elkann

CHE FICO DARE 6,3 MILIARDI A FCA - OGGI IL CDA DI INTESA DARÀ L'OK AL PRESTITO, POI SERVIRÀ L'APPROVAZIONE DEL MEF. MA GUALTIERI HA GIÀ FATTO CAPIRE CHE S'HA DA FARE: DA QUESTO DIPENDE LA SOPRAVVIVENZA DI CENTINAIA DI FORNITORI. PURE BMW, DAIMLER E VW HANNO SOLLECITATO IL SOSTEGNO ALLA FILIERA ITALIANA DELLA COMPONENTISTICA, CHE SERVE PURE ALLE LORO AUTO - LA FRANCIA PRESTA 5 MILIARDI A RENAULT, ANCORA NON SI È PRONUNCIATA SU PSA, CHE A BREVE CONTROLLERÀ LA FIAT

 

1 - PRESTITO FIAT-CHRYSLER, INTESA VERSO IL SÌ MA SERVE IL VIA LIBERA DI SACE E MEF

Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera

 

Potrebbe arrivare oggi il via libera di Intesa San Paolo al prestito da 6,3 miliardi garantito all' 80% dalla Sace a Fca.

Fonti della banca guidata da Carlo Messina confermano che il consiglio di amministrazione si riunirà questa mattina per esaminare la delibera sul finanziamento.

john elkann 3

Se arriverà il semaforo verde, sarà però subordinato a due condizioni: l' approvazione della garanzia pubblica da parte della Sace e il via libera del Mef all' operazione, pubblicando il decreto che fisserà i dettagli del finanziamento.

 

Se tutto andrà bene, si tratterà del maggior prestito garantito dallo Stato a un gruppo industriale dall' inizio della pandemia. Tant' è che i tempi sono ancora incerti. Per le richieste di finanziamento da imprese con fatturato superiore o uguale a 1,5 miliardi o con numero di dipendenti in Italia superiore o uguale a 5 mila, il decreto Liquidità prevede che Sace applichi la cosiddetta «procedura ordinaria», invece della procedura semplificata che permette di deliberare una garanzia anche nel giro di poche ore. In questo caso Sace dovrà preparare un' istruttoria che dovrà essere votata dal cda.

 

Roberto Gualtieri

Poi servirà l' approvazione del Mef. La richiesta del gruppo automobilistico ha sollevato molte polemiche, soprattutto perché a chiedere il prestito è la controllata italiana di una società con sede legale in Olanda e domicilio fiscale nel Regno Unito. Ma nel mirino è finito anche l' extra dividendo da 5,5 miliardi che gli azionisti Fca riceveranno grazie alla fusione con la francese Psa. Il ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, però, ha lasciato capire che il governo non si oppone al finanziamento, dopo le rassicurazioni da parte di Fca su occupazione e investimenti già programmati in Italia, a dispetto della crisi, e che le risorse saranno tutte utilizzate per il pagamento della filiera di fornitori in Italia.

 

L' operazione non sarebbe solo a vantaggio di Fca, che punta a preservare la sua liquidità, scesa di 5 miliardi, a quota 18 miliardi, a livello globale, nel primo trimestre a causa dello stop all' attività per il coronavirus. Ma ha l' obiettivo di riattivare l' intera filiera dell' automotive in grande sofferenza nel nostro Paese.

 

Preoccupati per le sorti del settore, un comparto chiave dell' industria manifatturiera italiana, pari a circa il 6% del Pil, ieri il presidente dell' Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, e il presidente di Anfia, Paolo Scudieri, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendo «incentivi immediati», estendendo l' ecobonus in vigore.

 

john elkann fca panda

Incentivi che non solo «permetterebbero ai consumatori di sostituire la vettura», ma determinerebbero anche «una riduzione delle emissioni», si legge nella lettera aperta, aiutando inoltre «le oltre 300 mila famiglie che vivono grazie al settore automotive».

Ma soffrono anche le concessionarie. Ricordando che «il denaro che Fca presta abitualmente alla sua rete di concessionari viene erogato attraverso finanziamenti della controllata Fca Bank con interessi dal 5% al 6%», il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi, si è perciò augurato che «queste condizioni vengano riviste immediatamente, con importanti abbattimenti dei tassi d' interesse , qualora Intesa Sanpaolo decida di accordare il finanziamento».

 

 

 

2 - E SUL (FUTURO) SOCIO PSA LE MOSSE DEL GOVERNO DI PARIGI. OGGI MACRON SVELA LE CARTE

Bianca Carretto per il “Corriere della Sera”

 

Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, annuncerà oggi il piano di rilancio della filiera dell' automobile del suo Paese. Parla dall' Eliseo, scenario simbolo che sottolinea l' importanza del settore per l' economia della Francia. Per far fronte alla crisi causata dall' epidemia di Covid 19, Parigi ha messo sul tavolo circa 450miliardi di euro, il 20% del suo Pil, per agevolare quella ripartenza che vede, di conseguenza, anche la ristrutturazione di tutto il sistema industriale. Saranno varati incentivi per rinnovare il parco circolante con veicoli meno inquinanti - siano benzina, diesel, ibridi o elettrici -, una scossa per rilanciare la domanda anche delll' usato.

 

lyca de meo 4

Questo è il vero significato del prestito da 5 miliardi dato a Renault (di cui lo Stato è il maggiore azionista) che, indubbiamente, deve impegnarsi nel riposizionare la sua produzione senza effettuare licenziamenti, ma contemplando la chiusura di qualche stabilimento. Il presidente Jean-Dominique Senard sta anticipando il taglio dei costi con un piano da due miliardi in tre anni, per consentire a Luca de Meo, nuovo direttore generale dal 1 luglio, di trovare le condizioni migliori per chiudere definitivamente l' era di Carlos Ghosn, intervenendo subito sugli equilibri e sulla definizione dei due marchi: Renault e Dacia.

 

macron le maire

Bisognerà vedere quali scelte ci saranno per Psa, di cui lo Stato è socio e che sta negoziando la fusione con Fca. Una settimana decisiva dunque: mercoledì verrà presentata la nuova struttura dell' alleanza con Nissan e Mitsubishi, giovedì il piano industriale di Nissan (che rimane in Europa), venerdì quello di Renault. Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno lanciato l' ipotesi di costituire uno stanziamento di 500 miliardi, a fondo perduto, per aiutare la ripresa dell' Europa, in particolare del Sud, ossia Spagna e Italia.

 

BRUNO LE MAIRE CARLOS GHOSN

Sono stati i colossi tedeschi - Bmw, Daimler e Volkswagen - a sollecitare il sostegno alla filiera italiana della componentistica, rappresentata da 2.000 società, di eccellenza mondiale (Adler, Brembo, Magneti Marelli) che apportano alla nostra bilancia commerciale un attivo superiore ai 5 miliardi. La tecnologia italiana è sul 20% delle auto tedesche. L' Unrae, l' associazione nazionale dei costruttori esteri, continua a colloquiare con il governo per sollecitare aiuti al settore - non contemplati nell' ultimo decreto - per tutelare l' occupazione di ogni comparto.

 

marco bentivogli (2)

In una recente conversazione digitale a cui hanno partecipato, Marco Bentivogli, segretario della Fim Cisl, Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino e Alfredo Altavilla, esperto del comparto tutti hanno sollecitato la «certezza delle regole». Nel 2009 negli Usa Barack Obama, per salvare Gm e Chrysler, nominò Steven Rattner a capo di una task force per supervisionare la ristrutturazione dell' industria dell' auto. Fu lui a negoziare con Sergio Marchionne la fusione di Chrysler e Fiat.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...