SCONTRO TOTALE ALLO STABILIMENTO AMAZON DI PIACENZA: SONO A RISCHIO LE CONSEGNE DI NATALE - LA SOCIETÀ DISERTA IL TAVOLO DI TRATTATIVA DAVANTI AL PREFETTO, I SINDACALISTI COSTRETTI AD ARRIVARE IN AZIENDA SCORTATI DAI CARABINIERI - I PUNTI DI CONTRASTO RIGUARDANO LA GESTIONE DEI PERIODI DI MALATTIA, I TURNI DI LAVORO, LA ROTAZIONE DEL PERSONALE
Franco Giubilei per “la Stampa”
Si inasprisce lo scontro allo stabilimento Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza), dove ieri i sindacati hanno dovuto farsi scortare dai carabinieri all'interno dell' azienda per poter tenere un' assemblea già programmata. Ma non è tutto, perché sempre ieri mattina i rappresentanti del colosso americano della distribuzione hanno disertato l'incontro con le organizzazioni sindacali che si sarebbe dovuto tenere davanti al prefetto dopo che l'appuntamento fissato per martedì era stato rinviato, sempre su richiesta di Amazon.
Di conseguenza sono state indette due ore di sciopero e per i prossimi giorni, i più caldi per le consegne natalizie, i sindacati attueranno nuove forme di agitazione, a meno che la controparte non decida di sedersi a discutere della vertenza che infiamma la sede piacentina dallo sciopero indetto per il Black Friday, il 24 novembre.
Sulla vicenda è intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paola De Micheli: «La scelta dell' azienda di non presentarsi all' incontro in prefettura non è accettabile ed evidenzia una mancanza di rispetto nei confronti di un' istituzione che in queste settimane sta mettendo in campo tutte le azioni possibili per allentare le tensioni ed entrare rapidamente in una fase negoziale.
Per questo devo richiamare Amazon ad un comportamento più corretto nei confronti di un territorio che ha accolto e sostenuto il suo insediamento a Castel San Giovanni». Il sindacato ha scritto una lettera a Jeff Bezos, l'ad del gigante delle vendite online, facendo presenti l'importanza delle condizioni di salute e della serenità delle persone che lavorano per lui.
Amazon si dice disponibile a costruire un dialogo e a cooperare per creare un ambiente di lavoro attento e inclusivo, ma la tensione resta alle stelle soprattutto dopo che ieri è saltato l'incontro coi sindacati, un comportamento che Cgil Cisl e Uil definiscono un segno di «spregio per i lavoratori e per lo Stato italiano», dato che il confronto si sarebbe dovuto tenere davanti al prefetto, che dello Stato è il terminale in ambito locale.
Quando poi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno chiesto di accedere alla sede dell'azienda per tenerci un'ora di assemblea per turno, è stato necessario l'intervento dei carabinieri, come spiega Fiorenzo Molinari, della Cgil: «L' assemblea era stata richiesta secondo i termini di legge, come prevede lo statuto dei lavoratori, ma siamo dovuti entrare con una camionetta dei carabinieri per poterla svolgere, e questa è la prima volta che mi capita in tanti anni».
Il sindacato attacca Amazon per il suo «approccio ideologico culturale alla vertenza» e perché «vuole giocare con le sue regole in spregio alle nostre e all' autorità italiana». Annuncia nuovi scioperi, spera comunque di riprendere il dialogo con l'azienda ma, in caso contrario, si prepara a «continuare lo scontro». I punti di contrasto riguardano la gestione dei periodi di malattia, il cosiddetto comporto, con la richiesta di avvertire la persona prima che scada e perché non scatti subito il licenziamento.
Per i turni di lavoro si richiede una giusta rotazione del personale, in modo che i turni più pesanti non vengano svolti dai lavoratori con contratto precario, i più esposti alle ritorsioni. Infine il premio di produttività, che Amazon continua a negare: «Usano il lavoratore come una macchina, sapendo che non può durare per più di due-tre anni», sostiene la Cgil. Attualmente la sede di Piacenza dà lavoro a 2 mila addetti a tempo indeterminato ed altrettanti precari.