banche venete

IL THRILLER DELLE BANCHE VENETE – OGNI GIORNO HA LA SUA PENA: FORSE A NOZZE CON BANCA INTESA, FORSE UNA “BAD BANK”, FORSE UN NUOVO DECRETO DEL GOVERNO – MION (PRESIDENTE POP VICENZA) PESSIMISTA – SUL FRONTE CARIGE, SCELTO IL NUOVO AD: E’ FIORENTINO, EX UNICREDIT

 

Gianluca Paolucci per la Stampa

 

BANCHE VENETEBANCHE VENETE

«Siamo tutti molto delusi e preoccupati, non sappiamo se il piano sia stato archiviato. In teoria è possibile che si proceda ancora ma il trascorrere del tempo fa pensare che le nostre ambizioni siano mal riposte». Gianni Mion, presidente della Popolare di Vicenza, esprime tutti i timori di queste ore intorno alla vicenda delle ex popolari venete, che peraltro vede i due istituti nella scomoda veste di semplici spettatori.

 

GIANNI MIONGIANNI MION

Di certo c' è che la soluzione della ricapitalizzazione precauzionale per Popolare Vicenza e Veneto Banca è definitivamente tramontata. E che la via è quella di una risoluzione «morbida», che salvi il debito senior e consenta la continuità dei due istituti. Fonti del Tesoro hanno escluso - da ultimo domenica - il ricorso alla risoluzione, ma la strada appare stretta.

 

L' unica soluzione alla portata è quella di trovare un compratore, passando dalla separazione di good bank e bad bank, dentro alla quale finirebbero le sofferenze dei due istituti e le cause legali.

 

Intesa Sanpaolo continua i suoi approfondimenti sul dossier - anche se smentisce riunioni del top management sull' argomento -, mentre Unicredit, che nei giorni scorsi si era fatta promotrice della soluzione «di sistema» per coprire gli 1,2 miliardi richiesti dalla Bce come capitali privati, è rimasta tagliata fuori dalla impraticabilità della soluzione.

 

DANIELE NOUYDANIELE NOUY

Il tempo a disposizione è poco. Significative, spiega un operatore, anche le parole della presidente del Supervisory Board della Bce, Daniele Nouy. Che rispondendo alle domande dei parlamentari europei sulla risoluzione del Banco Popular e la crisi delle banche venete ha spiegato che una banca è in stato di fallimento o a rischio di fallire se «è incapace di ripagare il suo debito». Se una banca è dichiarata in stato di fallimento o a rischio di fallire, ha aggiunto, «non c' è molto margine di manovra. Siamo obbligati a agire».

PADOANPADOAN

 

Il mercato intanto riprezza il debito senior dei due istituti. Dopo le rassicurazioni del ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan i bond dei due istituti avevano guadagnato circa 15 punti. Ieri, con i dubbi sulla soluzione per il salvataggio, molti investitori specializzati nel debito hanno preferito liquidare le posizioni, con le emissioni più liquide che hanno segnato cali di circa 5 punti.

 

Da qualche giorno sul dossier delle banche venete sta lavorando Rothschild, incaricata dal Tesoro di allestire una «data room» per garantire l' accesso ai dati dei potenziali candidati. Accanto a Intesa, spiegano le fonti interpellate, ci sarebbe anche almeno un altro soggetto interessato. Ma la preferenza delle autorità e dei regolatori andrebbe comunque all' istituto guidato da Carlo Messina.

carlo messinacarlo messina

 

Secondo varie fonti interpellate, una soluzione potrebbe arrivare entro la settimana, con un decreto del governo che potrebbe emendare il decreto con il quale venerdì l' esecutivo ha congelato il pagamento di un bond di Veneto Banca che sarebbe scaduto domani.

 

Per l' altra crisi bancaria in corso, quella di Carige, arriva intanto una schiarita. Il prossimo amministratore delegato dovrebbe essere Paolo Fiorentino. Il nome dell' ex Unicredit è uscito ieri da un comitato nomine della banca ligure che ha esaminato le candidature e dovrebbe essere ufficializzato dal consiglio di Carige già convocato per domani.

 

PAOLO FIORENTINOPAOLO FIORENTINO

L' accelerazione sul fronte della nomina del nuovo ceo, maturata nel corso del week end, è stata resa necessaria dal pressing della Bce che chiede un nuovo piano industriale entro il 23 giugno, comprensivo di aumento di capitale (il cui ammontare potrebbe aumentare fino a 600-700 milioni rispetto ai 450 milioni previsti inizialmente) e riduzione degli Npl, entro venerdì prossimo.

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...