PIAZZA AFFARI IN FORTE CALO (-2,3%), MALE BANCHE E FIAT - TASSI AI MINIMI STORICI PER I BUND TEDESCHI - L’ISVAP VA IN PROCURA PER LE IRREGOLARITÀ FONSAI - RCS, PESENTI: “L’AD SARÀ ESTERNO” - BERLINO LODA IL “SUO” MONTI E STRONCA RAJOY. WEIDMANN: “LA BCE NON SI DEVE ACCOLARE I PROBLEMI DELLA SPAGNA. I RENDIMENTI ALTI SONO UN INCENTIVO PER FARE RIFORME” (SENNÒ MANDATE I TECNICI?) - MEDIASET, CALA LA RACCOLTA PUBBLICITÀ - ORIZZONTE CUPO PER TERMINI IMERESE - GOOGLE, HI TECH CON VECCHI VIZI - CASSAZIONE: “TRA FAZIO E FIORANI SOLO SOSPETTI DI CONNIVENZA”…

1 - BORSA, MILANO AMPLIA PERDITE (-2,3%): PESANTI BANCHE E CICLICI
(LaPresse) - Amplia le perdite la Borsa di Milano, dopo l'asta di titoli tedeschi a 2 anni che hanno mostrato un rendimento al minimo storico dello 0,14%. Nel primo pomeriggio di scambi il Ftse Mib lascia il 2,35% a 14.591,19 punti e il Ftse All-Share il 2,19% a 15.609,92 punti. Sono ancora i bancari l'ago della bilancia, con Mps (-3,71%), Intesa Sanpaolo (-3,93%) e Unicredit (-3,83%). Soffrono anche i titoli ciclici come Fiat (-3,88%) e Finmeccanica (-2,55%). Male anche Enel Green Power (-3,37%), mentre tiene Telecom Italia (-0,54%). Nella scuderia Ligresti, fuori dal Mib, dopo la giornata brillante di ieri cadono FonSai (-11,91%) e Milano Assicurazioni (-5,95%). Si riprende invece Premafin (+1,6%).

2 - BORSA, SPREAD BTP-BUND IN LIEVE CALO A 370 PUNTI BASE
(LaPresse) - Si attesta in leggero calo a 370 punti base lo spread tra Btp e Bund a 10 anni nella tarda mattinata di scambi. Il differenziale ha terminato ieri gli scambi a 373 punti. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario è al 5,44%.

3 - ISVAP IN PROCURA A MILANO PER SEGNALAZIONE SU FONSAI
(LaPresse) - L'avvocato dell'Isvap, Alessandro Cassiani, questa mattina si è recato in procura a Milano per presentare al pm Luigi Orsi nuova documentazione per integrare una segnalazione su alcune irregolarità riscontrate a proposito di Fonsai. "L'Isvap - spiega l'avvocato - aveva già presentato due segnalazioni, nel 2010 e una nel 2011, rispettivamente alla guardia di finanza e alla procura di Milano, dopo aver compiuto due ispezioni in Fonsai.

La prima riguardava "Fonsai e soggetti correlati - spiega l'avvocato Cassiani - soprattutto per quanto riguarda le consulenze e la mancata sorveglianza da parte degli amministratori delle cifre pagate. Nel secondo caso, invece, c'era l'ipotesi di ostacolo da parte degli amministratori del gruppo assicurativo dell'autorità di vigilanza" perché le notizie che pervenivano all'Isvap sulle attività del gruppo Fonsai "non corrispondevano alla realtà". In entrambi i casi l'Isvap ha avviato un procedimento che potrebbe portare a "ingenti sanzioni pecuniarie". La visita di oggi al pm Orsi servirà a integrare con nuovi elementi la segnalazione del 2010, anche alla luce delle indagini in corso sul gruppo assicurativo.

