boris biden merkel pfizer astrazeneca

LA GUERRA DEI VACCINI (FOLLOW THE MONEY) - L'UNIONE EUROPA, DOPO AVER ‘’STOPPATO’’ PER MESI, ATTRAVERSO L’EMA E FAKE NEWS (NON FUNZIONA NELLE PERSONE ANZIANE), L’ANTIDOTO DI ASTRAZENECA (2,80 EURO A DOSE) PER FAVORIRE LA VENDITA DI QUELLO TEDESCO-AMERICANO PFIZER-BIONTECH (20$ A DOSE), ORA RICEVE QUELLO CHE HA SEMINATO: A POCHI GIORNI DAL VIA LIBERA DELL'EMA, ASTRAZENECA ANNUNCIA UN TAGLIO DELLA DISTRIBUZIONE NELL'UE: DA 80 MILIONI DI DOSI A 31 – IL BUSINESS DEL VACCINO VALE 50 MILIARDI DI DOLLARI…

Daily Mail

ASTRAZENECA

Il ministero della salute tedesco sconfessa i giornali Handelsblatt e Bild, secondo cui il vaccino Covid Oxford/AstraZeneca non funziona nelle persone anziane: una affermazione falsa e senza dati a supporto 

 

L'Università di Oxford ha rigettato il rapporto, dicendo che non c'erano "basi" per l'accusa e che i loro dati sono già stati "divulgati in modo trasparente".

AstraZeneca, che ha prodotto il vaccino per conto di Oxford, ha affermato che era "completamente errato".

 

LA VENDETTA DI ASTRAZENECA 

Marco Bresolin per "la Stampa"

VACCINO PFIZER 1

 

È stato il primo cavallo su cui l' Italia e l' intera Unione europea avevano deciso di puntare, ma da qualche giorno AstraZeneca sta mandando i tilt i piani di vaccinazione di tutti i governi Ue. E per il momento non si vedono vie d' uscita: l' azienda ha annunciato un taglio del 60% nella fornitura di vaccini anti-Covid da qui alla fine di marzo, ma non è stata ancora in grado di fornire spiegazioni sufficienti per giustificarlo e non ha nemmeno saputo proporre soluzioni alternative. 

 

josep baselga ASTRAZENECA

Gli accordi prevedevano 80 milioni di dosi, ne arriveranno solo 31. «Questo non è accettabile» ha reagito ieri Stella Kyriakides, commissaria Ue alla Salute, annunciando che d' ora in poi Bruxelles chiederà di rendicontare tutte le consegne effettuate fuori dall' Ue per verificare eventuali dirottamenti dei vaccini.

 

VACCINO PFIZER

L' irritazione in casa Ue è molto forte. Anche perché alla fine di agosto, vale a dire al momento della firma del contratto da 300 milioni di dosi (più un' opzione per ulteriori 100 milioni), la Commissione aveva versato 336 milioni di euro ad AstraZeneca. 

 

Un anticipo per sostenere le attività di ricerca e per finanziare l' avvio della produzione prima ancora dell' approvazione da parte dell' Agenzia europea del farmaco. L' ok dovrebbe arrivare venerdì, anche se le ultime indiscrezioni dicono che probabilmente il vaccino non sarà disponibile per gli over 65.

 

stella kyriakides

Nell' attesa, i governi si chiedono: come è possibile che a pochi giorni dal via libera l' azienda scopra di non poter garantire la quantità di dosi concordate nel primo trimestre? Che fine hanno fatto i vaccini prodotti in anticipo?

 

A queste e ad altre domande i vertici di AstraZeneca non hanno saputo rispondere. Nel weekend la commissaria Kyriakides aveva già spedito una lettera di fuoco e ieri i responsabili dell' azienda sono stati convocati al tavolo con i rappresentanti dei 27 governi. «Ma le risposte non sono state sufficienti» ha ribadito la commissaria, che ieri sera li ha costretti a un nuovo confronto. 

 

«L' Unione europea - ha ribadito - ha prefinanziato lo sviluppo del vaccino e la produzione, per questo vuole avere un ritorno. Vogliamo sapere con esattezza quante dosi sono state prodotte da AstraZeneca, ma anche dove e a chi sono state vendute». 

ASTRAZENECA

 

L' azienda si è giustificata dicendo che il taglio delle forniture è legato a problemi di produzione riscontrati nello stabilimento di Seneffe, in Belgio, gestito dalla società partner Novasep. Il sospetto della Commissione è che l' azienda possa aver dirottato verso altri Paesi parte dei vaccini destinati all' Europa, anche se per ora non ci sono elementi concreti a sostegno di questa ipotesi.

 

Pascal Soriot

AstraZeneca ha siglato contratti anche con gli Stati Uniti (fino a 300 milioni di dosi) e con il Regno Unito (100 milioni), Paesi in cui la distribuzione è iniziata da settimane in seguito all' approvazione delle rispettive autorità nazionali.

 

Hanno invece lamentato ritardi simili a quelli europei anche l' Australia e la Thailandia.

Ieri Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca, ha assicurato a Ursula von der Leyen che l' azienda farà il possibile per consegnare al più presto le dosi promesse ai Paesi Ue. Ma senza fornire cifre. Se l' approvazione da parte dell' Ema arrivasse venerdì, la distribuzione dovrebbe iniziare intorno al 15 di febbraio.

ASTRAZENECA

 

Ma nei primi 45 giorni arriveranno solo 31 milioni di dosi anziché 80 milioni: potrebbero esserci gli estremi per un' azione legale o comunque per chiedere all' azienda il pagamento di una penale, visto che il contratto fissa il volume di dosi da consegnare entro ogni trimestre. Ma da Bruxelles spiegano che è ancora presto per addentrarsi in questa strada, anche in ragione del fatto che al momento non c' è nemmeno l' autorizzazione dell' Ema.

 

Sono invece rientrati gli allarmi legati al vaccino di Pfizer-BioNTech: dopo il temporaneo rallentamento della scorsa settimana, ieri ha ripreso la consegna delle dosi ai ritmi concordati. Anche l' azienda americana, come tutte le altre, sarà costretta a rendicontare eventuali dosi esportate fuori dall' Ue, ma ha già respinto le accuse di «dirottamento».

 

astraZeneca

Intanto la Commissione europea ha raccomandato a tutti i governi di impedire i viaggi non essenziali da e per le regioni con più di 500 contagi ogni 100 mila abitanti: per l' Italia rientrerebbero nella categoria il Veneto, l' Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia-Giulia e la provincia autonoma di Bolzano.

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)