unicredit mustier

UNICREDIT, RIVOLUZIONE IN CDA: ALLE FONDAZIONI, EX SOCI FORTI, UN SOLO CONSIGLIERE - TRA I NUOVI INGRESSI LAMBERTO ANDREOTTI, FIGLIO DI GIULIO - UTILE OLTRE LE ATTESE A 5,5 MILIARDI. CEDOLA DI 0,32 - MUSTIER LANCIA LA BANCA SENZA CLIENTELE. STA VALUTANDO LA POSIZIONE DI MEDIOBANCA ED ENTRO GIUGNO SVELERÀ I SUOI PIANI ANCHE SU GENERALI

JEAN PIERRE MUSTIER

Gianluca Paolucci per la Stampa

 

Confermati Jean Pierre Mustier come amministratore delegato e Fabrizio Saccomanni alla presidenza, la lista per il rinnovo del cda di Unicredit è per il resto una vera rivoluzione. Non solo perché per la prima volta la prima volta in una banca di grandi dimensioni il cda uscente presenta la lista del nuovo board - i soli precedenti sono quelli di Prysmian e Bper -.

 

jean pierre mustier con elkette versione disegno

Ma soprattutto per la rottura totale rispetto agli equilibri che hanno caratterizzato finora la rappresentanza in consiglio dei soci dell' istituto di piazza Gae Aulenti, effetto di un azionariato ormai diffuso che fa di Unicredit una vera «public company». Le fondazioni bancari, ex soci forti fino all' ultimo rinnovo sovra rappresentate in consiglio, dopo la drastica riduzione nell' azionariato per effetto dell' ultimo aumento di capitale da 13 miliardi avranno un solo rappresentante nel prossimo consiglio, il confermato Cesare Bisoni. Confermati anche Sergio Balbinot (ex Generali ora ad Allianz), Mohamed Hamad Al Mehairi (espressione degli arabi di Aabar), Martha Dagmar Boeckenfeld (cooptata a settembre 2016), Alexander Wolfgring e Elena Zambon.

jean pierre mustier e beppe sala con elkette l alce peluche di mustier

 

I nuovi ingressi sono quelli di Lamberto Andreotti - figlio di Giulio Andreotti, già alla guida del colosso farmaceutico Bristol Myers Squibb -, Isabelle De Wismes - manager della società d' investimenti Capital Group -, Stefano Micossi - dg di Assonime -, Maria Pierdicchi - ex Standard and Poor' s, già consigliere indipendente delle quattro good bank e nel board di Autogrill e Luxottica -, Andrea Sironi - presidente di Borsa Italiana ed ex rettore della Bocconi -, Elisabetta Pizzini - ex Ge Capital -, Giuseppe Cannizzaro - avvocato d' affari, partner di Gop e già a capo dell' ufficio legale di Poste Italiane.

mika con elkette l alce peluche di mustier

 

Questi ultimi due non entrerebbero qualora venisse presentata una lista di minoranza.

Il consiglio di ieri è servito anche per completare il progetto Fino di cessione delle sofferenze. È stata infatti regolata la cessione a Fortress e ai fondi gestiti da King Street Capital di una porzione dell' esposizione in titoli di classe B, C e D emessi dai veicoli di cartolarizzazione Fino 1 e Fino 2.

 

jean pierre mustier con elkette l alce peluche di mustier

È stato completato anche il collocamento dei titoli garantiti senior emessi dal veicolo Fino 1 che beneficiano della Garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni delle sofferenze (Gacs). L' importo complessivo collocato di Titoli Fino Senior Garantiti è di 617,5 milioni che rappresenta l' intera tranche senior al netto di una quota del 5 per cento detenuta da UniCredit.

 

Oggi Unicredit comunicherà al mercato i numeri del 2017, dopo il rosso del 2016 frutto di pesanti svalutazioni.

Le stime degli analisti indicano per il quarto trimestre un utile netto di 523 milioni di euro e di 5,18 miliardi di euro per l' intero anno.

 

UTILE OLTRE LE ATTESE A 5,5 MILIARDI. CEDOLA DI 0,32

Elena Dal Maso per Milano Finanza.it

gianni franco papa, giuseppe vita e jean pierre mustier con elkette l alce peluche di mustier

 

Unicredit ha chiuso il 2017 con un utile netto di 5,5 miliardi di euro (Banca Imi si aspettava 5,197 miliardi nel 2017) contro la perdita di 11,6 miliardi dell'anno precedente. L'utile netto rettificato è stato pari a 3,7 miliardi, esclusi gli effetti delle cessioni di Bank Pekao e di Pioneer e l'impatto negativo di un costo non ricorrente registrato nel terzo trimestre dello scorso anno.

 

Nel solo quarto trimestre l'utile netto è stato di 801 milioni di euro, contro un consenso degli analisti per 523 milioni (+53%), tanto che questa mattina il titolo ha aperto in rialzo del 3,65% a 18,108 euro. Al risultato hanno contribuito l'uscita di 2.113 dipendenti nel quarto trimestre rispetto al terzo, mentre sono 6.352 le persone in meno anno su anno, la chiusura di 142 sportelli (trimestre su trimestre, -1.443 anno su anno).

 

mustier

I ricavi sono in aumento dell'1,7% a 19,6 miliardi di euro con un margine di interesse a 10,3 miliardi, in linea con il 2016 e anche in questo caso leggermente sopra le attese di Banca Imi per 10,273 miliardi. Bene anche il controllo sui costi, sceso del 4% a 11,4 miliardi (11,613 le attese di Banca Imi) con un rapporto Costi/Ricavi al 57,9% dal 61,3% del 2016.