4 - RCS: G. PESENTI, PER ORA SI E' PARLATO DI UN A.D. ESTERNO
Radiocor - 'La ricerca dell'amministratore delegato di Rcs e' ancora in corso, non e' facile, perche' si vuole trovare una persona competente che deve guidare un gruppo importante in Italia e all'estero'. E' quanto ha affermato Giampiero Pesenti, presidente del patto di sindacato di Rcs MediaGroup, a margine dell'assemblea degli azionisti di Italcementi di cui e' presidente. A chi gli chiedeva se c'e' sul tavolo della societa' Spencer Stuart una rosa di nomi, si e' limitato ad affermare 'si sta cercando', mentre Pesenti auspica di riuscire ad individuare e a scegliere il profilo adeguato prima dell'assemblea del 2 maggio: 'Per ora - ha affermato Pesenti - non si e' parlato di una figura interna ma di un esterno'.

5 - RCS: G.PESENTI, NON CI SONO PROPOSTE AUMENTO CAPITALE
(ANSA) - "Non ci sono proposte sul tavolo". Così il presidente di Italcementi Giampiero Pesenti, a margine dell'assemblea dei soci del gruppo bergamasco, risponde a chi gli chiede se Rcs ha allo studio un'ipotesi di aumento di capitale. Ad ogni modo, ha precisato il presidente del patto di sindacato di Rcs, "nella vita di un'azienda non si deve mai escludere un aumento di capitale".

6 - RCS: BAZOLI, CREDO NUOVO A.D ENTRO ASSEMBLEA
(ANSA) - "Credo di sì". Così Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e numero uno di Mittel, risponde, a margine dell'esecutivo dell'Abi, a chi gli chiede se il nuovo amministratore delegato di Rcs sarà individuato entro l'assemblea del gruppo editoriale, in agenda ai primi di maggio.

7 - CRISI: BERLINO, MISURE MONTI ULTIMI MESI MOLTO CONVINCENTI
(ANSA) - "Le misure prese dal governo Monti in questi mesi sono state molto convincenti". Lo ha detto Martin Kotthaus, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, rispondendo a una domanda sulle ultime decisioni del governo Monti.

8 - CRISI: WEIDMANN (BUBA), BCE NON SI ACCOLLI PROBLEMI SPAGNA
(ANSA-REUTERS) - "Non dovremmo sempre proclamare la fine del mondo se gli interessi sui bond a lunga scadenza di un Paese finiscono temporaneamente sopra il 6%": lo ha detto, a proposito delle recenti difficoltà della Spagna, il presidente di Bundesbank Jens Weidmann, intervistato da Reuters. Per il banchiere tedesco l'aumento dei tassi "é anche un incentivo per i politici dei Paesi coinvolti a fare i loro compiti a casa e riconquistare la fiducia (dei mercati) attraverso la realizzazione del processo di riforme".

Weidmann, come il suo predecessore Axel Weber, contrasta l'idea che la Bce debba intervenire con l'acquisto di titoli di Stato dei Paesi deboli per abbassare i tassi di interesse: i "limiti" del programma di acquisti "sono diventati evidenti", ha detto. "Non credo - ha continuato - che si possa trovare qualche collega (del board della Bce) il quale sostenga che il sistema monetario dell'euro serva ad assicurare un particolare tasso di interesse per un particolare Paese". Per Weidmann "non è il nostro lavoro garantire aiuti finanziari per prolungare nel tempo la scadenza per gli aggiustamenti necessari": "Questo è esattamente il compito dei fondi salva-Stati".

9 - WEIDMANN, ASSURDO PARLARE ROTTURA BLOCCO EUROZONA
(ANSA-REUTERS) - "Nessuno può escludere definitivamente che un singolo Paese lasci l'unione monetaria, ma questo è un caso ipotetico": lo ha detto il presidente di Bundesbank, Jens Weidmann, intervistato da Reuters. Per il banchiere tedesco, tuttavia, è assurdo parlare di una rottura del blocco dei Paesi dell'eurozona.

