANGENTI…
AUTO ITALIA: +1,51% IMMATRICOLAZIONI IN AGOSTO, -1,37% GRUPPO FIAT
-3,1% SENZA CHRYSLER. QUOTA SCENDE AL 29,7%
Radiocor - In Italia le immatricolazioni di nuove auto sono aumentate dell'1,51% annuo in agosto, raggiungendo quota 70.307 vetture. E' quanto emerge dai dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Nel mese il gruppo Fiat (includendo i marchi Chrysler per il 2011 ma non per il 2010), ha venduto l'1,37% di auto in meno rispetto all'agosto dell'anno scorso (-3,1% escludendo Chrysler anche nel 2011). La quota di mercato del Lingotto e' quindi scesa al 29,7% (29,1% senza Chrysler) dal 30,55% dell'agosto 2010.
1 - BORSA MILANO INIZIA MESE IN RIALZO, BENE INTESA SP E DIFENSIVI...
Reuters - Piazza Affari comincia il mese di settembre in rialzo, dopo aver lasciato sul terreno oltre il 15% ad agosto.
Si conferma, peraltro, il trend di periodo, ovvero un tasso di volatilità molto elevato. La seduta, infatti, ha visto un'altalena continua. E un tentativo di decisa accelerazione nel pomeriggio - dopo la diffusione dell'indice Ism manifatturiero, che ha superato le attese - ha avuto vita breve, perdendo progressivamente slancio.
L'impressione degli operatori è che il clima di incertezza inviti alla cautela e accorci la durata dei rimbalzi. Nell'aggiornamento della strategia d'investimento, Swiss & Global Asset Management scrive che "le attuali turbolenze sul mercato azionario e obbligazionario offrono nuove opportunità nel lungo periodo. Tuttavia", aggiunge la società di gestione, "a breve termine prevediamo una volatilità elevata". Di conseguenza, Swiss & Global ha ridotto l'esposizione azionaria a neutrale e sovrappesa la liquidità .
In chiusura, l'indice FTSE Mib ha guadagnato lo 0,69% e l'AllShare lo 0,58%, mentre il MidCap ha terminato praticamente invariato (+0,08%). Volumi per un controvalore di circa 1,8 miliardi di euro
Al palo ieri, quando il listino milanese è scattato dai blocchi, INTESA SANPAOLO ha messo a segno un progresso del 2,47%. L'istituto guidato da Corrado Passera, dicono i trader, è stata aiutata dalla conferma a 'equal weight' da parte di Morgan Stanley. Il broker, invece, ha tagliato ad 'underweight' UNICREDIT (+0,58%) e MEDIOBANCA (-0,16%), accomunate ora a MONTEPASCHI -0,82%), POPOLARE MILANO (-0,61%) e BANCO POPOLARE (+0,42%).
In volo ieri, l'automotive è stato fiaccato dalle prese di beneficio. PIRELLI ha ceduto il 2,74% e FIAT INDUSTRIAL lo 0,52%. FIAT, colpita da un downgrade di Citigroup, è arretrata dello 0,78%. Il titolo del Lingotto, peraltro, ha recuperato terreno dopo la pubblicazione del dato sulle vendite di agosto di Chrysler, cresciute del 31%.
Penalizzati recentemente, i difensivi ritrovano il segno più. PARMALAT è salita dell'1,58%, TERNA dell'1,98%, LOTTOMATICA dell'1,27%, TELECOM ITALIA dell'1,78%, ENEL dello 0,88%, ATLANTIA dello 0,98% e SNAM RETE GAS dello 0,54%.
Debole MEDIASET: -1,04%. In una breve nota dedicata al settore dei media in Europa, Nomura scrive di aver rivisto le previsioni sugli utili sulla base dell'assunto che Usa ed Europa cresceranno in maniera molto contenuta nei prossimi 3-5 anni. Tra le mid cap, il comparto ha visto RCS MEDIAGROUP cedere il 3,58% e CALTAGIRONE EDITORE il 2,09%.
