tronchetti ren jianxin

IL TRONCHETTI DELLA FELICITA’ – PORRO: VINCE IL MODELLO PIRELLI OVVERO COME RESTARE ITALIANI COI CAPITALI CINESI – CON LA GOVERNANCE VOLUTA DA MARCO TRONCHETTI PROVERA,  IL COLOSSO "CHEMCHINA" HA ACCETTATO DI INVESTIRE SECONDO REGOLE OCCIDENTALI – LA SEDE RESTA A MILANO E LA GUIDA NELLE MANI DEI MANAGER ITALIANI - E TRA POCO PIRELLI SI RIQUOTERA' IN BORSA...

Nicola Porro per il Giornale

TRONCHETTI REN JIANXINTRONCHETTI REN JIANXIN

 

Si è scritto molto del fatto che la Pirelli sia finita in mano cinese. Tra poco si riquoterà in Borsa, a Milano. E sarà la più grande offerta (Ipo) europea. Ossigeno, per un mercato finanziario che ha pochi buoni pezzi industriali. Ma questo è un altro discorso.

 

Dopo la quotazione i cinesi avranno il 45 per cento del capitale, poco più di quanto sarà il flottante, e quattro volte la quota dei soci storici italiani. Marco Tronchetti Provera, che resterà l' amministratore del gruppo per i prossimi tre anni e che ha un golden power previsto negli accordi per trovare il suo successore, ha preteso e ottenuto che la Pirelli rimanesse alla Bicocca. Insomma che restasse milanese, italiana.

PIRELLI PNEUMATICIPIRELLI PNEUMATICI

E aggiungiamo noi «tronchettiana».

 

Lo statuto, la costituzione del gruppo, nei suoi principi generali ha bene impresso questo comandamento: senza il consenso del 90 per cento degli azionisti (si badi bene non dell' assemblea) non è possibile trasferire la sede, le tecnologie, i marchi e le licenze fondamentali e forse nemmeno le piante.

 

Molte grandi imprese considerate italiane, Fca per non fare nomi, hanno sedi e tecnologie trasferite da tempo. Nulla contro di loro, è solo un fatto. A ciò si aggiungono alcune previsioni di dettaglio, ma importanti: autonomia del management dagli azionisti e rafforzamento comitati di controllo e consiglio sindacale legato a best practice internazionali e dunque blindato. Inoltre, i comunicati della Bicocca (possiamo ancora scrivere così) annunciano la presenza di più di otto consiglieri indipendenti su 15 in consiglio. Fuffa. L' indipendenza dei consiglieri è sempre un mistero gaudioso, a cui si può solo credere per fede e burocrazia.

 

TRONCHETTI PROVERA GENTILONITRONCHETTI PROVERA GENTILONI

Tirate le somme, Tronchetti ha messo in cassaforte l' italianità dell' azienda come nessuno è riuscito a fare. In Italia ci sono molti marchi posseduti da grandi gruppi stranieri che qui continuano a produrre e prosperare nonostante l' esterovestizione (dalla San Pellegrimo alla Bottega Veneta) e che sono rimasti tricolori perchè banalmente non conveniva portarli all' estero. In campo industriale le cose sono diverse. E Tronchetti ha preteso e ottenuto di più.

 

Ma se tutto ciò che abbiamo appena scritto è vero, dobbiamo forse ritenere i cinesi dei matti, degli sprovveduti? Quando domanda e offerta, per un marginalista, insomma per un liberale, si incontrano, lo scambio conviene ad entrambe le parti.

 

Qual è la convenienza dei cinesi a comprare senza comandare? Questa forse era la vera domanda da porsi sull' affare Pirelli.

E qui le risposte sono due.

 

nicola porronicola porro

La prima riguarda il ritorno economico a breve. Credono nel business, da soli avevano dimensione ma non tecnologie e marchio, e dunque la combinazione renderà i cinesi più ricchi rispetto ad una corsa solitaria.

Ma il lato debole che Tronchetti ha individuato è un po' più sofisticato e forse è il decisivo. In fondo ci aveva provato, senza successo, anche con i precedenti soci con cui si era fidanzato. Come per il salotto della principessa di Guermantes i mobili sono chic, i pasticcini sono ottimi, la conversazione divertente e la vista è mozzafiato, ma il valore è la possibilità che ha l' ospite di potere raccontare, un minuto dopo la fine della serata, di esserci stato.

I cinesi sono fortissimi nel debito, comprano (con lo sguardo compiaciuto degli emittenti) come se non ci dovesse essere un domani. Sul mercato dell' equity (aziende, imprese) sono temuti, poco rispettati, hanno quote ridotte.

Il caso Pirelli racconta un' altra storia: quella di investitori industriali con cui si può dialogare secondo regole di governance occidentale. È il prezzo, caro, del biglietto che Tronchetti ha preteso e ottenuto, per tenerli a bordo di una delle poche multinazionali italiane.

tronchetti provera afeftronchetti provera afefmarco e afef tronchetti proveramarco e afef tronchetti provera

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?