 

La raccolta da clientela è salita da 396 a 414 miliardi di euro e i crediti alla clientela da 418 a 422 miliardi. Le commissioni sono salite a 6,7 miliardi (+7,1%), i ricavi da attività di negoziazione a 1,8 miliardi (+3,5%).

 

NAGEL MUSTIER1

Le rettifiche su crediti sono scese da 4,2 a 2,6 miliardi di euro (-38,1%) e i crediti deteriorati lordi sono passati da 56 a 48,4 miliardi di euro (-14%), con una cessione di 4 miliardi nel corso dell'anno. I crediti deteriorati netti si sono ridotti del 15% a 21,2 miliardi di euro. Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti è calato al 10,2% dall'11,8% del 2016, già in linea con le direttive in arrivo della Bce sull'Addendum.

 

Le sofferenze lorde si sono ridotte a 27,8 miliardi (-12,6%). Nel Group core i crediti deteriorati lordi sono diminuiti a 22 miliardi con una copertura del 55,4% e un rapporto del 4,9% sul totale crediti, mentre i crediti deteriorati lordi Non core sono scesi a 26,5 miliardi in linea con il target di 17,2 miliardi nel 2019.

 

JEAN PIERRE MUSTIER

Il coefficiente patrimoniale, Cet1 ratio fully loaded, è aumentato dal 7,54% al 13,60%, che diventa 13,02% pro forma per l'impatto di Ifrs9 e di Fino. Confermato l'obiettivo di un Cet 1 fully loaded per il 2018 tra il 12,2% e il 12,7%. Alla prossima assemblea degli azionisti verrà proposto il pagamento di un dividendo di 0,32 euro per azione (dividend yield dell'1,8% circa ai prezzi attuali), pari a 700 milioni di euro, corrispondente a un pay out del 20% sui profitti normalizzati. Banca Imi si era attesa 0,29 euro di cedola.

 

"Il 2017 è stato un anno di svolta per Unicredit . Abbiamo lanciato il piano Transform 2019 che sta già conseguendo risultati tangibili conducendo a una performance finanziaria in ampio miglioramento, oltre a porre le basi per il successo e la crescita futuri della banca", ha affermato Jean Pierre Mustier, ad di Unicredit .

 

"Abbiamo rafforzato in maniera significativa il capitale grazie all'aumento da 13 miliardi e abbiamo intrapreso azioni decisive per il de-risking del bilancio attraverso un'operazione senza precedenti da 17,7 miliardi sui crediti deteriorati", ha aggiunto il ceo. "Abbiamo inoltre ridotto il nostro perimetro con le cessioni di Pekao e Pioneer per poterci concentrare sui nostri asset strategici core e sul rafforzamento della posizione di banca commerciale paneuropea".

lamberto andreotti ringrazia arnaldo forlani col figlio alessandro

 

L'utile netto contabile del quarto trimestre ha raggiunto quota 801 milioni di euro con ricavi pari a 4,8 miliardi (+7,4%), con un margine di interesse di 2,6 miliardi di euro (2,503 miliardi le attese questa volta del concsenso degli analisti) e commissioni in guadagno del 12,3% a 1,7 miliardi. "E' il nostro miglior quarto trimestre nell'ultimo decennio. Transform 2019 è in anticipo rispetto ai tempi previsti. Tutti gli obiettivi per il 2019 sono stati confermati e siamo sulla strada giusta per rendere Unicredit  una banca paneuropea vincente", ha commentato Mustier

 

I risultati finanziari hanno mostrato miglioramenti in tutte le aree, ha ripreso il ceo, "grazie alle dinamiche commerciali più solide, sostenute dal rinnovamento delle reti del Commercial Banking, soprattutto in Italia. Il margine operativo netto d'esercizio si è attestato a 5,7 miliardi di euro, in rialzo del 74% su base annua, con un Rote rettificato al 7,2%

 

JEAN PIERRE MUSTIER

L'ad Mustier ha parlato anche dell'utile 2018, che sarà "probabilmente" compreso fra 3,7 e 4,7 miliardi. "Non diamo esattamente i target per tutti gli anni del piano. Posso dire che avremo un'evoluzione tra il 2017 e il 2019. Nel 2017 abbiamo realizzato un utile netto rettificato di 3,7 miliardi e per il 2019 abbiamo un obiettivo di 4,7 miliardi. Si può prevedere che probabilmente l'utile del 2018 sarà compreso fra 3,7 e 4,7 miliardi", ha affermato Mustier

 

Come per l'esercizio 2017, la banca prevede un payout ratio del 20% sui profitti normalizzati anche sull'esercizio 2018, mentre per il 2019 il payout salirà al 30%, ha spiegato Mustier

 

LAMBERTO ANDREOTTI

Jefferies conferma questa mattina la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 21 euro su Unicredit  (+2,76% a 17,47 euro la chiusura di ieri). Gli analisti evidenziano che i conti del quarto trimestre sono molto sopra le attese in termini di conto economico e citano i trend favorevoli nella qualità dell'attivo e nel capitale

"Risultati migliori delle attese a tutti i livelli, derisking e deleveraging ok", scrive oggi Equita  Sim in merito sui conti di Unicredit . Rating buy, prezzo obiettivo a 20,4 euro (+2,76% a 17,47 euro ieri il titolo a piazza Affari).

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....