giuseppe conte beppe grillo

DALL’ UNO VALE UNO ALL’UNO VALE L’ALTRO! “C’È TRA CONTE E GRILLO LA SOMIGLIANZA DEGLI SCONFITTI IN LITE” – FRANCESCO MERLO: “SOLO IL POTERE TENEVA ASSIEME L’OLTRAGGIO FASCISTOIDE MA SCHIETTO DI BEPPE MAO CON IL LINGUAGGIO INSIGNIFICANTE, MALMOSTOSO, ALLUSIVO E TONANTE DI PEPPINIELLO. STANNO PERCORRENDO LO STESSO INTERMINABILE VIALE DEL TRAMONTO, INTERPRETANDO LA PIÙ DILATATA USCITA DI SCENA CHE SI RICORDI DOPO QUELLA DI FRANCESCO TOTTI E DI GLORIA SWANSON”

Francesco Merlo per la Repubblica - Estratti

 

grillo

Tentando il black humor con la propria «morte compostabile» e guidando un carro funebre come rifugio di vita, Beppe Grillo ha pubblicato, per sopravvivere, il video-necrologio di se stesso, come quel tipo che si buttò dalla finestra per sfuggire alla morte.

 

E infatti mentre rimpiangeva il caro estinto, con la colonna sonora della nona di Beethoven, che è il requiem di tutti i finti funerali, e mentre santificava «i perduti sacri valori» farlocchi del vaffa, della scatola di tonno e della cretinocrazia della Rete, il viso di Beppe Grillo si componeva in quello di Giuseppe Conte.

giuseppe conte

 

(...)

Maramaldo di varietà, Grillo gli cedeva il potere e gli concedeva la libertà: «Dopo che ho mandato affanculo tutto il mondo, ora fatelo voi e il Movimento diventerà vostro e basta, senza nomi e cognomi». E quelli si sono presi la libertà mentre Grillo si faceva versare 300mila euro l’anno, la rendita di un potere che a poco a poco perdeva sino ad arrivare all’oggi, al carro funebre, alla sfida sul nome e sul simbolo con i suoi diciannovisti riacciuffati alla gola dal “come eravamo”, sino al sottosopra di Conte che fa il Grillo e di Grillo che fa il Conte perché i diversi sono diventati uguali e finalmente l’uno vale l’altro.

 

C’è, tra loro, la somiglianza degli sconfitti in lite. E nel «meraviglioso movimento», nell’«humus che non muore», nella rievocazione del «mio coraggio» e «del cuore di milioni di italiani», c’è l’eccesso ridicolo dei perdenti che si perdono nell’indignazione perché non sanno perdere.

conte grillo draghi

 

Sono identità che finiscono con il confondersi, Grillo e Conte, che se le danno per niente, ma come se ancora si disputassero la maggioranza relativa del Paese. Sono Tom e Jerry che si sentono il Muslim e il Kafir, Franco e Ciccio che si mascherano da Pat Garrett e Billy the Kid, pur sapendo che né Franco né Ciccio riuscirono mai a farcela da soli.

 

Si sa che il potere corrose anche l’amicizia tra Craxi e Martelli, D’Alema e Veltroni, Bossi e Maroni, e si sa che ora sono a rischio pure Giorgetti e Salvini.

beppe grillo

Ma Grillo e Conte non hanno mai diviso l’amicizia, mai sono stati Fiorello e Amadeus. Solo il potere teneva assieme l’oltraggio fascistoide ma schietto di Grillo con il linguaggio insignificante, malmostoso, allusivo e tonante di Conte, il vaffa che era il turpiloquio chiaro e dritto del comico con il quasi del «non siamo pretermessi», e «io sono l’interlocuzione » che era il turpiloquio oscuro e tortuoso del quasi professore. È dunque ovvio che, finito il potere, esploda oggi l’inimicizia che li rende, l’uno all’altro, brutti, cattivi e uguali.

 

E Grillo ha ragione a rimproverare a Conte di fare il partitino finto progressista. Noi lo abbiamo sempre scritto che non erano di sinistra il vaffa, la gogna, i nomi storpiati, gli insulti, l’incompetenza e l’improvvisazione, le insolenze, lo sberleffo e lo sbeffeggiamento da canaglia.

beppe grillo 2

 

Con un’ormai completa autonomia rispetto all’origine, gli ex burattini di Grillo, i grillini di Conte appunto, sono piccoli e non identificati soggetti che si sono strappati le orecchie d’asino e si sono maccheronicamente impratichiti con la sintassi, con l’educazione, con il decoro estetico, con le giacche e le cravatte, con qualche libro persino, ma hanno perduto il consenso, non hanno più la forza, la ragione sociale e i voti, non c’è più la ditta direbbe Bersani, sono un’umanità politica esausta, scagliata come schegge dall’esplosione del vaffa di cui portano i segni.

 

FRANCESCO MERLO

Nel loro smarrimento e nella loro confusione c’è più Grillo di quanto loro stessi credano. Non lo sanno, ma sono irrilevanti perché è diventato irrilevante il loro fondatore, insignificanti perché è insignificante l’uomo che li ha inventati e che ha cambiato la politica italiana. Il destino di Conte, comunque si chiamerà la sua ultima zattera, è indissolubilmente legato a quello di Grillo, che rimarrà per sempre il suo grande capo. È insieme che, nel comune culto fascistoide delle origini, stanno percorrendo lo stesso interminabile viale del tramonto, interpretando la più dilatata uscita di scena che si ricordi dopo quella di Francesco Totti e di Gloria Swanson.

 

beppe grillo al volante del carro funebre video contro giuseppe conte 3 dicembre 2024 grillo conte m5s ellekappa

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…

xi jinping donald trump usa cina

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA