SOROS NEL PALLONE - IL FINANZIERE AMERICANO LASCIA ALL’ASCIUTTO L’EX AMICO OBAMA E COMPRA AZIONI DEL MANCHESTER UNITED PER 3,1 MLN $ - QUATTRO ANNI FA AVEVA SBORSATO DOZZINE DI MILIONI PER LA CAMPAGNA DEMOCRATICA, STAVOLTA SI E’ FERMATO A 2 - LA ROTTURA DOPO UNO “SGARRO” DI OBAMA, CHE NON L’HA RICEVUTO ALLA CASA BIANCA MA A MANHATTAN - NEL 2008 VOLEVA COMPRARE LA ROMA, ORA FA ROTTA SULL’OLD TRAFFORD…

Maurizio Molinari per "La Stampa"

Firmando un assegno da 3,1 milioni di dollari il finanziere George Soros ha acquistato il 7,85 per cento delle azioni "classe A" del Manchester United lasciando intendere che al momento ritiene il calcio un migliore investimento rispetto alla politica nazionale. Negli Stati Uniti infatti siamo nel bel mezzo della campagna presidenziale ma Soros, tradizionale forziere dei democratici, ha deciso di limitare il più possibile le donazioni al presidente Barack Obama in corsa per la rielezione.

Se quattro anni fa il finanziere di origine ungherese aveva sostenuto gran parte dello sforzo di «MoveOn.org», uno dei gruppi di militanti più attivi per Obama, versando dozzine di milioni di dollari al momento invece si è limitato a far avere ai democratici di «America Votes» e «American Bridge» appena 2 milioni di dollari, ovvero meno di quanto ha versato in poche ore per diventare azionista della squadra britannica.

Per comprendere cosa c'è dietro le scelte di Soros bisogna leggere il magazine «New Yorker» che, citando fonti molto vicine al finanziere liberal, parla di «forte disappunto personale nei confronti di Obama» per un mancato appuntamento alla Casa Bianca nel quale si sarebbe dovuto discutere di «problemi dell'economia globale». Anziché riceverlo nello Studio Ovale, Obama ha preferito vederlo ad riparo dei riflettori in una sala privata di Manhattan, durante una recente visita a New York e tale trattamento è stato «poco gradito» da Soros, che si è sentito «degradato di importanza» e «non considerato».

«Soros non voleva un party alla Casa Bianca ma solo un incontro serio mentre Obama lo ha trattato a pesci in faccia», ha affermato la fonte, a conferma di un rapporto personale indebolito dai disaccordi sulle scelte economiche da fare in America. In coincidenza con tali attriti è arrivata l'opportunità della collocazione delle azioni "classe A" del Manchester United nella Borsa di Wall Street da parte della famiglia Glazer, proprietaria dal 2005 del pacchetto di maggioranza.

Sebbene tale tipologia di azioni preveda un diritto di voto ridotto nel consiglio di amministrazione, per Soros si è così schiusa «l'opportunità di un investimento importante in una delle squadre di calcio più popolari del mondo» come spiega Philip Hall, partner della banca di investimenti Inner Circle Sports specializzata nell'industria sportiva, secondo cui «l'interesse del finanziere si concentra sui diritti televisivi della Premier League inglese e sul merchandising dei prodotti della squadra sui mercati dell'Asia» dove si registra il maggior numero di tifosi del club.

Da tempo Soros immaginava lo sbarco nel mondo del pallone - nel 2008 prese in considerazione anche l'acquisto dell'AS Roma - ed averlo fatto all'indomani della conquista dell'oro olimpico a Londra da parte della nazionale femminile di calcio Usa significa anche scommettere sul futuro di questo sport negli Stati Uniti. Dimostrando più fiducia nel boom del soccer che sulla rielezione di Barack Obama.

 

SOROS E LA PROMESSA SPOSAGeorge Soros BARACK OBAMA MANCHESTER UNITED Manchester United old trafford

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