mueller winterkorn volkswagen muller

CRASH! UN'ALTRA GIORNATA DA INCUBO PER VOLKSWAGEN: L'EX AMMINISTRATORE WINTERKORN È SOTTO INDAGINE, IL TITOLO CROLLA DELL'8%, E PARTONO LE PRIME CAUSE CIVILI - 2,1 MILIONI DI VEICOLI AUDI COINVOLTI NEL DIESEL-GATE

martin winterkorn   amministratore delegato volkswagenmartin winterkorn amministratore delegato volkswagen

Vw: ancora a picco in borsa, azioni crollano (-8%)

 (ANSA) - Volkswagen continua ad andare a picco in borsa: le ordinarie segnano -7,96% a 106,60 euro, le privilegiate scendono sotto i 100 euro (99,60) in calo del 6,20%.

 

Vw: aperta indagine su ex Ceo Winterkorn in Germania

 (ANSA) - I giudici della Bassa Sassonia hanno aperto un'indagine sull'ex Ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn. Lo scrive la Bloomberg.

 

 

Da www.repubblica.it

 

Gli investitori scendono sul terreno legale contro la Volkswagen, allargando le fila dei consumatori che già avevano fatto causa alla società di Wolfsburg travolta dallo scandalo delle emissioni. Si complica così la partita per il nuovo management della casa di Wolfsburg, che intanto procede con la riorganizzazione ai piani alti allontanando i capi della ricerca. Una svolta che segue l'uscita dell'ex ad Martin Winterkorn, sul quale la Bassa Sassonia indaga per truffa. La controllata Audi fa sapere che sono 2,1 milioni i veicoli taroccati marchiati con gli anelli, sugli 11 milioni del gruppo.

 

WINTERKORNWINTERKORN

Le cause degli investitori. Secondo quanto riporta Bloomberg, ci sarebbe la prima causa legale, in Virginia, intentata in rappresentanza degli azionisti, un fondo pensioni del Michigan, secondo la quale ci sarebbe stato un piano fraudolento ai danni degli investitori: questi hanno investito sulla società straniera, ma la sua valutazione era gonfiata dalle menzogne raccontate negli Usa sui test delle emissioni. Una nuova grana, che con ragionevolezza si poteva attendere, che si va ad ud unire alle circa 80 class action che sono state avviate dai consumatori 'truffati' in tutto il Paese.

 

PIECH MUELLERPIECH MUELLER

Dal punto di vista degli investitori, però, la giustizia americana potrebbe limitare il raggio d'azione ai soli Adr, strumenti finanziari emessi dalle banche americane e scambiati sui listini Usa, che sostituiscono le azioni della società estera e sono destinati al mercato Usa. Ebbene, questi certificati hanno perso il 28% nei giorni dello scandalo. Per chi acquista direttamente titoli stranieri su una Borsa di un altro Paese, invece, potrebbero non esserci le coperture della legge americana. Il titolo della casa di Wolfsburg viene per altro venduto anche oggi. Approfondimenti in vista anche sul ruolo dell'ex ceo, Martin Winterkorn, che sempre secondo l'agenzia finanziaria è al centro di un'indagine aperta dai procuratori tedeschi della Bassa Sassonia sul sospetto di frode.

 

Ultimatum tedesco, Audi precisa i numeri. La notizia che rimbalza dall'agenzia finanziaria Usa viene all'indomani di un'ennesima giornata di fuoco per la società tedesca. Da Berlino è partito un ultimatum che obbliga Volkswagen a lavorare giorno e notte per cercare di trovare una soluzione al problema dei software che truccano le emissioni in sede di test di omologazione. Entro 10 giorni le vetture diesel del marchio devono essere 'pulite' dal marchingegno illegale ed in linea con gli standard di emissioni.

MATTHIAS MULLER MATTHIAS MULLER

 

L'Ufficio automobilistico federale tedesco (KBA) ha dato tempo fino al 7 ottobre al gruppo di Wolfsburg per rispettare i parametri nazionali; se il termine non verrà rispettato, ha annunciato la Bild nella sua edizione domenicale, la KBA ritirerà il permesso alla circolazione, vietando di fatto alle auto coinvolte di essere vendute o anche solo di viaggiare nel Paese. Il Ministero dei Trasporti tedesco è tornato a sottolineare di non esser stato a conoscenza della situazione.

 

AUDI Q6 ELETTRICA AUDI Q6 ELETTRICA

Audi, controllata Volkswagen, ha precisato che le auto del marchio degli anelli coinvolte sono 2,1 milioni nel mondo, sul totale di 11 milioni, mentre In Italia Vw ha bloccato - con una lettera riservata ai concessionari - la vendita dei modelli Euro 5, col motore diesel EA 189 sotto accusa. Una "misura precauzionale", in attesa di "fare chiarezza" su un particolare software utilizzato sui motori diesel, che riguarda "solo" circa 2.500-3.000 veicoli dei marchi Volkswagen, Audi, Seat, Skoda, "in attesa - si legge nella lettera - di ricevere ulteriori chiarimenti e dettagli" dalla Casa madre. Sempre nella Penisola è molto attivo il Codacons, che annuncia di aver raccolto 12mila pre-adesione alla class action contro Wolfsburg.

volkswagenvolkswagen

 

La soluzione tecnica e i costi: fino a 20 miliardi di dollari. L'azienda ha chiesto pazienza ai clienti nella giornata di domenica, riconoscendo che i possessori di auto della casa tedesca saranno sconvolti. Ma ai rinnovati piani alti, il neo-amministratore delegato Matthias Mueller deve correre in fretta ai ripari. La pressione è di ogni genere: tecnologica, d'immagine e finanziaria.

 

Sull'ultimo punto, la compagnia ha per ora accantonato 6,5 miliardi di euro per far fronte alle esigenze legate allo scandalo: richiami e multe su tutto. Ma per gli analisti non basteranno. E qui i due piani d'analisi si intersecano. Gli esperti notano infatti che un rimedio a basso prezzo alla sostituzione del 'software truccatore' sarebbe devastante per le prestazioni dei veicoli, inducendo i competitor ad approfittarne senza scrupoli.

volkswagen  volkswagen

 

In aggiunta, i clienti avrebbero buone ragioni per chiedere dei danni, soprattutto se a parità di benzina potranno percorrere meno chilometri. Se si passasse invece alla soluzione di aggiungere un sistema di trattamento delle emissioni, si otterrebbe il risultato desiderato senza intaccare le prestazioni, ma al costo di migliaia di dollari per auto. Un report Usa diceva che servirebbero 20 miliardi di dollari, considerando le vetture in giro per States e Unione europea.

 

E senza contare le multe, che per alcuni arriveranno a 18 miliardi di dollari. Minori pressioni, invece, dalla Bce che continua ad accettare l'acquisto di Abs garantiti da titoli Volkswagen, mentre fonti vicine all'istituto di Francoforte avevano fatto sapere che non li avrebbe accettati.

 

OPERAI TEDESCHI VOLKSWAGENOPERAI TEDESCHI VOLKSWAGEN

Continua poi il repulisti interno: Volkswagen ha sospeso i capi dell'area ricerca e sviluppo del proprio brand principale Vw, e dei marchi Audi e Porsche, secondo quanto riferito da Reuters. Il consiglio di sorveglianza aveva fatto sapere venerdì che un certo numero di dipendenti rischiano il posto in attesa di ulteriori chiarimenti sullo scandalo emissioni, senza fornire altri dettagli.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…