PIAZZA AFFARI CHIUDE IN CALO (-0,37%) CON SPREAD GIU' A 192 PUNTI - CORRONO STM (+4,5%), UNIPOLSAI (+2,5%) E FIAT (+1,9%) - GIU' MEDIOBANCA (-1,85%), TELECOM (-2,8%) E L'ESPRESSO (-1,71%)
Carlotta Scozzari per Dagospia
Seduta leggermente negativa per Piazza Affari, che ha terminato il mercoledì con l'indice Ftse Mib in calo dello 0,37% a 20.398,1 punti. Nel frattempo, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si è ulteriormente ridimensionato a quota 192 punti.
Della discesa del differenziale hanno continuato a beneficiare soprattutto le banche, con il Banco Popolare che oggi ha messo a segno un rialzo dell'1,6 per cento. Tra i finanziari, balzo di Unipolsai, che ha guadagnato il 2,54% beneficiando della raccomandazione di acquisto giunta in giornata dagli analisti di Goldman Sachs.
Tra gli industriali, in deciso rialzo Prysmian (+2,93%), che ha recuperato terreno dopo la secca flessione di oltre il 3% accusata ieri, e Fiat (+1,91 per cento). Le azioni del gruppo automobilistico guidato da Sergio Marchionne hanno corso soprattutto grazie a uno studio giunto dagli analisti di Mediobanca, secondo cui i titoli dovrebbero fare meglio ("outperform") del mercato.
Soprattutto, però, nel Ftse Mib ha spiccato per il balzo Stmicroelectronics, che ha preso il 4,52%, dopo che il direttore Paul Grimme ha indicato un "periodo stabile di leggera crescita" per l'Europa.
All'interno del Ftse Mib, le performance peggiori della giornata sono state quelle di Mediobanca (-1,85%) e Telecom Italia (-2,8 per cento). Sulle azioni della società guidata da Marco Patuano hanno pesato alcune indiscrezioni circa l'imminente disimpegno degli azionisti Mediobanca e Generali.
Fuori dal Ftse Mib, il Gruppo Espresso ha ceduto l'1,71% nel giorno in cui ha alzato il velo su un bilancio del 2013 chiuso con un utile risicato di 3,7 milioni, contro i profitti di quasi 22 milioni del 2012. Il gruppo editoriale controllato dalla famiglia De Benedetti attraverso la Cir non staccherà alcun dividendo.



