TRAMONTO DI SIENA - CAMBIA LO STATUTO, FINE DEL POTERE DELLA FONDAZIONE (DISPIACE AI POLITICI, PIACE ALLA BORSA: +4,3%)

1. MPS: IN BORSA APRE CON +4,3% SU ASSEMBLEA PER FINE TETTO 4%
(ANSA) - Mps in apertura di Borsa segna un primo prezzo in rialzo del 4,36% a 0,22 euro dopo che l'istituto senese ha convocato per il 18 luglio i soci in assemblea per proporre l'abolizione nello statuto del limite al tetto di voto dei soci privati al 4%.

2. MPS: NERI, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SU BANCA E FONDAZIONE
(Adnkronos) - ''Il processo di modifica allo statuto della Fondazione Mps e' stato condotto in tutta fretta, non tenendo conto del dibattito pubblico, ne' tantomeno dell'assenza di un rappresentante dei senesi. Questo e' un dato di fatto''. Si apre cosi' l'intervento di Eugenio Neri su uno dei temi piu' importanti nell'agenda del neonato consiglio comunale di Siena.

Alla luce di questo scenario, il capo dell'opposizione in consiglio comunale, Eugenio Neri propone ''la convocazione di un consiglio comunale straordinario, in cui i rappresentanti democraticamente eletti dai cittadini potranno elaborare le linee strategiche per indicare alla Fondazione la strada da seguire. Anche all'interno della maggioranza, infatti, vi sono posizioni critiche sulla rimozione del vincolo del 4% di Banca Mps''.

Il riferimento e' alla nota stampa diramata dal Comune, in cui il sindaco Bruno Valentini ha affermato che l'interesse della nostra comunita' e' quello di avere soci stabili, non soci o Fondi speculatori, magari attratti dalla prospettiva di poter sfruttare nel tempo il vantaggio fiscale di spalmare sugli utili futuri 7-8 miliardi di perdite pregresse.

''Dopo una campagna elettorale affrontata con toni ben diversi, anche importanti fazioni della maggioranza sembrano convenire su quello che abbiamo sostenuto dal primo minuto - conclude Neri - La possibilita' di ottenere vantaggi fiscali per 8 miliardi, unita ad un maggiore peso in Cda dopo la rimozione del vincolo del 4%, attirerebbe sul Monte l'attenzione di soci di cui non si conosce il profilo.

Una presa di coscienza tardiva, ma che potra' comunque aumentare la consapevolezza della classe dirigente senese circa il carattere di assoluta urgenza che caratterizza in questi giorni le vicende di Banca e Fondazione Mps. Difendere il patrimonio della comunita' significa difendere la migliore carta a disposizione della citta' per uscire dalla crisi''.


3. IN MPS FINISCE A LACRIME E SANGUE
Carlo Cambi per "Libero"

Sallustio Bandini da tre secoli fa la guardia, in forma di statua, a Rocca Salimbeni. Inventò la cambiale e si formò all'Accademia degli Arrischiati e ha di che meditare. I suoi successori di cambiali ne hanno sottoscritte troppe e troppo si sono arrischiati. Siamo al Tramonto dei Paschi fu Siena. Il cda della più antica banca d'Europa andrà avanti fino a notte fonda. Gli "invasori", tali i senesi duri e un tempo puri considerano il presidente Alessandro Profumo e il Dg Fabrizio Viola, stanno sfondando le linee cittadine.

All'ordine del giorno di questo drammatico e storico Cda c'è l'abrogazione della clausola che vieta a qualsiasi socio diverso dalla Fondazione di detenere più del 4% dei diritti di voto (tradotto: delle azioni) della Banca. In consiglio la resistenza è rappresentata da uno dei due vicepresidenti Marco Turchi, già sanzionato da Bankitalia e già presidente dei controllori del Monte, e da Angelo Dringoli, docente di economia bancaria e fiduciario della Siena un tempo mussariana.

Ma è proprio il tempo a giocare contro di loro. Tra 72 ore Profumo e Viola devono presentare a Bruxelles, alla Bce e all'Europa, un piano credibile di risanamento del Monte pena vedersi negare l'autorizzazione ad attingere ai 4 miliardi di Monti bond che peraltro la banca si è giù intascata. Così nelle stanze della Fondazione è calato il gelo della resa. Appena prima l'inizio del cda della banca il Ministero dell'Economia ha vistato il nuovo statuto della Fondazione che mette Siena in minoranza.

Prevede che il Comune perda il controllo della banca poiché la Deputazione generale scende da 16 a 14 membri e quelli nominati dal Sindaco saranno solo 4, quella Amministratrice - che ha sempre indicato i vertici della Banca - passa da 6 a 4 e lì il Comune è paritario. Nello Statuto non c'è più scritto che "nella città di Siena devono essere mantenute la sede e la Direzione generale della Banca Monte dei Paschi di Siena spa" ma semplicemente che c'è un impegno a che questo accada.

Gabriello Mancini, presidente della Fondazione, dice che così si svincola la Banca dalla politica. Ma mastica amaro. Sa che la Fondazione di qui a giorni sarà in minoranza. Gli assetti attuali del capitale di Mps sono così ripartiti: 51,13 % sul mercato, il 37,56 in mano alla Fondazione, e dunque al Comune e alla Provincia, il 4 agli Aleotti (Menarini farmaceutici), 2,53 a testa JP Morgan e Unicoop Firenze e il 2, 05 % ad Axa.

È già previsto un aumento di capitale da un miliardo, che la Fondazione non può sottoscrivere dovendo rimborsare anche 350 milioni di debiti, ma ora il management del Monte spinge per portare l'aumento a 2 miliardi. Questo vorrebbe dire, all'attuale capitalizzazione di Borsa che è attorno ai 2,5 miliardi, che la Fondazione scenderebbe al di sotto del 15%. Il neoeletto sindaco Bruno Valentini (manager del Monte) che ha difeso in campagna elettorale la clausola del 4% ha tuonato anche ieri.

«La Fondazione poteva aspettare il nuovo Sindaco per cambiare lo statuto». E ha aggiunto: la Fondazione ha evidenti responsabilità, ma ce l'hanno soprattutto il vecchio management e le autorità di controllo. Lo Stato deve darci una mano a rimettere in piedi la Banca. E infine la stoccata a Profumo: se c'è da scegliere un nuovo socio non si vede perché non lo si debba fare di concerto e se invece non si trovano investitori che fretta c'è di abolire lo sbarramento del 4%?

Valentini parla anche perché in Consiglio comunale è pressato. Su 12 consiglieri del Pd sette fanno capo all'ex sindaco Ceccuzzi (un fu Mussari boys) e a loro vedersi sfilare la banca non piace proprio. Però anche ieri in Borsa Mps ha perso un altro 0,8%. A questi prezzi basta sottoscrivere metà dell'aumento di capitale per prendersi il controllo.

Profumo lo sa e questo va a dire a Bruxelles presentando anche ulteriori tagli di 1.100 dipendenti. Ha fretta di convocare entro luglio un'assemblea straordinaria (la terza in dieci mesi) per togliere lo sbarramento del 4%, aumentare il capitale di 2miliardi e organizzare il trasloco. Ma lo sanno anche a Siena. Perciò Sallustio Bandini pareva ancora più arcigno.

 

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA Sede MPSbruno valentini MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA franco ceccuzzi CECCUZZI MUSSARI AMATO LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg

Ultimi Dagoreport

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…

xi jinping donald trump usa cina

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA