1- QUANTA (BANCA) INTESA TRA IL CAVALIER PATONZA E IL NEOMINISTRO DELLO SVILUPPO 2-IL NUOVO LIBRO DI GIANNI DRAGONI, “CAPITANI CORAGGIOSI”, SCODELLA L’INCIUCIONE CHE DALL’OPERAZIONE ALITALIA-AIR ONE ALL’ANTICIPO DEI RIMBORSI ELETTORALI DEL 2007 PER FORZA ITALIA (94 MILIONI), FINO AI 250 MILIONI PER LA TV SPAGNOLA ‘’LA CUATRO’’ 3- IL TOTALE DEL CREDITO CONCESSO DA PASSERA AMMONTA A 1,5 MLD € , SU UN TOTALE ACCORDATO DI 2,3 MILIARDI DUNQUE UTILIZZATO PER IL 65% (E CRESCERÀ ANCORA) 4- INTESA FINANZIA ANCHE DIVERSE SOCIETÀ DEL GRUPPO BERLUSCONI, TRA CUI IL MILAN E LA MEDUSA (IL PRIMO FILM FINANZIATO DA PASSERA È “THIS MUST BE THE PLACE”) 5- QUANDO L’’’ECONOMIST’’ SCRIVEVA: "BANCA INTESA HA SUGGERITO A BERLUSCONI CHE IL GOVERNO COMPRI LA RETE FISSA DI TELECOM ITALIA" (E FARE MEDIASET CONTENTA)

Da "l'Espresso"

Estratto dal libro "Capitani Coraggiosi" di Gianni Dragoni, in uscita il 1 dicembre 2011 per Chiarelettere.


Vediamo ora gli intrecci d'affari tra Intesa e Berlusconi. In più occasioni negli ultimi anni la banca guidata da Corrado Passera si trova a fianco del Cavaliere, e non solo nell'operazione Alitalia. Nel 2007 Intesa Sanpaolo anticipa i soldi dei rimborsi elettorali a Forza Italia per 94 milioni di euro. Si tratta di una cartolarizzazione, ossia un anticipo dei crediti del partito per le somme che deve ricevere dallo Stato negli anni successivi. L'operazione viene fatta attraverso la controllata Banca Imi, guidata da Gaetano Miccichè. Il fatto che sia anche fratello del sottosegretario del governo Berlusconi forse è solo una coincidenza. O forse no.

A Intesa Sanpaolo si rivolge anche Mediaset, il gruppo televisivo controllato da Silvio Berlusconi, per un'importante operazione del gennaio 2010. Mediaset, che ha un bilancio in attivo con utili calanti e un indebitamento elevato (1,5 miliardi) ha bisogno di 250 milioni di euro per finanziare l'acquisto della tv spagnola La Cuatro. Il gruppo presieduto da Fedele Confalonieri vuole finanziarsi sul mercato dei capitali anziché chiedere i soldi in banca.

Molte aziende lo fanno, perché così si risparmia: si pagano interessi più bassi. Mediaset però emette obbligazioni senza rating, cioè non ha un giudizio sulla sua affidabilità rilasciato dalle agenzie internazionali. L'emissione dei bond di Mediaset per 300 milioni è diretta da tre banche, due delle quali straniere: Bnp Paribas e Deutsche Bank. L'unica italiana è di nuovo Banca Imi.

I titoli vengono venduti agli investitori istituzionali, cioè i fondi, che a loro volta raccolgono i soldi dei risparmiatori. Per questo lavoro le banche del collocamento guadagnano una commissione. I titoli hanno una cedola annua del 5 per cento lordo e una durata di sette anni. Dovranno quindi essere rimborsati quando Silvio Berlusconi avrà da poco compiuto 80 anni, e prima della scadenza gli italiani voteranno nelle elezioni politiche almeno una volta.

