zuckerberg soldi

TRILLION DOLLAR BABY - ANCHE FACEBOOK ENTRA NEL CLUB DELLE SOCIETÀ CON PIÙ DI MILLE MILIARDI DI CAPITALIZZAZIONE. LA CAVALCATA IN BORSA È ARRIVATA DOPO LA SENTENZA FAVOREVOLE DI UN TRIBUNALE USA, CHE HA SANCITO CHE ZUCKERBERG NON HA "IL MONOPOLIO DEI SOCIAL" E NON DEVE VENDERE INSTAGRAM E WHATSAPP (COME VOLEVA L'ANTITRUST) –  FACEBOOK ORA VALE PIÙ DEL PIL DELL’OLANDA: È LA QUINTA SOCIETÀ DI WALL STREET A SUPERARE LA SOGLIA DEI MILLE MILIARDI DOPO APPLE, MICROSOFT, AMAZON E ALPHABET…

Corinna De Cesare per il "Corriere della Sera"

zuckerbeRG SOLDI

 

Ha debuttato in Borsa nel maggio 2012 a 100 miliardi di dollari di capitalizzazione. In poco più di 9 anni ha decuplicato il suo valore. Facebook è entrata nel ristretto club delle società da un trilione di dollari di valutazione di mercato.

 

Il titolo del colosso dei social media, grazie al balzo del 4% di lunedì, si è portato per la prima volta oltre il muro di mille miliardi diventando la quinta società di Wall Street a superare la soglia dopo Apple, Microsoft, Amazon e Alphabet. Settimana scorsa, il superamento dei 2.000 miliardi di dollari da parte di Microsoft, seconda a riuscirci dopo Apple. Ora è il turno di Facebook nel club dei mille: a dare slancio al gruppo di Mark Zuckerberg è stata la sentenza favorevole di un tribunale Usa sulle denunce antitrust federali e statali che cercavano di costringere Facebook a vendere Instagram e WhatsApp.

BIG TECH 3

 

L' autorità statunitense per la concorrenza (Ftc) e i pubblici ministeri che rappresentano 48 Stati e territori, avevano accusato Facebook di aver abusato della sua posizione dominante per estromettere la concorrenza e avevano chiesto ai tribunali di costringere la società a separarsi da Instagram e WhatsApp. Denunce respinte ma non tutto è stato archiviato: la Ftc ha infatti trenta giorni di tempo per presentare nuovi documenti a sostegno più specifico delle sue accuse. Ma tanto è bastato a Facebook per lo slancio in Borsa e per volare oltre la soglia dei mille miliardi.

BIG TECH 2

 

Ma se Menlo Park canta per il momento vittoria, a tremare ora potrebbe essere Google.

 

L' amministrazione Biden, secondo indiscrezioni riportate dall' agenzia Bloomberg, sta esaminando le pratiche pubblicitarie di Mountain View, continuando sulla strada aperta da Donald Trump. Per Google si tratta di una nuova grana, che va ad aggiungersi all' esame stringente a cui è sottoposto dalle autorità di molti paesi al mondo, inclusa l' Unione Europea. Il caso Facebook potrebbe avere come effetto quello di alimentare gli sforzi in Congresso per imporre dei limiti alle Big Tech.

La Camera si appresta infatti a valutare sei diversi provvedimenti per `controllare' i colossi della Silicon Valley, incluso uno che prevede il loro spezzatino così da limitarne la forza e il rischio monopolio.

BIG TECHFacebookANTITRUST VS BIG TECH 3zuckerbeRG SOLDIzuckerbeRG SOLDILEGGI CONTRO BIG TECH 2LEGGI CONTRO BIG TECH

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA