ANCHE I MERCATI SONO SOTTO LE BOMBE - LE NUOVE SANZIONI DECISE CONTRO LA RUSSIA HANNO SCATENATO UN TERREMOTO IN BORSA: TRA GLI EFFETTI PEGGIORI, IL RUBLO IN CADUTA LIBERA, LE CODE AI BANCOMAT IN RUSSIA, LA BORSA DI MOSCA CHIUSA - IL PETROLIO E L'ORO PROSEGUONO LA LORO IMPENNATA, SONO STATE REGISTRATE VENDITE A RAFFICA SUI TITOLI IN PORTAFOGLIO DA PARTE DEI RISPARMIATORI E IL TASSO D’INTERESSE È STATO RADDOPPIATO AL 20% DALLA BANCA CENTRALE RUSSA...
1 - BORSE IN ROSSO, RUBLO A PICCO, CODE AI BANCOMAT, SBERBANK CRAC: COSA SUCCEDE SUI MERCATI
Rublo in caduta libera, code ai Bancomat in Russia, Borsa di Mosca chiusa. E ancora, petrolio e oro in impennata, vendite a raffica sui titoli in portafoglio da parte dei risparmiatori, tasso d’interesse raddoppiato al 20% dalla Banca centrale russa.
Dopo l’allerta nucleare ordinata da Vladimr Putin e le nuove sanzioni decise nel fine settimana contro la Russia — in particolare la presa di posizione comune europea sull’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti Swift — si scatena il terremoto sui mercati.
Volano i prezzi delle materie prime e le Borse tornano in rosso, dopo la breve ripresa della fine della settimana scorsa. La Banca centrale della Russia ha annunciato che oggi la Borsa di Mosca resterà chiusa, ha riportato l’agenzia Bloomberg.
In mattinata la banca centrale aveva ritardato di tre ore le contrattazioni del rublo e si era riservata di decidere sull’apertura dei mercati. Sempre in Russia, riportano le agenzie di stampa, si sono formate maxi-code ai bancomat in tutto il Paese, con i risparmiatori che ritiravano valuta estera mentre aumentavano i timori di un crollo del rublo. Come è effettivamente successo.
Wall Street ha aperto in negativo. Il Dow Jones perde l’1,44% a 33.576,50 punti, il Nasdaq cede lo 0,65% a 13.5999,39 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,06% a 4.338,26 punti. A risentirne sono anche le Borse europee.
traders alla borsa di new york
Gas
Si sgonfiano le quotazioni del gas, dopo l’impennata segnata in avvio di contrattazioni per le preoccupazioni legate all’escalation del conflitto tra Ucraina e Russia e per la controffensiva di sanzioni lanciate contro Mosca.
Ad Amsterdam il prezzo del gas che funge da benchmark per l’Europa sale del 5,1% a 97,9 euro al megawattora, a fronte del massimo di 128 euro (+37,4%) toccato in mattinata. A Londra si registra un aumento del 4,5% a 234,77 penny al Mmbtu, dopo il massimo di 282,7 pence (+25,9%).
Borsa, Europa in forte calo con le nuove sanzioni a Russia
L’avvio in rosso di Wall Street ha condizionato anche le Borse europee, che hanno anch’esse iniziato la settimana in forte calo dopo l’inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia per l’invasione dell’Ucraina.
Si resta in attesa delle trattative tra Ucraina e Russia e si guarda anche alle prossime mosse delle banche centrali, in particolare della Fed, con gli investitori che scommettono su un ripensamento sull’inasprimento della politica monetaria.
L’indice Ftse Mib di Milano ha chiuso in calo dell’1,39% a 25.415 punti, comunque piuttosto ampiamente sopra i minimi di giornata che hanno visto ribassi superiori ai tre punti percentuali.
Parigi ha ceduto l’1,3%, con Francoforte in calo dello 0,7% e Londra dello 0,4%. Piatta Madrid (-0,1%), mentre Amsterdam ha concluso in rialzo dello 0,2%. A guidare la classifica dei rialzi di Milano, in mattinata, sono stati Leonardo (+15,11%) e Fincantieri (+20,82%), i titoli dei gruppi legati alla Difesa.
I più forti ribassi, invece, si sono visti sulle banche: Unicredit, tra gli istituti più esposti Russia, ha segnato un calo teorico dell’9,5, ai minimi da tre mesi, e Intesa Sanpaolo del 7,4%. In rosso anche Pirelli (-4,76%), controllata dai cinesi.
Aumenta di poco lo spread chiude a 160 punti con il rendimento del Btp decennale italiano all’1,74%. In Asia, la Borsa di Tokyo ha chiuso con un rialzo dello 0,19%, Shanghai è salita dello 0,32% e Hong Kong ha ceduto lo 0,24%. L’indice Shenzhen Composite della seconda Borsa cinese ha guadagnato lo 0,35%.
Cambio valuta e petrolio
Sul fronte dei cambi, sempre debole l’euro che scambia a 1,1231 dollari (da 1,1248 venerdì in chiusura). La moneta unica europea si attesta anche a 129,53 yen (130,05), mentre il rapporto dollaro/yen è a 115,27 (115,62).
In forte rialzo, infine, il prezzo del petrolio, sostenuto dai rischi di interruzione delle catene di approvvigionamento di materie prime in seguito al conflitto ucraino: il future aprile sul Wti sale del 4% a 95,3 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent scambia a 100,9 dollari (+3 per cento).
La valuta e i tassi raddoppiati in Russia
II rublo ha aperto in forte calo al mercato ufficiale di Mosca dopo che la Banca centrale russa ha ritardato di tre ore le contrattazioni. La valuta ha toccato il minimo storico ed è in oscillazione.
