SI SGONFIANO I PIUMINI DI MONCLER (-11%) - PIAZZA AFFARI POCO MOSSA (-0,02%) CON IL TAGLIO DELLE STIME DI CRESCITA DELLA COMMISSIONE UE - IN VOLATA BPM (+7%), BENE BANCO POPOLARE (+2,88%) - GIU' PRYSMIAN (-3,36%) SUI DATI 2013

Carlotta Scozzari per Dagospia

Nel secondo giorno della settimana, si è chiusa una seduta poco mossa per Piazza Affari. L'indice di riferimento Ftse Mib ha ceduto lo 0,02% attestandosi a 20.473,17 punti, mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è posizionato a 194 punti, praticamente invariato rispetto al giorno precedente. Proprio oggi, la Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil italiano nel 2014, per il quale ora è previsto un progresso dello 0,6% contro il +0,7% indicato da Bruxelles in precedenza.

All'interno del listino principale, balzo del 6,93% per le azioni della Popolare di Milano, che hanno beneficiato dei buoni giudizi giunti in giornata dagli analisti sia di Equita Sim sia di Goldman Sachs. Per restare nel settore del credito, acquisti anche sul Banco Popolare (+2,88%) e Mediobanca (+1,96 per cento). Rialzo di oltre un punto percentuale, poi, per i titoli Pirelli, che hanno chiuso in progresso dell'1,2 per cento.

Tra le azioni in rosso, calo deciso per le quotazioni di Prysmian (-3,36%), che hanno realizzato la performance peggiore del Ftse Mib. Proprio oggi, la società ha annunciato di avere archiviato il 2013 con un utile netto pari a 154 milioni di euro, in calo dell'8,6% rispetto ai 169 milioni dell'esercizio precedente. Nel listino principale, ribassi superiori al punto percentuale soltanto per Cnh industrial (-1,59%), Snam (-1,06%) e Tod's (-1 per cento).

Fuori dal Ftse Mib, rialzo dello 0,40% per Parmalat, nel giorno in cui la maggioranza del consiglio di amministrazione si è dimessa. La società del latte ha, inoltre, annunciato di avere chiuso il 2013 con un fatturato pari a 5.350,3 milioni di euro, con una crescita annua del 3,7%, e un margine operativo di 437,2 milioni di euro (+2,8 per cento).

Sempre fuori dal listino principale, crollo a doppia cifra (-10,99%) per le azioni Moncler. Sebbene i dati del 2013 comunicati ieri dalla società non siano stati inferiori alle aspettative degli addetti ai lavori, gli operatori segnalano che le quotazioni della società dei piumini guidata da Remo Ruffini erano comunque troppo tirate.

 

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