LA RIVINCITA DI TRONCHETTI - NON DITE A DE BENEDETTI (E A "REPUBBLICA") CHE, DOPO 10 ANNI, L'EX CAPO DI TELECOM E' STATO ASSOLTO IN APPELLO DALLE ACCUSE DI SPIONAGGIO - DUE MESI FA RINUNCIO' ALLA PRESCRIZIONE CHE GLI AVREBBE CONSENTITO DI USCIRE SENZA DANNI DAL PROCESSO

1. «DOPO DIECI ANNI, FINALMENTE LA VERITÀ»

Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera

 

Marco Tronchetti Provera Afef Jnifen Matteo Renzi Naomi Campbell foto vogue Marco Tronchetti Provera Afef Jnifen Matteo Renzi Naomi Campbell foto vogue

Ha atteso la sentenza con accanto la figlia Ilaria, Marco Tronchetti Provera. Il manager, presidente e amministratore delegato di Pirelli, era ieri davanti ai giudici d’appello nella particolare condizione di imputato condannato in primo grado a 1 anno e 8 mesi che ha rinunciato alla prescrizione. Voleva l’assoluzione e l’ha ottenuta, con formula piena.

 

«Questa vicenda è durata dieci anni, c’è stato un tentativo di attribuirmi responsabilità inesistenti», ha commentato a caldo fuori dall’aula dopo la lettura del dispositivo. «Io ho sempre avuto fiducia che la verità si sarebbe imposta. Ringrazio chi mi ha sempre dato fiducia in questi lunghi anni, la famiglia, i collaboratori, gli amici e anche alcuni nel mondo dei media che hanno difesa la verità».

 

MARCO TRONCHETTI PROVERA SUL PALCO SERATA CALENDARIO PIRELLI MARCO TRONCHETTI PROVERA SUL PALCO SERATA CALENDARIO PIRELLI

Tronchetti è anche entrato nel merito della condanna del 2013 per ricettazione nella vicenda dello spionaggio subìto da parte dell’agenzia Kroll: «La Procura della Repubblica ha indagato in modo serio ma fin dall’inizio, a chi ha avuto accesso ad atti e carte, la mia estraneità era evidente. Credo di aver avuto 18 capi di incolpazione mai trasformati in capi di imputazione e questa condanna è stata trasformata in assoluzione. Ritengo che sia un esempio del fatto che bisogna sempre avere fiducia nella giustizia, anche quando è veramente difficile».

 

tavaroli giulianotavaroli giuliano

Anche per i legali Giuseppe Lombardi e Marco De Luca «finalmente i fatti sono emersi con tutta la loro forza dimostrando la totale estraneità» di Tronchetti. Gli avvocati hanno sottolineato che «l’acquisizione dei nuovi elementi probatori da parte dei giudici dimostra le lacune del dibattimento di primo grado» e che «la diversa vicenda dei cosiddetti dossier illegali, in cui Tronchetti non è mai stato processualmente coinvolto, era invece già stata chiusa con la sentenza del giudice Gamacchio che aveva individuato i veri responsabili».

 

 

2. ASSOLUZIONE DEFINITIVA PER TRONCHETTI NEL CASO TELECOM-KROLL

Luca Fazzo per “il Giornale

 

KrollKroll

Ha fatto bene Marco Tronchetti Provera, due mesi fa, a rinunciare alla prescrizione che gli avrebbe consentito di uscire senza danni dal processo per il presunto spionaggio contro gli spioni della Kroll. Perché quella che il presidente e ad di Pirelli ha incamerato ieri pomeriggio è invece una assoluzione con formula piena, «perché il fatto non costituisce reato», che azzera la condanna a un anno e otto mesi di carcere inflitta in primo grado.

 

tim logo tela tim logo tela

Nella lotta furibonda per il controllo di Tim Brasile, se qualcuno (oltre alla Kroll) violò le regole del gioco fu - secondo la sentenza di ieri - solo e soltanto l'ufficio Security di Telecom, diretto allora da Giuliano Tavaroli e protagonista con il suo «Tiger Team» di una incursione nei computer della colossale agenzia di investigazioni privata americana. Ma dei metodi con cui i suoi sottoposti combattevano la guerra, per la Corte d'appello, Tronchetti nulla poteva sapere.

 

Che la struttura di Tavaroli non avesse mai intercettato illegalmente nessuno ormai era chiaro da un pezzo. Per i dossier raccolti nel corso degli anni, Tavaroli e il suo staff hanno già patteggiato pene per cui nessuno tornerà in carcere. A restare aperto era solo un piccolo, ma ingombrante capitolo: quello sulla consegna ai vertici dell'azienda del dvd con le notizie «succhiate» dal Tiger team agli avversari.

 

Secondo il racconto di Tavaroli, nel corso di una riunione alla presenza di Tronchetti si decise che il disco sarebbe stato inviato con lettera anonima agli uffici di Telecom. Per questo Tronchetti si era ritrovato inquisito per ricettazione. Nel luglio 2013, il giudice Anna Calabi ritenne credibile la versione di Tavaroli e condannò Tronchetti.

tronchetti telecomtronchetti telecom

 

Ora, la nuova sentenza cancella quella condanna. «C'è stato un tentativo di attribuire responsabilità inesistenti. Mi sono sempre preoccupato di gestire con passione le aziende e ho sempre avuto fiducia che la verità si sarebbe imposta», commenta un sollevatissimo Tronchetti, mentre per Marco de Luca e Giuseppe Lombardi, difensori del manager, «l'acquisizione dei nuovi elementi probatori dimostra le lacune del dibattimento di primo grado».

 

Tra le conseguenze della sentenza di oggi c'è quella di depotenziare un'inchiesta ancora formalmente aperta, su cui si era impegnato a lungo il procuratore aggiunto Alfredo Robledo prima di dover lasciare Milano: l'inchiesta per falsa testimonianza contro il professor Francesco Mucciarelli, all'epoca dei fatti legale di fiducia di Tronchetti, che aveva smentito la versione di Tavaroli e che per questo era stato inquisito: nel corso delle indagini sono stati interrogati sia Tronchetti, sia Tavaroli, ma ora lo sbocco più scontato è l'archiviazione.

 

giuliano tavaroli corrieredellaseragiuliano tavaroli corrieredellasera

Ed un altro effetto collaterale della sentenza di ieri è che le presunte vittime dovranno restituire a Tronchetti i risarcimenti stabiliti in primo grado. Tra questi, Telecom Italia, che si era costituita parte civile.

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…