Zoppicante A2A: -0,67%. Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione dell'utility lombarda, ha detto che è improbabile che entro il termine del 15 settembre venga raggiunto un accordo fra soci italiani ed EdF sul riassetto di EDISON (-0,48%). Fuori dal paniere principale, rally di PRELIOS (+8,21%) grazie ad un'operazione di cessione di asset in Germania. Prosegue il trend di riscoperta di alcuni titoli industriali trascurati: DE' LONGHI +7,93%, CRESPI +5,12% e CERAMICHE RICCHETI +3,55%.
2 - BORSE EUROPEE: LONDRA +0,45%, FRANCOFORTE -0,94%, PARIGI +0,28%
(LaPresse) - Chiusura contrastata per le principali Borse europee. L'indice Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,45% a 5.418,65 punti e il Cac 40 di Parigi sale dello 0,28% a 3.265,83 punti. Cala invece il Dax di Francoforte, dello 0,94% a 5.730,63 punti. A Madrid, l'Ibex cresce dello 0,49% a 8.761,1 punti.
3 - EURO: CHIUDE IN FORTE CALO SU INDICE PMI EUROZONA...
(AGI) - L'euro chiude in forte calo sulla scia dell'indice Pmi dell'eurozona, che ha registrato la prima flessione dell'attivita' manifatturiera nell'area in due anni. La moneta comune passa di mano per 1,4233 dollari e 109,76 yen, vicino ai minimi di seduta. Dollaro in recupero sullo yen a 77,09. .
4 - FIAT: CHRYSLER, VENDITE USA +31%, MIGLIORE AGOSTO DA 2007...
Radiocor - Prosegue il buon momento di Chrysler Group: in agosto il colosso di Detroit, parte del gruppo Fiat, ha registrato negli Stati Uniti un rialzo d elle immatricolazioni pari al 31%. Come si legge nella nota diffusa dalla societa', le immatricolazioni del mese scorso sono state 130.119, contro le 99.611 dello stesso periodo del 2010. Si tratta del miglior agosto dal 2007 e il diciassettesimo aumento mensile consecutivo.
5 - GM, IN USA VENDITE AD AGOSTO +18% GRAZIE A VEICOLI A BASSO CONSUMO...
(LaPresse/AP) - La General Motors ha annunciato oggi che le sue vendite negli Stati Uniti sono salite del 18% ad agosto, grazie all'aiuto dei veicoli a basso consumo, che hanno bilanciato l'incertezza economica e il maltempo. Le altre case automobilistiche potrebbero non avere avuto un periodo così positivo. Gli analisti ritengono che le vendite di auto e furgoni hanno rallentato lo scorso mese a causa dei minori sconti, delle preoccupazioni sull'economia e sull'uragano Irene, che ha causato la chiusura dei concessionari nell'enorme mercato della East coast. Gm ha venduto 218.479 veicoli, di cui quasi 22mila compatte Chevrolet Cruze.
6 - ALTROCONSUMO: ITALIANI IMPOVERITI, IN 10 ANNI EURO POTERE ACQUISTO -7%...
(LaPresse) - Gli italiani si sono impoveriti rispetto al biennio 2001-2002. Lo sostiene l'associazione Altroconsumo, che ha realizzato una ricerca in occasione dei 10 anni della moneta unica. A fronte di un aumento medio dei prezzi al consumo del 21%, c'è stata un'evoluzione più lenta nella crescita dei redditi pro capite (+14%) e una conseguente riduzione del potere d'acquisto pari al 7%.
I comportamenti di spesa sono stati influenzati dal cammino lento e costante dell'inflazione, dagli aumenti di prezzo di cereali e derivati, con la dinamica speculativa che ne è seguita, dai picchi dei rincari in settori nevralgici per il bilancio familiare: trasporto marittimo(+147%) e aereo (+61%); treni (+46%); utenze acqua (+52%) e gas (+34%); bevande alcoliche e tabacchi (+53%). I premi Rc auto sono cresciuti a dismisura in città come Napoli (+122%), Palermo (+77%); note dolenti per i motociclisti a Roma, con un +136% sull'Rc moto.
7 - GERMANIA, MERKEL: A PARLAMENTO VOCE IN CAPITOLO SU FONDO SALVA-STATI...
