MPS, MONNEZZA D’EUROPA: TRACOLLO IN BORSA
1. MPS: TORNA A SCAMBIARE IN BORSA, CEDE 8,6% CON PERDITA 2012
(ANSA) - Mps rientra agli scambi, dopo un avvio di seduta trascorso in gran parte in asta di volatilità a causa della pressione in vendita che si è addossata sulla banca senese dopo la perdita da 3,17 miliardi dell'esercizio 2012, annunciata giovedì scorsi a mercati chiusi. Il titolo cede l'8,65% a 0,0167 euro dopo che diversi analisti hanno tagliato il 'target price'. Nonostante la lunga sospensione, in Borsa è stato scambiato l'1,25% del capitale.
Sui conti della banca senese ha pesato la profonda pulizia del portafoglio crediti, con rettifiche salite a 2,6 miliardi. I maxi-accantonamenti seguono alle ispezioni avviate da Banitalia su tutto il sistema bancario italiano. A suscitare i timori degli investitori anche l'ammissione, nella relazione predisposta per l'esercizio dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici, della perdita di "alcuni miliardi" di depositi, ritirati dopo che è venuto alla luce lo scandalo-derivati.
Così Mps indossa la maglia nera tra i titoli dell'indice paneuropeo Stoxx 600. Kepler (target price tagliato da 0,22 a 0,13 euro) parla di perdite 'jumbo', dovute in gran parte agli accantonamenti chiesti da Bankitalia sui crediti problematici. Per Deutsche Bank (target price da 0,18 a 0,15 euro) l'istituto resta molto sensibile a qualsiasi peggioramento del rischio sovrano e non viene aiutato dall'incertezza politica nel nostro Paese. Exane (target price -44% a 0,1 euro) ritiene che il Monte non riuscirà a ripagare i Monti bond fino al 2019 e dunque non staccherà cedole fino a quella data.
2. MPS: EXANE TAGLIA TITOLO DEL 44%, NIENTE CEDOLE FINO A 2019
(ANSA) - Taglio shock di Exane, broker di Bnp Paribas, su Mps. Dopo la perdita di 3,17 miliardi annunciata dal gruppo senese gli analisti francesi hanno tagliato del 44% il target price sul titolo, abbassato a 0,1 euro, reiterando il giudizio 'underperform'. Secondo Exane Mps non sarà in grado di liberarsi del supporto dello Stato, verso cui è debitore per 3,9 miliardi, prima del 2019 e di conseguenza non potrà pagare dividendi fino a quella data.
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