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TELEFONICA ALLUNGA LA VITA (A BERNABE'): IL COLOSSO SPAGNOLO SI PAPPA E-PLUS E TELECOM ITALIA VOLA IN BORSA
Fausta Chiesa per "Il Corriere della Sera"
Da venditore a compratore. La mossa di Telefonica, che ieri ha annunciato l'acquisizione dell'operatore mobile E-Plus, sussidiaria tedesca del colosso olandese Kpn, riaccende i riflettori sul settore delle telecomunicazioni, con le principali società europee in rialzo sulle rispettive Borse (Telecom Italia - di cui Telefonica è azionista - la migliore, con un balzo del 6,7%), ma soprattutto costituisce un elemento di rottura che potrebbe aprire nuove prospettive per lo scenario futuro.
Da due anni il gruppo spagnolo sta portando avanti una politica di cessioni di asset non strategici volta a ridurre il debito (dai 51,3 miliardi di fine 2012 a meno di 47 miliardi) e a fornire liquidità , mentre ieri il colosso guidato da Cesar Alierta ha chiuso un accordo in base al quale sborserà a Kpn 5 miliardi di euro in contanti e gli darà il 17,6% della nuova società , valorizzato 3,1 miliardi.
La nuova politica di Telefonica potrebbe avere risvolti anche in Italia. In settembre apre la finestra per dare la disdetta al patto di Telco (holding in cui gli spagnoli detengono il 46,2%), primo azionista di Telecom Italia con il 22,4% del capitale. Telefonica non ha manifestato le sue intenzioni, ma da sempre ribadisce di aver fatto un investimento industriale di lungo termine a differenza degli altri soci di Telco (Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo), che invece sono finanziari.
Ipoteticamente, Telefonica potrebbe acquisire quote dagli altri soci. Quali? Mediobanca e le Generali dovrebbero vendere. Piazzetta Cuccia ha già detto che coglierà l'opportunità di settembre per uscire dal patto e portare le azioni sottostanti di Telecom Italia (pari al 2,6%) in casa per poterne disporre, possibilmente a un prezzo allineato con la valorizzazione fatta a fine giugno, quando l'ex incumbent oscillava tra 0,50 e 0,55 euro ad azione. Anche il Leone, con l'arrivo di Mario Greco, dovrebbe uscire dai patti e dalle partecipazioni non core.
Altro elemento di novità è il fatto che azionista di Kpn al 30% è America Movil di Carlos Slim, che ha avallato l'accordo nonostante sia concorrente, per non dire nemico, di Telefonica per il mercato dell'America Latina. Voci, trapelate anche sulla stampa italiana, indicano come possibile un accordo tra Slim e Alierta, con Telefonica che una volta diventata il padrone di casa di Telecom Italia potrebbe vendere Tim Brasil al magnate messicano.
Tornando all'accordo annunciato ieri, nel comunicato il gruppo spagnolo (+2,3% ieri il titolo a Madrid) sottolinea che per effetto dell'acquisizione diventerà il secondo operatore in Europa per numero di utenti nella telefonia mobile e volume di ricavi.
L'obiettivo dell'operazione è la fusione tra O2 (Telefonica Deutschland) ed E-Plus, con la nascita di una società in grado di competere sul mercato tedesco, che offre margini più elevati rispetto a quello spagnolo, contrastando in questo modo il potere di Deutsche Telekom (+ 3,3% ieri a Francoforte) e di Vodafone (-0,5% ieri a Londra), che attualmente hanno entrambe il 35% del mercato dei ricavi dal mobile.
Le due società che si fondono producono assieme circa 8 miliardi di ricavi e circa 2,2 miliardi di ebitda, hanno dichiarato sinergie tra i 5 e i 5,5 miliardi. Per finanziare l'acquisizione Telefonica Deutschland lancerà un aumento di capitale di per 3,7 miliardi, di cui 2,8 saranno assicurati da Telefonica. Il deal, a detta di Equita, ravviva ulteriormente il tema del consolidamento delle telecomunicazioni, che è già in fermento.
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