(LaPresse/AP) - Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha affermato che può essere data voce in capitolo al Parlamento sulle future decisioni per il fondo di salvataggio europeo. Il Governo della Germania ha approvato questa settimana l'ampliamento dei poteri del fondo, per una capacità fino a 440 miliardi, ma la decisione dovrà essere sottoposta a un voto parlamentare previsto per il prossimo 29 settembre.
I legislatori tedeschi della maggioranza di centrodestra chiedono maggiori poteri di controllo sulle future decisioni del fondo. Secondo il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, il suo scopo deve essere quello di avere una "funzione stabilizzante". La Merkel ha spiegato che il comportamento dei parlamentari tedeschi darà un segnale ai mercati, e ha aggiunto che essi sono "consapevoli di questa responsabilità ".
8 - CRISI:MERKEL,EUROBOND RISPOSTA SBAGLIATA...
(ANSA) - Gli euro-bond sono ''la risposta sbagliata''. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel ribadendo la propria opposizione a questo strumento. ''Abbiamo un differenza in competitivita''' che l'emissione di debito congiunta non puo' guarire, ha detto la Merkel parlando a Berlino dopo l'incontro con il primo ministro portoghese Pedro Passos Coelho, riferisce l'agenzia Bloomberg.
9 - AT&T E T-MOBILE, APERTI I COLLOQUI CON IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA USA...
Milano Finanza - Non può ancora considerarsi chiusa la partita sull'acquisizione di T-Mobile, la società di telecomunicazioni Usa controllata da Deutsche Telekom, da parte di At&t. Nonostante l'operazione da 39 miliardi di dollari sia stata bloccata ieri dal Dipartimento di Giustizia statunitense, fonti vicine al governo tedesco fanno sapere che ci sono contatti ad alto livello. "Ci sono colloqui a margine del caso giuridico tra il dipartimento di Giustizia e le società - dichiara un esponente da Berlino - che potrebbero portare a una modifica dei termini dell'accordo". Come spesso accade nel settore delle telecomunicazioni, quindi, la politica avrà un ruolo non marginale nell'epilogo della delicata operazione.
"E' l'inizio di un processo, non la fine", dicono dalla Germania. James Cole, vice-procuratore generale, ritiene che l'acquisizione di T-Mobile "si tradurrebbe in un aumento dei prezzi negli Stati Uniti per decine di milioni di consumatori, oltre che in una minore offerta e minore qualità dei prodotti nel campo dei servizi wireless".
A questo punto potrebbe affacciarsi un terzo attore per sbloccare la situazione. Alcuni osservatori puntano su Sprint Nextel, che ieri ha guadagnato oltre il 6% a Wall Street. In ballo potrebbe esserci un'ipotesi di fusione con T-Mobile, discorso interrotto bruscamente dall'entrata in gioco di At&t.
10 - IATA: TRAFFICO AEREO PASSEGGERI +5,9% A LUGLIO, MA ATTESO DEBOLE 2011...
(LaPresse) - Il traffico aereo passeggeri è aumentato del 5,9% a luglio, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mentre la stessa rilevazione per il trasporto merci ha mostrato un calo dello 0,4%. Lo riferisce la Iata, l'International Air Transport Association. "Il trasporto passeggeri - ha detto Tony Tyler, direttore generale e amministratore delegato della Iata - ha smentito le cupe prospettive economiche, con un aumento del 5,9% nel mese di luglio. Con l'attuale calo della fiducia delle imprese e dei consumatori, la lentezza nel commercio internazionale, e gli aumenti dei prezzi del carburante, l'aspettativa è per un fine anno più debole. Il calo nel settore delle merci è un sintomo".
11 - ASTALDI: NUOVO CONTRATTO IN POLONIA...
Tendenza&Mercati - Il gruppo Astaldi, primo General Contractor in Italia, attivo nel campo della progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture pubbliche e grandi opere di ingegneria civile, quotato in Borsa dal 2002, si è aggiudicato il contratto per la realizzazione della Fase II del progetto di ammodernamento della linea ferroviaria Varsavia e della Stazione ferroviaria sotterranea di Fabryczna, in Polonia.
