john elkann lorenzo fontana

YAKI HA CAPITO CHE LE ISTITUZIONI VANNO TRATTATE CON I GUANTI: DOPO LE POLEMICHE PER LA MANCATA AUDIZIONE AL PARLAMENTO, CHE AVREBBE IRRITATO IL QUIRINALE, JOHN ELKANN HA ALZATO LA CORNETTA E HA CHIAMATO IL PRESIDENTE DELLA CAMERA, LORENZO FONTANA – IL NIPOTE DELL’AVVOCATO AGNELLI HA RIBADITO IL RISPETTO DELLE CAMERE, E HA SPIEGATO CHE AVREBBE SOLO RIPETUTO I CONCETTI GIÀ ESPRESSI DA TAVARES - L'APPELLO DEI SINDACATI: "EVITARE LE POLEMICHE, NON RIMPIANGERE LA FIAT…”

DAGONEWS

JOHN ELKANN

Il Presidente di Stellantis John Elkann ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica il Presidente della Camera Lorenzo Fontana. Il presidente di Stellantis e la terza carica dello stato avrebbero avuto un colloquio cordiale, dopo le polemiche delle scorse ore per il no di Yaki all’audizione in Parlamento.

 

Elkann ha ribadito a Fontana il rispetto del Parlamento spiegando che “la risposta al presidente della commissione attività produttive Gusmeroli nasce dall’osservanza della decisione della Camera di impegnare il Governo - attraverso le mozioni approvate dall’Aula - a identificare politiche industriali in linea con l’evoluzione del settore automotive”. Durante la telefonata il nipote di Gianni Agnelli ha inoltre ribadito “l’apertura al dialogo con tutte le Istituzioni, come da sempre il gruppo fa in tutti i paesi in cui è presente, Italia in primis”.

 

SERGIO MATTARELLA E JOHN ELKANN

Elkann ha ribadito che, da par suo, non si è trattato di uno sgarbo istituzionale: avrebbe ripetuto le parole dell’ad di Stellantis, Tavares, che “ha già rappresentato in modo chiaro in audizione lo scorso 11 ottobre” e di cui “stamattina hanno dimostrato di aver preso piena consapevolezza anche i Sindacati come emerso dalle dichiarazioni di oggi”. Il fratello di Lapo e Ginevra ha voluto poi rimarcare come la stessa Stellantis nasca "per avere le spalle più larghe in un contesto dove la pressione competitiva è aumentata esponenzialmente, e dove sono necessari investimenti ingenti". Come ha detto già Tavares, senza un nuovo piano di incentivi, il settore automotive europeo è destinato a soccombere di fronte alla concorrenza (sleale) cinese

 

Come Dago-dixit, il no di Elkann all’audizione avrebbe irritato Sergio Mattarella. E il ram-pollo Agnelli ha voluto metterci una pezza annacquando le polemiche e alzando la cornetta, per rassicurare Fontana.

 

JOHN ELKANN FIAT

STELLANTIS: UILM, SCONTRO POLITICA CON ELKANN NON SERVE, È ULTIMO LEGAME CON ITALIA

(Il Sole 24 ore Radiocor) - 'se ci volete aiutare, purtroppo le polemiche non servono. E stiamo parlando con una multinazionale che non è più la fiat. È inutile rimpiangere la fiat. È andata. Quel treno è finito.

 

Anche rinfacciare a Stellantis i soldi che fiat ha avuto dallo stato italiano negli anni 70, guardate, non ci aiuta. Non gliene frega niente alle multinazionali dei soldi che in passato sono stati dati. Casomai gli frega dei soldi che oggi le grandi potenze industriali gli danno per investire nel loro paese. Se ci volete aiutare, troviamo quello che è un terreno di convergenza. Noi vi indichiamo tre urgenze.

 

luca de carlo carlos tavares alberto luigi gusmeroli foto lapresse

Ammortizzatori sociali, costo dell'energia e regolamento europeo anno del 2035'. Così Gianluca Ficco, segretario nazionale UILM responsabile del settore auto, rivolgendosi alle forze politiche, nelle repliche dopo l'audizione davanti alla commissione attività produttive della camera sulla produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia.

 

'Io capisco la rabbia, capisco il rinnovo della richiesta. Quando parliamo di Elkann e parliamo del presidente di Stellantis, vi prego anche di ricordare che è uno degli ultimi legami che Stellantis ha con l’Italia. Che non vuol dire che è buono, è cattivo, fra l'altro queste categorie le lascerei a discorsi infantili. Il problema è semplice: Elkann è uno degli ultimi legami che Stellantis ha con l’Italia.

 

JOHN ELKANN - CARLO DE BENEDETTI

A meno che noi non vogliamo che l'automotive se ne vada da questo paese, interloquiamo con Elkann, se ci riusciamo, con questa consapevolezza perchè, se qualcuno pensa di recidere l'ultimo legame che Stellantis ha con l’Italia, per favore, astenetevi che di guai già ne abbiamo abbastanza, ha aggiunto Ficco.

 

STELLANTIS: FONTANA, ATTO GRAVE SCAVALCARE PARLAMENTO

(ANSA) - "Apprendo con sconcerto da fonti stampa che il Presidente di Stellantis non vorrebbe riferire in Parlamento sulla situazione aziendale. Mi auguro che questa posizione possa essere presto chiarita. Scavalcare il Parlamento sarebbe un atto grave". Così in una nota il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

mattarella elkann

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI