SBOOM DEL BITCOIN – NUOVA MAZZATA DALLA CINA ALLA VALUTA CHE NON C’E’: LA START-UP LOCALE BTC CHINA NON POTRA’ PIU’ ACCETTARE DEPOSITI IN YUAN – E LE QUOTAZIONI CROLLANO A 500 DOLLARI (ERANO A 1.200 A INIZIO DICEMBRE)
Carlotta Scozzari per Dagospia
Benvenuti sulle montagne russe chiamate bitcoin. La valuta "immaginaria", inventata nel 2009 dal sedicente Satoshi Nakamoto (pseudonimo dietro cui si cela qualcuno che non vuole farsi conoscere al grande pubblico), si conferma altamente volatile, tant'è che nel giro di una quindicina di giorni ha dimezzato il proprio valore.
Adesso, stando alla piattaforma Mtgox, le quotazioni del bitcoin si attestano a 590 dollari, con un minimo a 455 e un massimo a 750. Ai primi giorni di dicembre, invece, la "valuta che non c'è" viaggiava intorno ai 1.200 dollari. A spingere al ribasso le quotazioni, negli ultimi tempi, è stata la Cina.
Proprio all'inizio di dicembre, l'ex celeste impero ha impedito l'uso del bitcoin come moneta, sottolineando che la nuova valuta "non possiede gli attributi di una divisa con corso legale come la capacità di essere strumento di pagamenti". La Cina ha anche messo in guardia che le caratteristiche della moneta virtuale la rendono particolarmente adatta al riciclaggio di denaro e, in generale, all'utilizzo per finalità illecite da parte di organizzazioni criminali.
E il colpo di grazia è arrivato proprio nelle ultime ore: oggi, mercoledì 18 dicembre, la start-up cinese attiva nel bitcoin Btc China ha annunciato che non potrà più accettare depositi in valuta locale, e dunque in yuan. Negli ultimi mesi a proiettare al rialzo le quotazioni della valuta virtuale era stata proprio la forte domanda in arrivo dalla Cina.
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