Il valore complessivo è pari a 350 milioni di euro (Astaldi al 40%), l'opera è co-finanziata con fondi di coesione europei e verrà realizzata dalla Astaldi in partnership con tre imprese polacche - tra cui la Torpol (Gruppo Polimex Mostostal), specializzata in lavori ferroviari.
La Polonia si conferma un paese di grande importanza nelle politiche di sviluppo commerciale del gruppo. Con questa nuova iniziativa si attesta infatti ad oltre 1,5 miliardi di euro l'ammontare complessivo dei contratti attualmente in esecuzione nell'Area realizzati anche in partnership con imprese locali.
12 - PECHINO MINACCIA DI VIETARE LE LICENZE NAZIONALI ALLE INTERNET COMPANY...
Wei Gu per "La Stampa" - Le nuove regole sulle fusioni e le acquisizioni (M&A) chiariscono meglio come la Cina gestisca le quotazioni in Borsa e le acquisizioni. Il Ministero del Commercio ha comunicato che dal 1˚ settembre gli investitori esteri non possono utilizzare strutture arcane e legalmente dubbie, come gli accordi di controllo, per evitare la supervisione delle autorità a Pechino.
Di conseguenza, le società Internet del continente potrebbero essere costrette a un cambiamento se vogliono essere quotate in Cina o avere le loro licenze di esercizio nazionali. La nuova struttura pone fine a un decennio di silenzio ufficiale sulle strutture aziendali, che ha consentito alle società private cinesi di raccogliere denaro all'estero. Le nuove regole creano una barriera attorno alle licenze di esercizio delle società , spesso di proprietà di cittadini cinesi, per esempio un fondatore o un parente, che danno alle holding a capitale straniero una significativa influenza senza una piena proprietà .
Le società , tra cui Sina e Baidu, utilizzano questi accordi di controllo per dare agli investitori delle holding quotate all'estero diritti contrattuali sulle licenze nazionali e sui profitti. Nel caso peggiore Pechino potrebbe vietare alle società Internet cinesi le loro preziose licenze. Le autorità esamineranno molto attentamente gli accordi in questo settore, incluso l'ultimo acquisto di una quota di Sina in Tudou, il sito cinese di condivisione video online.
Le recenti controversie tra Yahoo e il partner di e-commerce cinese, Alibaba, evidenziano i rischi normativi cinesi fronteggiati dagli investitori esteri. Le nuove regole potrebbero rendere più difficile per queste società ottenere le quotazioni sul continente. Baidu è tra quelle che vogliono essere quotate sul mercato internazionale di Shanghai. Vogliono raccogliere capitali e farsi conoscere sul mercato nazionale.
Ma c'è un inghippo: le società estere non dovrebbero ottenere licenze Internet cinesi. Se vogliono essere quotate sul mercato nazionale, saranno costrette a rilevare investitori esteri. Ciò potrebbe rivelarsi troppo caro. Il tesoro Internet cinese deve essere trattato con molta cura.
13 - EDISON, IREN ALZA IL PREZZO PER L'ACCORDO...
Fr.Bas. per il "Corriere della Sera" - Il ministro Paolo Romani lo aveva detto: «Sto incontrando tutti». Per il dossier Edison deve sciogliere il nodo degli azionisti italiani (raggruppati in Delmi) prima del vertice di lunedì con il numero uno di Edf Henri Proglio. Ieri c'è stato l'incontro al ministero con il presidente di Iren Roberto Bazzano, che segue quello dei giorni scorsi con i vertici di A2a.
La multiutility di Torino, Genova e dei Comuni emiliani ha il 15% di Delmi e il 10% di Edipower (la società di cui Edison ha il 50%) e la voglia di contare di più in questa partita giocata principalmente da Edf e A2a, che possiede il 51% di Delmi e il 20% di Edipower. Ieri Iren ha ripetuto le proprie posizioni, distanti da quell'accordo di marzo poi stoppato dal governo, che prevedeva il controllo di Edison da parte di Edf con i soci italiani in minoranza e lo spacchettamento di Edipower.
