PUNZO E A CAPO - IL SOCIO DEI TRENINI DI LUCHINO SCRIVE AL “FATTO”, E A DIFFERENZA DELLA MAIL A DAGOSPIA, CHE AVEVA RIPRESO IL PEZZO, SI GUARDA BENE DI INTIMARE QUERELA, NON SMENTISCE E BALBETTA: “NON CONOSCO LE CAUSE DEL PRESUNTO RITARDO DEL RILASCIO DEL CERTIFICATO ANTIMAFIA” - LA VICENDA PROCESSUALE DI PUNZO (51 GIORNI DI CARCERAZIONE PREVENTIVA) PER IL REATO DI FAVOREGGIAMENTO (POI PROSCIOLTO), AL VAGLIO DELLA PREFETTURA PER IL RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA….

LETTERA DI PUNZO AL "FATTO"

Nell'edizione on line e in quella di ieri cartacea avete pubblicato due articoli che mi riguardano. Nel primo, "è nato Italo ma a Nola non festeggia nessuno" si riportano le dichiarazioni del Sindaco di Nola Geremia Biancardi, che lamenta la mancanza di ricadute occupazionali sulla città della nuova iniziativa. Nel Distretto operano 1.000 aziende per circa 9.000 addetti.

Le norme escludono che si possa vincolare il processo di selezione di un lavoratore alla sua provenienza territoriale e comunale. La richiesta dei sindaci e degli onorevoli di Nola, presenti e passati, di riservare ai Nolani i posti di lavoro risulta non solo discriminatoria ma anche illegale.

La questione sollevata dall'ex Sindaco Napolitano circa il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione non ha bisogno di dettagliate repliche. A tal riguardo si è espressa una sentenza definitiva del Consiglio di Stato che ha rigettato l'istanza dell'allora Sindaco Napolitano.

L'altro articolo fa invece riferimento a presunti ritardi circa il rilascio del certificato antimafia all'Interporto Campano. Non avendo potuto consultare, come ha potuto fare il vostro bravo cronista, i fascicoli della Questura (atti che peraltro dovrebbero essere coperti da segreto), non conosco le cause del presunto ritardo, per il quale, giova ricordarlo, vale il principio del silenzio-assenso, e sono certo che la Prefettura farà il suo lavoro con diligenza e responsabilità. Le società di cui sono Presidente hanno sempre adottato il massimo standard di trasparenza e legalità e un'attenzione maniacale al rischio, sempre presente, di infiltrazioni della criminalità organizzata.

Il vostro articolo fa ampi riferimenti infine alla vicenda giudiziaria che mi ha colpito negli anni Novanta. Vorrei solo ricordare che l'esito del procedimento è stato il non luogo a procedere (quindi più che assolto non sono mai stato processato).

La richiesta di proscioglimento è stata avanzata dal rappresentante della Procura della Repubblica di Napoli, delegato dalla DDA, nel corso dell'udienza preliminare. Ciononostante ho fatto 51 giorni di carcerazione preventiva in una cella di tre metri per due. É stata un'esperienza che mi ha segnato profondamente e che periodicamente viene usata in modo strumentale per gettare ombre su quanto da allora ho realizzato.
Gianni Punzo

RISPOSTA DEL "FATTO"
Prendo atto della sua replica. In merito alla ricaduta occupazionale ho riportato le doglianze della politica e dell'associazionismo locale, in passato protagonisti di un ricorso per l'annullamento dell'ordinanza del presidente della Regione Campania che approvava il progetto di officine Ntv, ricorso successivamente ritirato con la nascita di una fondazione al centro, oggi, in polemica rispetto agli accordi iniziali, di possibili dimissioni dei vertici.

Sulla sua vicenda processuale ho menzionato alcuni atti inediti, ma pubblicabili e l'esito dell'iter giudiziario con il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione in ordine al reato di favoreggiamento, documentazione al vaglio della Prefettura per il rilascio della certificazione antimafia.
N.T.

 

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