PASSERA E BAZOLI A GIUDIZIO PER I DERIVATI RIFILATI DA INTESA ALLE PICCOLE IMPRESE. TRA GLI IMPUTATI ANCHE GORNO TEMPINI, ALL’EPOCA IN CABOTO, OGGI CAPO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

1. PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

LE POPOLARI SCELGONO TRE SAGGI PER LA RIFORMA

7cap53 alberto quadro curzio7cap53 alberto quadro curzio

Via libera, ieri, dall'assemblea di Assopopolari al gruppo di lavoro che dovrà mettere a punto le linee guida per la nuova mini-riforma del sistema, in particolare per valorizzare il ruolo degli investitori istituzionali all'interno della governance.

 

Un comitato di saggi che sarà guidato, come ormai noto, dal professor Angelo Tantazzi, oggi presidente di Prometeia e in passato di Borsa Italiana e che, si apprende, vedrà al suo fianco il professor Alberto Quadrio Curzio e il notaio Piergaetano Marchetti. Il percorso sarà in due fasi: una comparazione delle soluzioni attualmente adottate dalle popolari (quotate e non) e poi l'individuazione di una proposta "dal basso" che consenta di riempire l'attuale il vuoto normativo. Valorizzando il ruolo dei fondi senza stravolgere l'essenza del modello cooperativo. (Ma.Fe.)

 

MERIDIANA CHIUDE LA SEDE DI ROMA

Piergaetano Marchetti Piergaetano Marchetti

Chiusura dell'ufficio di rappresentanza di Roma dal primo di dicembre e ridimensionamento della base di Verona. Il processo di ristrutturazione della compagnia dell'Aga Khan va avanti dopo l'uscita dell'a.d. Roberto Scaramella e l'arrivo del nuovo management Richard W. Creagh e Colin Smith. Quest'ultimo ieri ha incontrato per la prima volta i sindacati impegnati nella lunga trattativa sulla mobilità. «Il nostro obiettivo è quello di invertire la tendenza e realizzare il desiderio dell'azionista: che Meridiana torni ad essere una compagnia autosufficiente».

 

Fare pulizia è il messaggio del manager che tuttavia ha confermato il piano del precedente a.d. a cominciare dal rafforzamento delle basi di Milano, Napoli e Olbia senza escludere, come è successo a Torino, di sostituire Alitalia assorbendo gli slot lasciati liberi dalla compagnia di bandiera. (Ma.Mo.)

 

 

2. INDISCRETO

Da "il Giornale"

int39 giovanni bazoli corrado passeraint39 giovanni bazoli corrado passera

 

L'INDAGINE SUI DERIVATI ALLE PMI

La procura di Trani ha deciso la citazione in giudizio del presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, e dell'ex amministrato delegato dell'istituto Corrado Passera (già ministro per lo Sviluppo con il governo Monti). L'ipotesi di reato per tutti è concorso in truffa aggravata e continuata e si riferisce a un'inchiesta aperta sulla compravendita di prodotti derivati da parte di Intesa ad alcune Pmi: gli episodi contestati risalgono al periodo tra il 2004 e il 2011. Tra gli imputati, che sono in tutto 15, figurano anche l'attuale ad della Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini (all'epoca dei fatti capo di Caboto), Enrico Salza (ex presidente del consiglio di gestione di Intesa e ora presidente di Fideuram) e l'ex vice presidente di Ca' de Sass Giampio Bracchi.

 

HARMONT 
BLAINE 
HARMONT BLAINE

Secondo l'accusa Intesa Sanpaolo avrebbe in particolare fatto sottoscrivere strumenti derivati di tipo «swap», ritenuti truffaldini, a due imprenditori, che avevano acceso un mutuo, a copertura del relativo rischio tasso. La banca avrebbe così ottenuto un ingiusto profitto di 100mila euro circa. I due imprenditori - secondo il pm Michele Ruggiero - sono stati infatti qualificati nei contratti sottoscritti come «operatore qualificato», pur «senza avere ricevuto alcuna informazione sul tipo di derivati» sottoscritti e sul significato di essere definiti «operatori qualificati».

 

H&B IN RUSSIA - NIENTE SANZIONI PER IL BASSOTTO

Giovanni Gorno Tempini Giovanni Gorno Tempini

Non ci sono sanzioni che tengano: Harmont&Blaine prosegue la sua campagna di Russia, a passo di carica. Il marchio del Bassotto ha aperto tre boutique a Mosca prima dell'estate e conta di sviluppare altri quindici punti vendita nei prossimi tre anni. Senza contare quelli già aperti agli estremi confini dell'immenso Paese: da Ekaterinburg a Rostov sul Don, fino a Tyumen, nella Siberia occidentale. La prospettiva è che la Russia diventi per l'azienda napoletana il secondo mercato dopo l'Italia. Un'ottima base per la quotazione, prevista nel 2017. Intanto è in arrivo il nuovo ad, Giulio Guasco, che ha compiuto il cursus honorum in Procter & Gamble, Fay, Miroglio e Ralph Lauren.