Le condizioni messe sul tavolo, spiega il direttore generale di Iren Andrea Viero, sono due: «Uscire da Delmi ed Edipower con un mix di cassa e un asset idrico adeguati. Oppure restare in Delmi ma non in una posizione ancillare rispetto ad A2a e uscire da Edipower, però anche in questo caso con un mix adeguato di cassa e asset idrico». Insomma, Viero ha ribadito quello che ripete da giorni: «Non siamo d'accordo se ci vengono dati impianti con un valore proporzionale diverso da quello attribuito agli altri soci e che non rispetta il nostro peso».
Il dialogo comunque è aperto: «Martedì c'è stato un confronto con A2a, è stato interessante e non di chiusura ma non soddisfacente». L'ipotesi Zuccoli, che sta circolando e che potrebbe incontrare l'interesse del governo a preservare l'italianità degli asset di produzione energetica, è il rilevamento di Edipower da parte degli italiani. In molti sono scettici: dove trovare i soldi? C'è chi ritira in ballo la Cassa depositi e prestiti. Comunque questa ipotesi sembra non piacere ai francesi. Che per ora stanno a guardare in attesa di una proposta ufficiale.
14 - IN BORSA LA GUERRA IN LIBIA Ã GIÃ FINITA...
F.D.R. per il "Corriere della Sera" - Se è ancora valida la regola secondo cui la Borsa di solito anticipa le notizie ci sarebbe da festeggiare. Ieri a Piazza Affari sembrava infatti che la guerra in Libia fosse già finita. Così come nei mesi scorsi ogni inasprimento del conflitto o arretramento dei ribelli veniva scandito con un'ondata di vendite in Borsa di titoli delle aziende impegnate a Tripoli, ieri all'improvviso il clima è cambiato. E anche l'andamento delle azioni prese di mira dagli operatori: hanno iniziato a salire scontando l'effetto ricostruzione.
Dai titoli delle costruzioni a quelli del petrolio fino all'auto, è stato un tripudio di rialzi. Il ragionamento degli operatori è semplice: nel dopo Gheddafi alla Libia serviranno innanzitutto infrastrutture, e quindi ci sarà lavoro per Impregilo e Astaldi, entrambe in rialzo di oltre il 4,5%, e cemento per costruire, ottima notizia per Italcementi e Buzzi, premiate con un +3%. E poi ci sono il gas e il petrolio, condotte e impianti da riparare o ricostruire, con Saipem che è salita così del 5,61%.
E, non ultimo, serviranno camion e mezzi pesanti. Piazza Affari non ha dubbi che sarà Fiat Industrial a fornirli, e ha portato quindi le azioni a guadagnare il 7,46%, trainando anche Fiat spa (+4,2%) e la Pirelli, leader nei pneumatici per veicoli industriali, salita del 6,68%. Se gli operatori di Borsa fossero degli esperti di geopolitica o conflitti internazionali vorrebbe dire davvero che la guerra a Tripoli è finita. C'è tuttavia il sospetto che la stessa speculazione che in questi mesi ha giocato al ribasso sui titoli di Piazza Affari, ieri abbia trovato un nuovo spunto per arrotondare i guadagni.
15 - SE LE TANGENTI PARLANO INGLESE...
G.Str. per il "Corriere della Sera" - Ci sarebbe adesso Oracle tra le società nel «mirino» della giustizia Usa: le autorità americane - secondo fonti del Wall Street Journal - stanno indagando sul gruppo informatico per accertare se abbia o no violato la legge anti corruzione, distribuendo tangenti.
Il dipartimento di Giustizia e il Federal bureau of investigation starebbero esaminando i rapporti fra Oracle (+0,72%, comunque, ieri in Borsa) e alcuni enti di governi africani, per verificare se dipendenti del gruppo o agenti per conto della società abbiano fatto pagamenti impropri nel Continente nero per la vendita di software.
Dietro la mossa della giustizia Usa c'è il «Foreign corrupt practices act», il provvedimento anticorruzione all'estero approvato nel 1977. Con una sorta di «escalation» negli ultimi anni: nel 2010 dopo le iniziative del dipartimento di Giustizia sono partite 24 azioni esecutive (nel 2004 erano «solo» cinque). Con un totale delle multe di 2 miliardi di dollari nel biennio 2009-2010, contro «appena» 11 milioni nel 2004.
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