E SE MUSTIER SCEGLIESSE LUCREZIA REICHLIN COME PRESIDENTE UNICREDIT? L'AD VUOLE METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE DEL COMITATO NOMINE, GUIDATO DAL SUO ''NEMICO'' STEFANO MICOSSI. TANTO CHE I CACCIATORI DI TESTE INVESTITI DAL COMPITO AVREBBE GIÀ INDIVIDUATO UNA PRIMA LISTA DI ''PAPABILI'' TRA I QUALI REICHLIN NON COMPARE: CLAUDIO COSTAMAGNA, VITTORIO GRILLI, LO STESSO MICOSSI, DOMENICO SINISCALCO
Carlotta Scozzari per https://it.businessinsider.com/
E se Unicredit per occupare la poltrona di presidente scegliesse Lucrezia Reichlin? Era già accaduto spesso che il nome dell’economista classe 1954 circolasse per un ruolo ai vertici della banca di Piazza Gae Aulenti, ma questa volta, stando a indiscrezioni, a pensare a lei sarebbe stato direttamente l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, in questa scelta pienamente sostenuto dalla compagna Claudia Parzani, presidente di Allianz spa, partner di Linklaters e da sempre impegnata in prima linea per promuovere la nomina di donne in ruoli apicali.
Del resto, che Unicredit sia al lavoro per la ricerca di un presidente è cosa nota, dopo la scomparsa improvvisa di Fabrizio Saccomanni nell’estate del 2019 e considerato che il suo sostituto, Cesare Bisoni, fin da subito ha fatto sapere che il suo mandato sarebbe terminato a scadenza. E ora la data è vicina: il consiglio di amministrazione di Unicredit dovrà essere rinnovato con l’assemblea che, nella primavera del 2021, approverà il bilancio del 2020. L’idea della banca, in realtà, è quella di scegliere il nuovo presidente in tempi abbastanza stretti, così da cooptarlo in consiglio entro la fine anno, in modo che ci sia una figura di riferimento forte quando il rinnovo del cda entrerà nel vivo.
E a ben vedere la figura di Reichlin sembra idonea a ricoprire la carica per più di un motivo: conosce molto bene la banca essendone stata in passato consigliere di amministrazione per due mandati, è stimata in Italia e in Europa, senza contare che la sua nomina andrebbe a variare un po’ un panorama finanziario italiano in cui, nonostante le quote rosa, le poltrone di vertice continuano a essere per lo più prerogativa maschile, indipendentemente dalla competenza.
Soltanto che l’idea di Mustier sembra sia andata a scontrarsi contro il consiglio di amministrazione di Unicredit e soprattutto contro il comitato nomine presieduto da Stefano Micossi (tecnicamente comitato corporate governance, hr and nomination), già al lavoro sulla ricerca del presidente. Tanto che una società internazionale di cacciatori di teste, Spencer Stuart, è stata investita del compito e avrebbe già individuato una prima lista di “papabili” presidenti tra i quali Reichlin non compare: Claudio Costamagna, Vittorio Grilli, lo stesso Micossi, Domenico Siniscalco (come già riportato dal Corriere Economia del 28 settembre).
Una volta scelto il presidente, non è escluso che si apra il dossier della successione allo stesso Mustier. A riguardo, negli ambienti finanziari circola già una lista di possibili “papabili”: Flavio Valeri, sempre presente in ogni totonomine bancario che si rispetti, Victor Massiah, appena uscito da Ubi Banca dopo il successo dell’offerta di Intesa Sanpaolo, Diego De Giorgi, banchiere di Goldman Sachs, e Giuseppe Castagna, attuale numero uno di Banco-Bpm. E in quest’ultimo caso dietro alla nomina potrebbe esserci una unione di intenti, già ipotizzata dagli analisti negli ultimi tempi, tra i due gruppi bancari.
FLAVIO VALERI LUCREZIA REICHLIN f af e b ccdd a e kp H U uiG x LaStampa it