10 - GERMANIA: COLLOCATI BOND A 2 ANNI PER 4,2 MLD, TASSO A NUOVO MINIMO
Radiocor - La Germania ha collocato sul mercato titoli del tesoro a 2 anni per 4,2 miliardi al tasso dello 0,14%, il piu' basso di sempre. Il coup on offerto era invece pari allo 0,25% e la Bundesbank, che gestisce le aste, ha ricevuto richieste per complessivi 7,67 miliardi di euro, per un bid-to-cover ratio pari a 1,8. Il rendimento odierno oltre a costituire un nuovo record e' pari a meno della meta' dello yield pagato nella precedente asta del 21 marzo, segno che gli investitori stanno tornando a guardare con grande attenzione ai bund come beni rifugio per eccellenza in una fase di rinnovate tensioni sul mercato. La Bundesbank ha accettato tutte le richieste ricevute al prezzo piu' basso.

11 - MEDIASET: ADREANI,-10% CIRCA RACCOLTA PUBBLICITA' I TRIMESTRE
Radiocor - Milano, 18 apr - Mediaset ha registrato un calo della raccolta pubblicitaria in Italia intorno al 10% nel primo trimestre 2012. Lo ha lasciato intendere l'a.d . Giuliano Adreani a margine della conferenza stampa avvenuta a Cologno Monzese. 'Piu' o meno siamo riusciti a tenere l'andamento di gennaio' ha dichiarato Adreani facendo riferimento alle stime di mercato su dati Nielsen che attribuivano a Mediaset una contrazione del 10% nel primo mese dell'anno. La stima di Mediaset per il primo trimestre fatta in occasione della presentazione dei conti era di un -8%. 'Abbiamo fatto molto meglio del mercato nel 2011 e in questo inizio d'anno abbiamo fatto molto meglio dei dati della concorrenza' ha concluso Adreani riferendosi alle indiscrezioni di stampa che attribuivano a Rai una raccolta in calo del 15-20% nei primi tre mesi dell'anno.

12 - REGNO UNITO, SI ALLONTANA IPOTESI NUOVI STIMOLI BANCA D'INGHILTERRA
(LaPresse/AP) - Si allontana la possibilità di una nuova iniezione di liquidità nell'economia del Regno Unito. Dal verbale dell'ultima riunione della Banca d'Inghilterra emerge che nel board solo David Miles ha votato per un nuovo quantitative easing da 25 miliardi di sterline, mentre gli altri otto membri si sono espressi per mantenere invariata la politica dell'istituto.

Anche Adam Posen, uno dei maggiori sostenitori delle politiche di stimolo, ha votato con la maggioranza. Il verbale smorza le aspettative di un incremento del programma di quantitative easing da 325 miliardi di sterline della Banca. La sterlina si è rafforzata avvicinandosi a quota 1,6 dollari. Tutti e nove i membri del board hanno votato per mantenere i tassi allo 0,5%.

13 - L'ORIZZONTE CUPO PER TERMINI IMERESE, PIANO A RISCHIO
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - A Dr Motor, l'azienda automobilistica di Macchia d'Isernia che dovrebbe rilevare la fabbrica ex Fiat di Termini Imerese e i 1.300 circa dipendenti residui (altri 640 sono esodati), serve un partner per portare a termine l'operazione. Da sola, la società controllata da Massimo Di Risio non ha le forze finanziarie: troppi debiti (67 milioni di cui 30 verso le banche in scadenza a 12 mesi), poco fatturato (16,4 milioni) a fronte dei costi (26,5 milioni), con una perdita a settembre 2011 di 11,4 milioni. Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps, lo hanno fatto sapere all'imprenditore: così com'è, il piano Termini non è finanziabile. La richiesta delle banche creditrici è che Di Risio proceda a un aumento di capitale di una ventina di milioni nella capogruppo.

Solo dopo, la controllata Dr Industrial - il veicolo destinato a prendere Termini Imerese - potrà avere l'ok delle banche al piano per lo stabilimento siciliano, che originariamente prevedeva 15 milioni di capitale da parte di Di Risio, a fronte dei quali ottenere 82 milioni di agevolazioni pubbliche e l'accesso a 95 milioni di garanzie bancarie regionali. Adesso l'accordo sarebbe in via di riscrittura, anche con la mediazione dell'advisor pubblico Invitalia, guidato da Domenico Arcuri, e con la partecipazione del ministero dello Sviluppo economico Corrado Passera.