 

 

3. SUSSURRI & GRIDA

Dal "Corriere della Sera"

 

BOND FERRARI PER IL MAXI ASSEGNO A FCA (CHE TAGLIA IL DEBITO)

( r.po. ) Un taglio di 715 milioni di euro all’indebitamento industriale netto. È l’effetto, stimato sulla base dei dati a fine settembre e dunque suscettibile di revisione, del maxi-assegno da 2,25 miliardi che Fiat Chrysler Automobiles incasserà da Ferrari in parallelo allo scorporo della casa di Maranello.

 

sergio marchionnesergio marchionne

Lo precisa un nuovo filing alla Sec, oltre a confermare l’emissione di 90 milioni di azioni Fca a titolo di incentivo per i manager del gruppo, aggiunge un altro elemento fondamentale riguardo all’operazione Ferrari: il Cavallino finanzierà il pagamento dei 2,25 miliardi a Fiat Chrysler non soltanto con la propria liquidità ma anche con «l’emissione di debito nei confronti di terzi».

 

L’emissione delle relative obbligazioni è prevista «in prossimità dello scorporo» e, secondo indiscrezioni degli analisti, in vista della quotazione l’obiettivo di Sergio Marchionne sarebbe riequilibrare debito e cash di Maranello secondo questo schema: indebitamento di 900 milioni contro una posizione finanziaria attiva per 1,9 miliardi (dati a fine giugno). Tutte le operazioni sono confermate per il 2015.

 

CON MATCHING A LEZIONE DI EXPORT

( fr.bas. ) Alberto Bombassei, ha spiegato ieri come l’innovazione sia stata la molla dello sviluppo e del successo di Brembo, leader mondiale dei freni. Il Ceo della Ducati, Claudio Domenicali, ha sottolineato l’eccellenza di prodotti e design italiani. Oscar Farinetti alla guida di Eataly con tanto di lavagna ha spiegato come mettere in piedi un progetto internazionale.

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

 

Sono alcuni momenti di Matching, la tre giorni della Compagnia delle Opere a Milano, presso la fiera di Rho-Pero, che ha fatto incontrare mille imprenditori con i big dell’industria per «imparare» a internazionalizzarsi e creare occasioni di business. All’evento hanno partecipato anche 52 buyer da nove Paesi (Australia, India, Israele, Marocco, Mozambico, Polonia, Usa, Hong Kong, Russia). I polacchi hanno già fatto sapere che torneranno a febbraio per singoli appuntamenti con alcune aziende del settore food, costruzioni e sanità.

 

CARIGE, LA FONDAZIONE VENDE LA SEDE. E CERCA UN PARTNER

( e.d ) La nuova sede, 2.500 metri quadrati nello storico palazzo Doria in via Davide Chiossone, era stata inaugurata con sfarzo nel 2012: ieri Fondazione Carige ha deciso di mettere in vendita i prestigiosi uffici nel palazzo quattrocentesco con la speranza di concludere un’operazione da 10 milioni. Dal taglio del nastro alla vendita in due anni: è il segnale delle difficoltà dell’azionista di riferimento (19%) di Banca Carige. Il presidente Momigliano deve far fronte a un aumento di capitale fino a 650 milioni e non ha le risorse.

Alberto Bombassei Alberto Bombassei

 

Fondazione ha così deciso la vendita della sede, la riduzione del personale di quattro persone e il dimezzamento degli emolumenti ai consiglieri. Ma la partita decisiva è la ricerca di un partner, secondo le indicazioni dell’advisor Banca Imi, incaricata di trovare il socio. «Dobbiamo prepararci a scendere di quota» ha detto Momigliano. Prossima decisione da prendere: avviare o meno un’azione di responsabilità contro i tagliatori di nastri di due anni fa.

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump xi jinping cina unione europea stati uniti

FLASH! - COME REAGIRE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE DI TRUMP? PIU’ CHE UNA WEB-TAX SULLE BIG TECH, PER METTERE IN GINOCCHIO IL DAZISTA DELLA CASA BIANCA, FACENDO RITORNARE DI COLPO LE ROTELLE AL LORO POSTO, SAREBBE SUFFICIENTE LA VENDITA DEL 10% DEI TITOLI DEL TESORO AMERICANO IN POSSESSO DI CINA E UNIONE EUROPEA (AL 2024 PECHINO NE DETENEVA 768 MILIARDI, MENTRE I 27 PAESI UE NE HANNO IN PANCIA OLTRE DUEMILA MILIARDI) – DI TALE MOSSA MORTALE, CONFERMATA A DAGOSPIA DA FONTI AUTOREVOLI, NE STANNO DISCUTENDO NELLA MASSIMA RISERVATEZZA GLI EMISSARI DEL DRAGONE DI XI JINPING E GLI SHERPA DEI CAPOCCIONI DI BRUXELLES (COME DICONO A QUARTICCIOLO: ‘’EXTREME EVILS, EXTREME REMEDIES…’’)

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…