IL 'SOLE' SI APRE – RIMOSSO IL TETTO DEL 2% AGLI AZIONISTI DI MINORANZA. IL CDA DA’ VIA LIBERA ALLA RICAPITALIZZAZIONE – PELLICIOLI PAGA DOPPIO: PRENDE L’AREA FORMAZIONE PER 40 MILIONI – LA REDAZIONE CON IL DENTE AVVELENATO CONTRO GLI EX AMMINISTRATORI
1. LUCE VERDE ALL’AUMENTO DI CAPITALE
Rita Querzè per il Corriere della Sera
Il via libera all' aumento di capitale da 50 milioni di euro era abbastanza scontato. La buona notizia per il gruppo Sole24Ore formalizzata ieri è soprattutto un' altra: la vendita della quota di minoranza dell' area Formazione ed Eventi, per la quale è stata ricevuta un' offerta vincolante da Palamon Capital Partners, porterà nelle casse del gruppo editoriale ben più dei 20 milioni attesi. Anzi, circa il doppio.
Del board del fondo di private equity che si è aggiudicato il 49% dell' area di Formazione di via Monte Rosa anche Lorenzo Pellicioli (ex manager De Agostini, Lottomatica e Seat-Pagine Gialle). «Questo ci permette di mettere anche una certa sicurezza sul futuro di questa azienda - dice il presidente Giorgio Fossa -. Perché 70 milioni riteniamo che siano sufficienti, ma con un polmone più grande abbiamo di fronte una situazione che ci dà maggiore tranquillità».
Altro passaggio di rilievo è l' eliminazione del vincolo di statuto che imponeva la soglia massima del 2% agli azionisti di minoranza. Per quanto riguarda i risultati dei primi quattro mesi del 2017, il calo dei ricavi pubblicitari è stato del 14% (a fronte di una media del settore dell' 11%).
Il ceo Franco Moscetti ha accordato massima fiducia al direttore Guido Gentili («Gli auguro lunga vita, in tutti sensi, anche professionale»). L' aumento di capitale da 50 milioni di euro sarà perfezionato a ottobre. A fare da garante sull' inoptato insieme con Banca Imi sarebbe della partita anche Banca Akros.
2 E LA REDAZIONE CHIEDE AZIONE CONTRO GLI EX MANAGER
Camilla Conti per il Giornale
Via libera dei soci all' aumento di capitale del Sole 24 Ore da 50 milioni. Di questi, 20 milioni saranno coperti da un accordo di pre-garanzia con Banca Imi per la formazione di un consorzio sull' eventuale inoptato mentre 30 verranno messi sul piatto da Confindustria che presto vedrà quindi diluita la sua quota di controllo dal 67,5% fino al 51-55%. L' operazione va chiusa entro ottobre «in modo da avere i soldi in tasca il 15 novembre quando scadono gli accordi di standstill con le banche», ha sottolineato l' ad Franco Moscetti.
«L' esborso è adeguato», ha detto ieri il presidente Giorgio Fossa, ricordando che tra aumento di capitale e vendita del 49% dell' area Formazione ed Eventi «oggi siamo vicini a una disponibilità di 90 milioni» che dovrebbe permettere «di fare investimenti». Fossa ha poi sottolineato che il fabbisogno di patrimonio è stato indicato in 70 milioni: 50 verranno appunto dall' aumento e il resto dalla cessione della Formazione per cui si è già fatta avanti Palamon Capital.
«L' offerta che stiamo trattando è di 80 milioni sull' intero valore - ha spiegato il presidente - quindi se cediamo il 49% non saranno 20 milioni i soldi che entreranno ma saranno più vicini ai 40. Ritenevamo e riteniamo che 70 milioni siano sufficienti, ma è chiaro che un polmone più grande ci dà maggiore tranquillità».
Roberto Napoletano, Donatella Treu e Benito Benedini
Di ben altro avviso il cdr delle testate del gruppo che in assemblea ha definito la ricapitalizzazione «modesta nel volume e sconcertante nei tempi» insistendo poi sull' azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori (in particolare il presidente Benito Benedini e l' ad Donatella Treu) e su una azione risarcitoria per l' ex direttore del quotidiano Roberto Napoletano.
Proprio su questo punto si è registrata un' apertura da parte di Fossa. «Non aspetteremo i tempi della magistratura che sono lunghi. È stato dato mandato all' ad di fare un audit che è in corso, appena si chiuderà, procederemo». Quanto a Napoletano, «la società valuterà la sussistenza di responsabilità e le conseguenti azioni risarcitorie». Ieri i dipendenti-soci hanno anche votato contro la nomina dei candidati al collegio sindacale. Nel mirino è finita Francesca di Donato, docente universitario nel cui curriculum tra i principali incarichi ricoperti spuntano anche quelli di sindaco di Sfc e Aedificatio. Ovvero due controllate di Confindustria.