Di Risio non metterebbe capitali ma contribuirebbe con il know how e i modelli di auto. A versare i capitali dovrebbero invece essere la Regione Siciliana, con 10-15 milioni (tratti dai 400 milioni circa già messi a disposizione della Regione per Termini), e forse un partner tecnologico di Dr (si parla delle società Tecnoprogetti, Gam consultant, Abstract). Ad ogni modo, i capitali non potranno risalire verso la capogruppo. Ieri c'è stato un incontro fra Invitalia e Regione, ma senza esito. Si deve chiarire fra l'altro se l'ingresso della Regione possa essere considerato aiuto di Stato. Se così fosse, non potrebbe realizzarsi, complicando ancora di più una partita che avrebbe dovuto essere chiusa a fine 2011, dopo due anni dall'annuncio di Sergio Marchionne che la Fiat avrebbe lasciato l'isola.

14 - GOOGLE, HI TECH CON VECCHI VIZI
M.Ga. per il "Corriere della Sera" - Grandi fan della democrazia digitale, i fondatori di Google non lo sono mai stati della democrazia economica. Nessuno scandalo: fin da quando collocarono l'azienda in Borsa, nel 2004, dissero chiaramente che avrebbero tenuto per loro il controllo del'azienda, ritenendo che questo fosse il modo migliore per garantire a Google crescita e stabilità nella «transizione» verso la «public ownership», il collocamento pubblico. Ma ora, a otto anni da quella delicata fase, i tempi potrebbero essere maturi per far abbracciare in pieno la logica di mercato a un'azienda ormai gigantesca, rendendola davvero contendibile.

Invece Google ha deciso di scindere le sue azioni emettendo nuovi titoli privi di diritti di voto. E per farlo non c'è nemmeno bisogno dell'assenso dell'assemblea degli azionisti perché i fondatori Larry Page e Sergey Brin, insieme al presidente Eric Schmidt, controllano da soli il 66 per cento delle azioni con diritto di voto. Così diventa perpetuo il loro controllo sull'azienda. E lo stesso stanno facendo altri protagonisti della nuova economia digitale, da Facebook a Zynga.

In una nota Google spiega di aver considerato la possibilità di «ricorrere a modelli di governance più tradizionali», ma di aver preferito, alla fine, un sistema di controllo accentrato. E noi che pensavano che la modernità fosse il mercato e che i vecchi «modelli tradizionali» fossero quelli delle scatole cinesi e di un capitalismo familiare allergico alla contendibilità...

15 - UNA MANO DA BARILLA PER MISURARE PIL E BENESSERE
Giu. Fer. per il "Corriere della Sera" - Il Pil stenta a crescere? La commissione Bilancio della Camera esplora indicatori di benessere diversi dalla misurazione puramente economica. Così dopo il Cnel, l'Istat australiano e l'Ocse, ieri sono stati ascoltati i rappresentanti del Barilla Center for food and Nutrition. Il think tank del gruppo alimentare ha proposto l'indice del benessere e quello della sostenibilità. Nel primo caso l'Italia è all'ultimo posto (peggio fa solo la Grecia), mentre è terzultima per sostenibilità, davanti a Grecia e Spagna. Eppure quando si guarda a parametri come l'aspettativa di vita in buona salute, i suicidi, il consumo di antidepressivi e l'obesità, il Bel Paese batte tutti nell'aspetto psicofisico e comportamentale. Bocciati in benessere, ma felici.

16 - «FAZIO-FIORANI SOLO SOSPETTI DI CONNIVENZA»...
Da "la Stampa" - Ci sono solo «sospetti» - che i giudici di merito avrebbero fatto meglio a non «adombrare», in assenza di riscontri - e non prove concrete, sulla «connivenza» che l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio avrebbe avuto nei confronti dell'ex banchiere Giampiero Fiorani nella vicenda dei falsi bilanci della Banca popolare di Lodi.

Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni della sentenza con la quale è stata confermata la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione emessa a carico di Fiorani dalla Corte di Appello di Milano il 16 novembre 2010. Che Fazio possa aver mostrato «segni di benevolenza» verso Fiorani, in «più riprese», si evidenzia - rilevano i supremi giudici - in «più punti del verbale» reso dallo stesso imputato.

 

 

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