FUSIONE, UNICA SOLUZIONE – NEL 2020 NON CI SARÀ SOLO IL MATRIMONIO PEUGEOT-FCA: I CINESI DI GEELY HANNO DECISO DI UNIRSI DEFINITIVAMENTE CON LA SVEDESE VOLVO, CHE GIÀ CONTROLLANO. NEL 2019 HA REGISTRATO VENDITE RECORD E CON LA FUSIONE SI CREEREBBE UN GRUPPO DA 30 MILIARDI DI DOLLARI. GEELY CI AVEVA PROVATO ANCHE CON FIAT CRHYSLER, MA DAL LINGOTTO (E DALLA CASA BIANCA) ERA STATO BLOCCATO TUTTO…
Pierluigi Bonora per “il Giornale”
C'è tanta carne al fuoco nel 2020 sul fronte automobilistico. E non solo per l' impatto sui costruttori della stretta alle emissioni di CO2 decisa dalla Commissione Ue. Il 2020 sarà anche l' anno del consolidamento tra Fca e Groupe Psa che, a cavallo del 2021, completeranno il piano di fusione. Ma anche degli attesi sviluppi dell' alleanza tra Ford e Volkswagen. E, notizia di queste ore, dell' unione tra la cinese Geely e la svedese Volvo, che già controlla.
I vertici di Geely, dunque, guardano oltre i drammatici effetti del Coronavirus sulla salute e l' economia del Paese (e di riflesso mondiale). Sul tavolo di Li Shufu, presidente di Geely Holding, c' è ora il dossier Volvo, società alla quale la terapia cinese ha fatto benissimo: nel 2019 ha infatti raggiunto il sesto record consecutivo di vendite a livello globale, con oltre 700mila (volumi mai raggiunti) autovetture consegnate. Investimenti cinesi nello sviluppo del marchio e pieno rispetto di autonomia e identità dei prodotti svedesi: ecco cosa si nasconde dietro l' exploit di Volvo.
Ma ora si guarda al prossimo passo: la fusione allo scopo di creare un gruppo globale forte, che accelererebbe le sinergie finanziarie e tecnologiche tra le due realtà. I due marchi resterebbero ovviamente distinti e la nuova società potrebbe quotarsi prima a Hong Kong e poi a Stoccolma. Con la fusione, inoltre, i marchi Volvo, Geely, Lynk & Co (il nuovo brand che identifica quei modelli innovativi e più accessibili venduti solo online) e Polestar (auto sportive elettrificate) manterrebbero la propria identità separata. Volvo e Geely creeranno subito un team di lavoro congiunto per preparare una proposta di fusione ai rispettivi consigli di amministrazione.
«Una combinazione delle due società - spiega Li - darebbe vita a un forte gruppo globale e non vediamo l' ora di lavorare con Håkan Samuelsson, presidente di Volvo, per analizzare ulteriormente questa opportunità. Si punta a rafforzare le sinergie, mantenendo il vantaggio competitivo e l' integrità dei singoli marchi».
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La nuova realtà varrebbe circa 30 miliardi di dollari, come Ford, e 2 milioni di auto vendute nel mondo (1,36 milioni quelle appartenenti alla galassia Geely). Il presidenye Li, a questo punto, rafforzerebbe la presenza di Geely nell' auto, visto che il suo gruppo detiene già il 9,7% di Daimler, il 49,9% di Proton e la maggioranza della britannica Lotus. E sempre Geely, negli anni scorsi, si era fatta avanti anche con Fca, senza però suscitare l' interesse dei vertici del Lingotto.
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Da parte sua, Volvo vanta un fallito tentativo di nozze con Renault, l' ingresso in Ford nel 1999, per poi trovare l' interesse, seguito dal rilancio, in Geely. E sempre nel 1999, quando Paolo Fresco, era presidente di Fiat Group, si era parlato di trattative tra Torino e Volvo per un' acquisizione. Fiat Group finì, poi, per allearsi con l' americana General Motors. Volvo e Geely già condividono alcune tecnologie, tra cui la piattaforma utilizzata sia dagli scandinavi per la gamma di vetture compatte sia da Lynk & Co.
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