1- TERREMOTO NELL’ALTA FINANZA MILANESE: LA PRIMA VERA GROSSA SCONFITTA PER NAGEL (MEDIOBANCA) E PALENZONA (GAVIO-UNICREDIT), DOPO I SUCCESSI DI GENERALI ED RCS 2- PER IL ROTTO DELLA CUFFIA (51,01% DEI VOTI CONTRO IL 48,9% DEL GRUPPO GAVIO), SALINI OTTIENE REVOCA DEL CDA IMPREGILO, MASSIMA IMPRESA DI COSTRUZIONI ITALIANA 3- DOPO IL RIBALTONE CORRE IMPREGILO A PIAZZA AFFARI. IL TITOLO GUADAGNA L'1,40% 4- BRUTTISSIMO SEGNALE PER NAGEL & PALENZONA CHE FINO A IERI HANNO SPADRONEGGIATO NEL SALOTTO MILANESE: i SALINI SONO COSTRUTTORI ROMANI LEGATI AL “SISTEMA” GIANNI LETTA-CESARE GERONZI CHE HA LA DENTIERA AVVELENATA VERSO NAGEL, AUTORE CON PALENZONA DEL KILLERAGGIO IN GENERALI CHE HA SPEDITO IN PENSIONE GERONZI)

1- IMPREGILO: SALINI OTTIENE REVOCA CDA
(ANSA)
- La famiglia Salini ha ottenuto la revoca del Cda. Lo ha deliberato l'assemblea Impregilo con il 51,01% dei voti. A favore della revoca del cda espressione del gruppo Gavio si è espresso il 51,01% dei voti, mentre ha votato contro il 48,9%. Astenuti i restanti intervenuti all'assemblea chiesta dai Salini per azzerare il consiglio.

2- IMPREGILO: ACCELERA IN BORSA (+1,4%) DOPO REVOCA CDA
(ANSA)
- Corre Impregilo a Piazza Affari dopo la decisione dell'assemblea di assecondare la richiesta di Salini e revocare il cda scelto dal gruppo Gavio e presieduto da Fabrizio Palenzona. Il titolo guadagna l'1,40% a 3,33 euro.

3 - IMPREGILO: AL VIA SECONDO ROUND ASSEMBLEA
(ANSA)
- Secondo round iniziato. I lavori dell'assemblea di Impregilo sono ripresi dopo la sospensione di giovedì scorso. Nella sala dei congressi della Fondazione Cariplo sono presenti soci in rappresentanza dell'80 per cento circa del capitale (Salini e Gavio con un 29,9% ciascuno, più il fondo Amber 7,2%). Al primo punto dell'ordine del giorno la revoca del consiglio d'amministrazione, attualmente presieduto da Fabrizio Palenzona, che aprendo i lavori ha detto: "la decisione assunta la volta scorsa" di sospendere l'assemblea "era corretta".

"Ritengo - ha detto Palenzona - che la decisione che ho preso nell'assemblea del 12 luglio fosse, non solo corretta, ma volta a tutelare, prima di tutto, proprio la posizione dei deleganti, chiamati a poter esprimere la loro posizione davanti al Tribunale. Non è questa la sede, tuttavia, per discutere del decreto che il giudice (ieri il Tribunale ha ammesso i voti derivanti da sollecitazione delle deleghe di voto, ndr) ha ritenuto di emettere inaudita altera parte". Subito dopo l'intervento di Palenzona ha preso la parola Bruno Binasco.

Il braccio destro della famiglia Gavio ha chiesto al presidente di far luce sulla provenienza dei soci e se tra questi ci sono società delle Isole Cayman o di altri paradisi fiscali. Hanno fatto seguito quindi gli interventi dell'avvocato della famiglia Salini, Sergio Erede, che ha ribadito la necessità di revocare il Cda in carica per giusta causa; e poi una rappresentante di Mediobanca che ha sottolineato come l'istituto non "trova giustificazioni per la revoca del consiglio".

