PARENTI SERPENTI - NON SOLO LE BARUFFE SULLE SLOT CON RENZI, PROSEGUE IL DUELLO IN CASA PD SU TELECOM TRA LETTA E MUCCHETTI - PROSEGUE L’ASSEMBLEA: LA REVOCA DEL CDA NON DOVREBBE PASSARE…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Forse non è un caso che il premier Enrico Letto abbia scelto il giorno dell'assemblea degli azionisti di Telecom Italia per chiudere la questione una volta per tutte (naturalmente dal suo punto di vista) parlare (lo ha fatto pochissime volte fino a oggi) del passaggio del controllo dell'azienda agli spagnoli di Telefonica.
Quello odierno è un appuntamento cruciale: se dovesse passare la richiesta del socio al 5% Marco Fossati, salterebbe l'attuale consiglio di amministrazione, che anche al netto dell'uscita dei due rappresentanti degli spagnoli è per lo più espressione della cassaforte controllante al 22,4% Telco e dunque della stessa Telefonica. Tuttavia, nel pomeriggio, sembra sempre meno probabile che sia votato l'azzeramento del cda.
"Telecom è una società privata ed esistono regole di mercato che vanno rispettate", ha detto il premier Enrico Letta, che ha aggiunto, con riferimento all'iniziativa del senatore del Pd Massimo Mucchetti sull'introduzione di una nuova soglia del 15% rilevante ai fini Opa: "Il governo non parteggia per nessuno dei giocatori in campo, quindi ritengo che nemmeno il Parlamento debba fare norme che aiutino un giocatore o contro l'altro. Ma il governo è in campo per garantire il massimo di investimenti nel campo della rete e perché la rete sia all'altezza". "Un intervento sull'Opa - ha anche aggiunto Letta sull'iniziativa di Mucchetti - è necessario ma non lo voglio legare a questa vicenda".
Insomma, Letta tira in ballo le regole del mercato, che comunque nel caso di Telecom (si pensi al controverso collocamento del convertendo da 1,3 miliardi) non sembrano essere state sempre pienamente rispettate, e preferisce lasciare che Telefonica salga al controllo della società italiana. Lo stesso Mucchetti, in una recente lettera all'"Unità ", aveva rivelato che il consigliere di Telecom Gabriele Galateri (che rappresenta l'azionista Generali) gli aveva confidato che esisteva un "placet" del governo all'operazione con cui, a settembre, è stata avviata la consegna della società in mano agli spagnoli.
Nel frattempo, a Rozzano, alle porte di Milano, prosegue l'assemblea-fiume dei soci. Stando agli ultimi aggiornamenti forniti da Telecom, all'assise è presente il 54,26% del capitale ordinario e il fondo Blackrock partecipa con una quota di almeno il 5,15 per cento.
Per la stessa società guidata dall'amministratore delegato Marco Patuano non è stato semplicissimo risalire alla partecipazione del fondo americano (che già tanta confusione sulla propria posizione nel capitale di Telecom ha fatto negli ultimi giorni), poiché è distribuita su una quarantina di veicoli.
E' proprio per questo motivo che potrebbero essercene altri, sfuggiti al radar di Telecom, e che la quota di partecipazione del fondo potrebbe essere maggiore (la stessa Blackrock nei giorni scorsi ha comunicato di avere registrato quasi il 6 per cento). L'operatore del risparmio gestito potrebbe astenersi sul voto sulla revoca del consiglio di amministrazione.







