PER LO SCARPARO VALE PIU’ CHE MAI IL DETTO DI CRAXI PER ANDREOTTI: “PRIMA O POI, TUTTE LE VOLPI FINISCONO IN PELLICCERIA” – E COSI’ DIEGUITO HA PAGATO IL CALCIOINCULO A GERONZI CHE GENEROSAMENTE LO AVEVA MESSO TRA I CONSIGLIERI DI GENERALI: LE AZIONI RCS DEL GERONZINO TOTI FINISCONO IN TASCA A ROTELLI E LA PROPRIETA’ DEL CORRIERONE PASSA DI MANO – IL PRIMO A FARSI AVANTI CON TOTI ERA STATO IL SUPERBONE MARCHIGIANO MA TUTTI LO ASPETTANO AL VARCO PER VENDICARSI…

Nicola Di Molfetta per http://www.economiaweb.it

La conquista del 5,2% di Rcs detenuto da Partecipazioni Editoriali (famiglia Toti) è stata l'occasione per l'ennesimo testa a testa tra Diego Della Valle e Giuseppe Rotelli.
I due, rispettivamente detentori del 5,4% e dell'11,3% del gruppo editoriale che stampa Il Corriere della Sera, il 5 aprile sono stati protagonisti di un'asta virtuale sulla quota detenuta dalla famiglia di costruttori romani, decisa da tempo a liquidarla.

Secondo quanto ricostruito da Economiaweb.it, il primo a farsi avanti con Pierluigi Toti è stato Della Valle che ha messo sul piatto 1 euro per azione. Offerta sicuramente interessante, considerato che il titolo Rcs, il 5 aprile, ha chiuso a 0,758 centesimi. Ma non sufficiente a evitare ai Toti una minusvalenza.

Due ore dopo, attorno alle 18, si è fatto avanti Rotelli. Pandette (la società tramite cui Rotelli detiene la partecipazione in Rcs) ha offerto 1,4 euro per azione e si è aggiudicata il pacchetto sborsando complessivamente 53,7 milioni e diventando così il primo azionista di Rcs con il 16,55%, superando anche Mediobanca a cui fa capo il 14,936 di Via Solferino.

SCATTA IL PATTO PARASOCIALE. Il passaggio formale delle 38.411.642 azioni ordinarie dai Toti a Rotelli, è previsto dopo l'assemblea di Rcs del 2 maggio 2012. Questione di passaggi tecnici e adempimenti formali. L'accordo è infatti sottoposto alla condizione dell'ottenimento del consenso delle banche finanziatrici del venditore.
Rotelli e Toti, però, hanno stretto un patto parasociale «immediatamente efficace», che prevede «da parte di Partecipazioni Editoriali, l'esercizio del diritto di voto relativo a tale partecipazione, nelle more di esecuzione del contratto, secondo le istruzioni di Pandette».

ROTELLI SI CANDIDA PER IL CDA. LOMBARDI, SINDACO. Le "istruzioni" sono arrivate immediatamente. Subito dopo l'annuncio dell'acquisto del 5,2% di Toti, Rotelli ha reso noti i nomi della sua lista di minoranza per il consiglio d'amministrazione, confermando le previsioni che lo vedevano capolista.

Gli altri nomi inseriti nell'elenco depositato sono quelli di Attilio Guarneri, Carlo Cerami e Alberto Mingardi.
Per la carica di sindaco, invece, Rotelli ha indicato Giuseppe Lombardi (l'avvocato che gli è stato accanto nella corsa alla conquista del San Raffaele) e Mario Massari come effettivi; Vincenzo Mariconda e Nicola Grigoletto quali sindaci supplenti.

UN POSTO NEL PATTO DI SINDACATO. Ma considerato il peso acquisito nell'azionariato di Rcs è possibile che gli obiettivi del signore della sanità privata lombarda, ora più che mai, vadano un po' oltre il semplice sedere in consiglio.
Di certo, il 16,551% di Pandette richiederà quantomeno un passaggio di consultazione da parte dei soci riuniti nel patto di sindacato, in merito alla scelta del futuro amministratore delegato.

L'individuazione del manager giusto, considerati i ripetuti buchi nell'acqua fatti dagli azionisti nei giorni scorsi, è stata affidata alla società di cacciatori di teste Spencer Stuart. Ma il parere del socio Rotelli, a questo punto, non potrà essere ignorato. In alternativa, il patto potrebbe decidere di fare spazio al neo socio di maggioranza relativa, tantopiù che la recente uscita di Diego Della Valle ha lasciato libero un posto.

ANCORA UNA BATOSTA PER MR. TOD'S. Già, il Diego nazionale ha visto sgretolarsi in poche ore i suoi piani di conquista in Rcs.
Dopo aver subito la bocciatura dello schema immaginato per la nuova governance di via Solferino (Luca Cordero di Montezemolo presidente, Antonello Perricone confermato amministratore delegato e Paolo Mieli alla direzione del Corsera) e aver deciso di sbattere la porta in faccia agli ex soci del patto, Della Valle si trova a incassare l'ennesima bordata da parte dell'azionista che, negli ultimi tempi gli aveva creato più di qualche mal di pancia.

Infatti, mentre Della Valle scalpitava all'interno dell'accordo di sindacato per poter aumentare la sua quota del 5,4% sentendosi ripetutamente rispondere di «no», Rotelli comprava sul mercato piccole quantità di azioni Rcs e godeva di una libertà di manovra che mister Tod's poteva solo sognare (e un po' invidiare).

Il 5 aprile, poi, è arrivata la beffa finale, con il 5,2% di Toti che gli è stato sfilato da sotto al naso.
A questo punto, il mercato si chiede chi siano gli "altri soci" che condividevano il suo pensiero, a cui ha fatto riferimento Della Valle nella nota diffusa il 4 aprile dopo l'annuncio della sua uscita dal patto.
L'unico pacchetto consistente che resta in circolazione è quello dei Benetton (che come i Toti, da tempo, non fanno mistero di voler vendere). Mentre il resto del flottante supera di poco il 12%.

 

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