4 - L'ASSEMBLEA IMPREGILO: FONDO AMBER PREANNUNCIA VOTO PER SALINI
Radiocor
- Il Fondo Amber Capital ha ufficializzato la sua intenzione di voto nell'assemblea di Impregilo per la revoca del cda come chiesto da Salini. Lo ha dichi arato il suo rappresentante Umberto Mosetti nel corso dell'assise. 'Abbiamo preferito il piano di Salini', ha affermato Mosetti, spiegando di aver gia' preso questa decisione in occasione dell'assemblea del 12 luglio scorso, poi aggiornata a oggi.

Mosetti ha poi aggiunto di non voler replicare agli 'attacchi sguaiati, scomposti e infondati' che sono stati fatti al fondo Amber da altri soci 'sia verbali che per iscritto'. Il fondo e' presente in assemblea con il 7,2% del capitale e con la sua dichiarazione di voto di fatto consegna l'esito dell'assemblea in favore del gruppo Salini, che ha chiesto la revoca del cda e la nomina di uno nuovo.

5 - BINASCO, ESPOSTO IN CONSOB SU PATTO OCCULTO SALINI-AMBER
(ASCA)
- Igli, la holding della famiglia Gavio, ha presentato un esposto alla Consob ipotizzando l'esistenza di un patto occulto tra il gruppo Salini, titolare del 29,9% del capitale di Impregilo, e il fondo americano Amber, socio del general contractor milanese con una quota di poco superiore del 7% del capitale del gruppo. Lo ha annunciato Bruno Binasco, amministratore delegato di Igli, durante l'assemblea degli azionisti convocata sulla richiesta di revoca dell'attuale board avanzata dal socio Salini. Igli sospetta in sostanza una sorta di 'concerto' tra i Salini e il fondo Usa, un patto che avrebbe permesso al costruttore romano di salire, anche se indirettamente, oltre il 30% del capitale di Impregilo senza il lancio dell'Opa obbligatorio per legge.

6 - BINASCO, DECISIVI I VOTI DI SOGGETTI RIFERIBILI ALLE CAYMAN
(ASCA)
- Alcuni azionisti delle Isole Cayman potrebbero essere decisivi per il risultato dell'assemblea di Impregilo. A insinuarlo e' Bruno Binasco, amministratore delegato del gruppo Gavio, nel corso dell'assise chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di revoca del consiglio di amministrazione avanzata dal socio Pietro Salini.

Appena presa la parola, Binasco ha chiesto a Fabrizio Palenzona, presidente del general contractor milanese, ''quanti azionisti in termini percentuali siano riferibili a soggetti riferenti alle Isole Cayman''. Perche', secondo Binasco, ''risulterebbe essere stato accreditato al voto in questa assemblea un copioso numero di soggetti di questa fattispecie, che con ogni probabilita' saranno determinanti per l'esito di questa riunione''.

7- MEDIOBANCA, VALUTARE CONSEGUENZE NEGATIVE DA REVOCA CDA
(ASCA)
- La revoca dell'attuale consiglio di amministrazione di Impregilo provocherebbe ''conseguenze negative'' per il futuro del general contractor milanese. L'avvertimento arriva da Cristiana Vibaldi, rappresentante di Mediobanca, che durante l'assemblea di Impregilo ha ribadito il no di Piazzetta Cuccia alla richiesta avanzata dal socio Pietro Salini. Secondo Mediobanca, ha detto la Vibaldi in assemblea, ''una simile decisione (ossia la revoca dell'attuale cda - ndr) andrebbe contemperata con valutazione dei rischi e con le conseguenze negative se la revoca si verificasse senza requisiti che ne giustificassero l'urgenza''.

La rappresentante di Mediobanca promuove l'attuale board di Impregilo, espressione della famiglia Gavio: ''I risultati conseguiti dalla societa' negli ultimi anni - ha puntualizzato - appaiono positivi''.

 

 

LOGO IMPREGILOASSEMBLEA IMPREGILOPIETRO SALINIimpregilobeniamino gavioMARCELLINO GAVIO E BERSANIALBERTO NAGEL BRUNO BINASCO BRACCIO DESTRO DI GAVIO Nagel alessandro ovi claudio costamagna lapCESARE GERONZI GIANNI LETTA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…