philippe donnet francesco gaetano caltagirone generali

FARE UTILE E’ DILETTEVOLE. E INFATTI DONNET SOGNA IL QUARTO MANDATO COME AD DI GENERALI (CHE REGISTRA DUE MILIARDI DI UTILI) – IL PUNTO E’: CHI LO CANDIDA? I PALETTI E LE MODIFICHE APPORTATE DALLA LEGGE CAPITALI RENDONO POCO PRATICABILE LA “LISTA DEL CDA”. GENERALI RITROVEREBBE CON UNA MINORANZA RAFFORZATA E UN BOARD SPACCATO - IL PALLINO PUO' FINIRE A MEDIOBANCA (PRIMO SOCIO CON IL 13,05%). IN QUESTO SCENARIO CALTAGIRONE (TERZO SOCIO COL 6,12% DIETRO DELFIN, AL 9,93%), SE DOVESSE PROPORRE UNA LISTA DI MINORANZA, VEDREBBE RICONFERMATI TRE POSTI IN CDA…

Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “la Stampa”

 

philippe donnet 4

Dietro la collina delle Generali c’è la nomina dei nuovi vertici. Di qui all’assemblea della primavera prossima ci sarà tempo per vedere movimenti e schieramenti per quello che è l’appuntamento clou della finanza italiana. Ma un punto fermo c’è già: l’ad Philippe Donnet è pronto ad accettare una nuova candidatura. Non lo dice espressamente. E ci mancherebbe: sul punto, prima, dovranno esprimersi il consiglio del Leone o gli azionisti, a seconda di chi presenterà la lista candidata alla maggioranza.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

Ma nel giorno in cui il manager francese illustra i conti dei primi sei mesi, numeri che vedono l’utile normalizzato a quota 2,025 miliardi (in calo del 13%, ma che risulterebbe «sostanzialmente stabile», dicono dal gruppo, senza contare le partite non ricorrenti di un anno fa) e un risultato operativo che continua a crescere, arrivando a 3,7 miliardi (+1,6%), lo lascia intendere.

 

«Per quanto riguarda la mia candidatura – risponde Donnet a precisa domanda – sono molto orgoglioso dei risultati che abbiamo portato a casa in questi ultimi anni. Abbiamo implementato con successo tre piani strategici. E siamo focalizzati sulla preparazione del prossimo ciclo strategico». Un nuovo piano che, assicura, sarà «ambizioso» […] «[…] Dovete aspettare il 30 gennaio per saperne di più».

 

ALBERTO NAGEL

Due anni e mezzo dopo essere uscito vittorioso dallo scontro, inedito, con una lista alternativa messa in campo da Francesco Gaetano Caltagirone, Donnet appare di nuovo in pista per il mandato numero quattro. Giulio Terzariol, arrivato a gennaio da Allianz dove era numero due forse con l’idea di fare il numero uno, dovrà attendere un altro giro di giostra: resterà ad della divisione assicurativa.

 

Il punto è: chi candiderà Donnet? Il consiglio non ha ancora affrontato il nodo se ripresentare o meno propri candidati. I paletti e le modifiche apportate dalla Legge Capitali rendono poco praticabile la “lista del cda”. Il Leone si ritroverebbe con una minoranza rafforzata e un board sostanzialmente spaccato. Non è però ancora detta l’ultima parola: nel cda attendono interpretazioni di punti controversi della nuova normativa o eventuali novità dalla revisione del Tuf, per cui il governo ha la delega, che però non prevede modifiche al processo di nomina dei vertici.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

 

Aspettando Godot, dunque, crescono le possibilità di un ritorno al passato, col pallino in mano al primo socio Mediobanca (13,05%). In questo scenario Caltagirone (al momento terzo socio col 6,12% dietro Delfin, al 9,93%) se come probabile dovesse proporre una lista di minoranza, vedrebbe riconfermati tre posti in cda.

 

Salvo scossoni imprevisti negli assetti a monte (su Mediobanca le suggestioni non mancano: l’ultima è l’ipotesi di nozze con Mps, che da Piazzetta Cuccia liquidano come estranea alle sue strategie), quella che si intravede è una possibile continuità nei piani alti della torre di CityLife.

 

Se la matassa delle liste comincerà a sbrogliarsi a settembre, per chiarirsi verso fine anno, Donnet fa i conti con il giro di boa. […] Philippe Donnet […] spinge sull’acceleratore della remunerazione ai soci, con l’avvio, il 12 agosto, del buyback da 500 milioni. […]

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...