vladimir putin rublo rubli cambio sanzioni

MO' VE LA BUCO STA SANZIONE - LE MISURE DELL’EUROPA CONTRO LA RUSSIA NON SONO ABBASTANZA: LA PROVA? IL RUBLO SI STA RIVALUTANDO. IL MOTIVO È SEMPLICE: GLI STATI UE, GERMANIA IN TESTA, SONO MOLTO RILUTTANTI A FARE A MENO DEL GAS E DEL PETROLIO RUSSI. COSÌ, GAZPROMBANK E SBERBANK INCASSANO FIOR DI MILIARDI (20 SOLO NELL’ULTIMO MESE) PER LE MATERIE PRIME. E CON QUEI FLUSSI ACQUISTANO VALUTA RUSSA - IL VERTICE EUROPEO DI VENERDÌ PARTE GIÀ AZZOPPATO: NON CI SONO SCADENZE PRECISE NEGLI IMPEGNI PER DIVERSIFICARE L’APPROVVIGIONAMENTO…

Federico Fubini e Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

vladimir putin

 

Niente rivela forza e limiti delle sanzioni europee contro la Russia come il viaggio del rublo nell'ultimo mese. Ha perso il 42% sull'euro da quando Bruxelles annunciò il blocco delle riserve valutarie della banca centrale, nelle prime due settimane di guerra.

 

Ha recuperato il 32% nelle seconde due settimane ed è esattamente questa inversione di tendenza a porre domande che i leader europei, nel loro vertice di domani, potrebbero fingere di non capire perché non hanno risposte.

le vie del gas russo

 

O almeno non ne hanno ancora, a causa delle esitazioni della Germania e di una generale assenza di coordinamento fra i governi che ricorda le prime settimane della pandemia. Allora ogni Paese cercava respiratori solo per sé, a costo di sottrarli agli altri.

 

Oggi cerca rigassificatori galleggianti e nuovi fornitori di energia solo per sé, sempre a costo di sottrarli agli altri: Germania e Italia competono fra loro proprio in questi giorni per gli acquisti di gas liquefatto dal Qatar e di navi di rigassificazione in offerta nel mondo.

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

 

Non è sorprendente. Proprio la rivalutazione della moneta di Vladimir Putin segnala alcuni buchi nella rete delle sanzioni e nell'approccio europeo in questa crisi. Preservati dal blocco, gli istituti pubblici russi Gazprombank e Sberbank incassano ancora euro e dollari in cambio di gas, petrolio e carbone venduto all'Europa.

 

Quindi con l'80% di quei flussi di moneta forte acquistano rubli, sistematicamente. In altri termini la moneta di Mosca si rivaluta perché sostenuta dagli interventi - almeno venti miliardi di euro nell'ultimo mese - con soldi degli europei.

 

putin gas

Così la rendita di Mosca da fonti fossili sta negando parte dell'efficacia delle sanzioni già prese. La risposta sarebbe semplice: indicare una strada magari graduale e parziale, ma precisa, che porti l'Europa a ridurre i trasferimenti consegnati ogni giorno al Cremlino e alla sua macchina bellica.

 

Ai prezzi attuali, anche senza contare il gas, sono circa 200 miliardi di dollari per il greggio e 44 per il carbone nel 2022. Ma la bozza di conclusioni del vertice europeo di domani e venerdì mostra come i leader europei esitino a muovere anche un solo passo in questo senso. «L'Unione uscirà gradualmente dalla sua dipendenza dal gas, dal petrolio e dal carbone il prima possibile», si legge nella bozza.

 

angela merkel ursula von der leyen

È possibile che venerdì la posizione finale risulti più risoluta. Ma colpiscono per ora l'assenza di scadenze precise negli impegni e la certezza che l'Europa dipenda dal carbone di Mosca (per 130 milioni di tonnellate all'anno). In realtà non è così: il carbone russo viene importato in gran parte dalla Germania, ma esisterebbe già oggi l'alternativa del prodotto australiano messo sotto embargo dalla Cina.

 

gazprom

La scelta tedesca di rifornirsi in Russia dunque non è obbligata, ma solo frutto di una preferenza commerciale. Anche sul petrolio sono state proposte ai governi europei possibili contromisure: per esempio, imporre una tassa sull'importazione di barili che sia fatta pagare ai produttori russi. Berlino però esprime riluttanza a tutte queste idee che ridurrebbero la rendita esorbitante di Vladimir Putin: no alla tassa sul greggio, no al carbone australiano, no anche alla proposta italiana di un tetto al prezzo del gas.

 

vladiimir putin dona un mazzo di fiori ad angela merkel

Il timore di nuocere all'industria tedesca è troppo forte, anche se intanto l'Ucraina brucia. Così il vertice europeo si limita a promettere, per ora, che tutte le opzioni saranno riviste dopo un rapporto dei regolatori europei (Acer) atteso fra un mese. È possibile che l'orrore della guerra e la pressione degli altri governi spingano Berlino, ancora una volta, a un'apertura nelle prossime ore.

 

Tutte le idee restano sul tavolo. Jake Sullivan, della Casa Bianca, fa capire che gli Stati Uniti aumenteranno le forniture di gas liquefatto all'Europa. Ursula von der Leyen chiederà un livello minimo comune di stoccaggio del gas pari al 90% delle capacità degli impianti.

 

jake sullivan scelto da biden

La presidente della Commissione otterrà anche una piattaforma europea, che aggreghi la domanda di gas e petrolio di tutti i Paesi: simile a quanto accaduto con i vaccini anti-Covid. Oggi però, di fronte al dramma ucraino, l'Europa non ha ancora raggiunto il livello di unità politica del 2020. Anche perché manca la figura che nel 2020 la permise, Angela Merkel.

Olaf Scholz E Vladimir PutinVLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…