LA RIFONDAZIONE DELLA FONDAZIONE - IN MPS IL NEOPRESIDENTE CLARICH CERCA ALLEANZE STABILI - MA INTANTO LA GUARDIA DI FINANZA INDAGA IN BANCA SULL’OPERAZIONE “CHIANTI CLASSICO”- CHE POTREBBE COSTARE 274 MILIONI
Fausta Chiesa per il "Corriere della Sera"
«La Fondazione deve cercare alleanze stabili per mantenere influenza sulla banca. Vedremo quale sarà la strada più adatta». Marcello Clarich si è appena insediato come nuovo presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Ieri si è recato per la prima volta a Palazzo Sansedoni, dove ha avuto accesso ai dossier di cui sarà chiamato a occuparsi.
Uno dei più strategici è il patto di sindacato che la Fondazione (che ha il 2,5% di Banca Mps) ha stretto con altri due azionisti, Btg (2%) e Fintech,(4,5%). I soci sudamericani attendono ancora di nominare un loro esponente nel board della banca. Clarich è consapevole che se l’ente che presiede vorrà «contare» dovrà rinsaldare la quota dentro l’istituto bancario.
Allargare il patto ad altri soci? «Quando si fanno i patti bisogna essere in due — commenta — Poi bisogna vedere chi è disponibile». Nel frattempo, lavorerà al patto in essere e molto probabilmente avrà il primo incontro con un esponente di Btg Pactual già questo sabato, in occasione del Palio di Siena.
MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA
La partita più importante da giocare sarà il rinnovo dei vertici ad aprile del prossimo anno, quando dovrà essere nominato il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo presidente di Mps, alla scadenza del mandato di Alessandro Profumo. Ma prima ci sono questioni più urgenti. «I dossier — dice — sono diversi: c’è la società immobiliare Sansedoni (il bilancio 2013 ancora da approvare, ndr ) e le altre partecipazioni della Fondazione diverse da Mps, ma anche le cause civili intentate contro gli advisor finanziari della precedente amministrazione».
La carne al fuoco è tanta. Clarich convocherà verso il 24 o 25 di agosto la prima riunione operativa del suo nuovo corso. «La mia nomina — ha dichiarato ieri — dimostra che si vuole mantenere una discontinuità rispetto al passato. Va riconosciuto alla precedente presidente di aver salvato la Fondazione e risolto molti problemi. Bisogna portare avanti quel tipo di approccio nell’interesse della Fondazione, della banca e di Siena».
Uno degli atti più «forti» della presidenza di Antonella Mansi è stata l’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori dell’ente decisa dalla Deputazione generale qualche settimana fa. «Pensare di ritirare l’azione di responsabilità senza neanche sapere quali possono essere le repliche delle controparti sarebbe estremamente imprudente», ha commentato Marcello Clarich.
Il giorno dopo che Palazzo Sansedoni ha risolto l’impasse sulla nomina, il titolo di Banca Mps ha recuperato dalle perdite dei giorni scorsi salendo del 4,76% a 1,08 euro, dopo il calo di circa il 10% subìto dopo la semestrale del 7 agosto.
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Intanto emerge una prima «stima» di quanto potrebbe costare all’istituto bancario la cosiddetta operazione «Chianti classico»: circa 274 milioni. Rocca Salimbeni non ha ancora ricevuto contestazioni formali, ma sarebbe questo l’ammontare prospettato dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate. Sono due le attività di indagine in corso sulla cartolarizzazione immobiliare risalente alle passate gestioni.
La prima indagine riguarda l’operatività di «Mps Immobiliare». Recentemente è stata aperta una verifica fiscale relativa al 2008 e al 2009 che riguarda anche l’operazione Chianti classico. La GdF ha formulato una potenziale contestazione che determinerebbe la pretesa di 119 milioni di imposte, più interessi ed eventuali sanzioni. La seconda indagine è nei confronti di «Perimetro», società beneficiaria del ramo d’azienda conferito da Mps Immobiliare. I controlli riguardano gli anni tra il 2009 e il 2012.
«L’Agenzia delle entrate — sottolinea Mps — ha informalmente prospettato alcune ipotesi di rilievo che determinerebbero una pretesa di 155 milioni di imposte oltre interessi e l’eventuale irrogazione di sanzioni». In entrambi i casi, Mps ritiene le ipotesi «destituite di fondamento e ha presentato articolate controdeduzioni volte a dimostrare la regolarità fiscale delle operazioni».