Intesa finanzia anche diverse società del gruppo Berlusconi, tra cui la più cara al presidente, il Milan. Ai primi di ottobre del 2011 il credito concesso in varie forme dalla banca di Passera e Bazoli alle aziende dell'intero gruppo Fininvest ammonta a 1,5 miliardi di euro, su un totale accordato di 2,3 miliardi, dunque utilizzato per il 65 per cento. Ma i finanziamenti sono destinati a crescere perché l'11 ottobre 2011 gli organi di vertice della banca aumentano le linee di credito a favore della Fininvest di 400 milioni, fino a 2,7 miliardi complessivi.

Nel 2010 Intesa decide di finanziare la produzione di film italiani, sfruttando anche i benefici fiscali previsti dal governo. Si comincia con un finanziamento di 2,5 milioni di euro, circa il 10 per cento del budget, a "This must be the place" di Paolo Sorrentino, presentato nel maggio del 2011 al festival di Cannes. Capofila della produzione della pellicola è Medusa, che appartiene alla Fininvest di Berlusconi.

Poi c'è la rete Telecom. Nei primi mesi del 2010 si parla di un riassetto e di una possibile fusione con la spagnola Telefónica. Il motivo è che il debito del gruppo è sempre elevato, gli utili sono bassi, le quotazioni in Borsa depresse. I soci del nucleo di controllo, la Telco - imbottita di grandi nomi della finanza italiana per tenere a freno le mire della società spagnola - sono insoddisfatti.

Le quote sono suddivise fra Intesa, che ha l'11,6 per cento del capitale, Mediobanca e le Generali (di fatto controllate da Mediobanca) con il 30,58, infine Telefónica con il 46,18 per cento. I Benetton come abbiamo visto sono usciti da poco, in perdita.

Il settimanale inglese "The Economist" del 6 marzo 2010 scrive: "Intesa Sanpaolo - secondo quanto è stato riferito - ha suggerito al presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi che il governo compri la rete fissa di Telecom Italia".

Citando come fonti "persone vicine ai principali azionisti di Telecom Italia", il settimanale sostiene che se il governo nazionalizzasse la rete telefonica potrebbe beneficiarne Mediaset, perché il gruppo televisivo di Berlusconi potrebbe fare un accordo con la rete telefonica divenuta pubblica per vendere programmi tv attraverso la rete a banda larga. Di quest'idea non si è fatto nulla. La rete di Telecom è ancora lì, dentro il gruppo telefonico guidato da Franco Bernabè, che ha ancora tutto il suo debito e tutti i suoi problemi. La questione potrebbe comunque essere ripescata in futuro.

GLI AFFARI CON I SOCI DELLA CAI
E infine, Intesa ha numerosi intrecci e relazioni d'affari con molti componenti della cordata Cai-Alitalia. Un po' perché è la prima banca italiana, un po' perché probabilmente chi è entrato nella partita è stato indotto o convinto dalla banca di Passera.

Cominciamo da Telecom. Con la partecipazione nel 2007 all'operazione di sistema, Intesa agevola anche l'uscita dai telefoni della Pirelli, di cui è azionista all'1,62 per cento. Intesa presta soldi al gruppo Marcegaglia e ha legami con il fondo lussemburghese Equinox di Salvatore Mancuso, grande amico di Gaetano Miccichè. Con i Benetton ci sono rapporti da lungo tempo. Intesa è tra l'altro azionista con l'11,77 per cento della ex 21 Investimenti, la piccola finanziaria controllata dalla famiglia trevigiana che tra i soci ha anche la Fininvest di Berlusconi (10,47 per cento).

Con il recente acquisto di partecipazioni nella Brescia-Padova e in altre tratte da costruire, la banca si candida a pivot del terzo polo autostradale, un settore in cui si intrecciano i rapporti con i signori dei pedaggi Benetton e Gavio.

Intesa è anche socio importante nel gruppo di aziende di informatica che fa capo a Bee Team, la ex Data Service di cui è azionista ed ex presidente Rocco Sabelli, l'amministratore delegato della nuova Alitalia. Strettissimi i rapporti con Roberto Colaninno dai tempi del salvataggio della Piaggio fino all'operazione Alitalia, nella quale la Immsi dell'imprenditore di Mantova investe 80 milioni.

 

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