Nella notte, sul mercato Forex, la divisa russa era crollata del 30% sul dollaro ( l’euro era in calo dell’1,1% su dollaro e yen). Alle 8, il calo risultava dell’8%: per un dollaro erano necessari 90 rubli. Alle 14, la perdita era del 12%.
Ha pesato sui cambi, secondo notizie riportate dalle agenzie, la decisione della banca centrale russa di alzare il proprio tasso di riferimento di 10,5 punti al 20% (è quello applicato per i prestiti alle banche), oltre naturalmente alle sanzioni occidentali. L’annuncio che le attività della banca centrale russa saranno congelate, notano gli osservatori, ha compromesso la capacità della Banca di Russia di intervenire a sostegno del rublo.
La grande banca
La Bce, riporta l’Ansa, ritiene che Sberbank Europe e le sue divisioni in Croazia e Slovenia siano «in fallimento o in probabile fallimento per il deterioramento della loro situazione di liquidità».
La Banca centrale europea ha rilasciato una nota, sottolineando che l’istituto «nel futuro vicino non sarà probabilmente in grado di pagare i suoi debiti in tempo. Sberbank Europe, controllata dalla russa Sberbank, e le sue divisioni hanno sperimentato una significativa» uscita di depositi in seguito all’impatto delle tensioni geopolitiche» e delle sanzioni imposte dall’Occidente.
Le materie prime
In negativo i future a Wall Street, in particolare quelli sul Nasdaq che cedono il 2,3%, mentre i future sull’EroStoxx sono precipitati del 4%. Sospesa la Borsa di Mosca. Stamane il prezzo del petrolio è schizzato verso l’alto, con il Brent sopra 102 dollari al barile, balzo quasi del 6% del palladio. I future sul grano negli Usa sono saliti del 7%, il maggiore rally giornaliero degli ultimi 10 anni, il mais ha guadagnato oltre il 3% e la soia è avanzata del 2,4%.
2 - EUROPA E G7 BLOCCANO LA BANCA CENTRALE RUSSA, ORA LE BORSE TREMANO
Gian Maria De Francesco per “il Giornale”
Il G7 ha deciso unanimemente di penalizzare finanziariamente la Russia a causa dell'invasione all'Ucraina. Nel tardo pomeriggio di ieri anche il Giappone si è agganciato al treno Usa-Ue-Gran Bretagna-Canada-Australia che ha concordato pesanti sanzioni nei confronti di Mosca.
«Stop alle transazioni con la banca centrale russa e congelamento dei suoi asset all'estero. Esclusione di importanti banche russe da Swift», ha sintetizzato la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ieri sottolineando che «saranno colpiti gli asset degli oligarchi russi».
Sebbene il premier ucraino Volodymyr Zelensky abbia sollecitato la chiusura totale del circuito internazionale telematico che garantisce l'affidabilità degli intermediari bancari, esso resterà aperto per alcuni istituti «scelti», tra i quali dovrebbe esserci Gazprombank, in modo da consentire ai Paesi sviluppati (in primis Germania e Italia) di procedere ai pagamenti di gas e petrolio.
L'ok formale alla misura, comunque, non arriverà prima di oggi. L'occasione potrebbe essere rappresentata dal Consiglio dei ministri dell'Energia previsto, in presenza, nel pomeriggio a Bruxelles.
«Crediamo che si debbano tenere aperte delle possibilità finanziarie perché si possano mandare soldi alle famiglie o pagare cose necessarie. Non vogliamo fare lo stesso errore fatto con l'Iran», ha spiegato il rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell. Il freezing dell'operatività della Banca centrale russa impedirà a Mosca di intervenire contro una probabile svalutazione del rublo.
«È stato congelato circa il 50% delle riserve perché sono le riserve tenute in Paesi nel G7. Puntiamo alla ricchezza dell'élite putiniana», ha detto Borrell.
Nel medio periodo questo potrebbe comportare, oltre a grandi difficoltà negli approvvigionamenti, un ulteriore incremento dell'inflazione con pesanti ripercussioni in un Paese nel quale il reddito pro-capite si aggira attorno ai 10mila euro. In ogni caso, l'instabilità dei mercati a partire da stanotte (Sydney apre all'una ora italiana; ndr) è assicurata.
«È difficile pensare all'oggi perché il tema saranno le prossime giornate: la settimana scorsa si è chiusa sull'ipotesi di una guerra lampo e di una soluzione rapida, poi sono giunte notizie contraddittorie che spaziano dall'apertura dei negoziati all'alert nucleare», sottolinea Gianluca Verzelli, senior banker di Banca Aletti.
«È difficile identificare il driver che possa far propendere i mercati a interpretare qualcosa che non accadeva dal 1945: la violenza della correzione della Borsa russa e il crollo del rublo sono segnali», aggiunge.
«Ci aspettiamo una giornata interlocutoria di consolidamento ma il mercato rimane vulnerabile», evidenzia Wlademir Biasia, Chief strategy officer di Wb Advisors. «Non pensiamo prosegue - di trovarci in una situazione in cui il peggio sia alle spalle a meno che non ci sia l'apertura di una trattativa concreta».
Ecco perché le reazioni saranno determinate dall'atteggiamento delle banche centrali. Le riunioni di politica monetaria della settimana riguardano Australia e Canada, generalmente prodromiche degli istituti maggiori. Il presidente della Fed, Jerome Powell, parlerà al Congresso e al Senato.
«La scorsa settimana erano attese politiche restrittive; ora con la guerra tutto questo perde di significato e si potrebbe guardare a un nuovo scenario visto che la presidente Christine Lagarde ha già detto che la Bce metterà a disposizione la liquidità necessaria per far fronte ai costi della crisi», conclude Biasia.