matteo salvini antonio tajani no vax

SULLA CANCELLAZIONE DELLE MULTE AI NO VAX LA MAGGIORANZA SALTA IN ARIA CON FORZA ITALIA CHE BOCCIA IL COLPO DI SPUGNA – MULE’: “IO L’AMNISTIA ALLE SANZIONI NON LA VOTO” - DA FRATELLI D’ITALIA, IL CAPOGRUPPO A MONTECITORIO, GALEAZZO BIGNAMI, RIBATTE: “PER NOI L’OBBLIGO VACCINALE HA RAPPRESENTATO UNA SCONFITTA PER LO STATO” - MENTRE SI CERCA DI CAPIRE DOVE TROVARE LE COPERTURE DI CIRCA 170 MILIONI, IL LEGHISTA BORGHI DICE DI NON ESCLUDERE UN EMENDAMENTO PER RIMBORSARE I NO VAX (MA CON QUALI SOLDI?)

matteo salvini claudio borghi foto di bacco

(askanews) – “E’ una cosa che avevamo caldeggiato”. Lo stop al pagamento delle multe da parte dei no vax, contenuto nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri, è una buona notizia per il leghista Claudio Borghi, il quale, conversando alla Camera con i cronisti, aggiunge però di non escludere la presentazione di un emendamento che consenta di procedere con i rimborsi anche per chi aveva già versato.

 

“Per adesso i rimborsi non ci sono ma deve essere una cosa che va valutata. Se effettivamente il numero di coloro che hanno pagato la multa è piccolo e c’è il rischio di cause si può valutare la restituzione”, afferma Borghi.

“I numeri non li so io, li sa il Governo. Mi informerò sulle conseguenze e sulle modalità e se è il caso” di presentare un emendamento. “Se la cosa è stata fatta in questo momento così bene dal Governo, avranno valutato tutti i pro e i contro. Adesso siamo contenti di questo risultato, era una battaglia che andava avanti da due anni. Il punto è il milione di persone che aveva questa spada di Damocle sulla testa”.

 

giorgio mule'

LA MAGGIORANZA SI DIVIDE

Michele Bocci per "la Repubblica" -Estratti

 

La maggioranza si divide sull’abrogazione delle multe previste per chi non ha rispettato l’obbligo di vaccinazione contro il Covid.

 

Così, mentre si cerca di capire dove trovare le coperture di circa 170 milioni, necessarie per portare in fondo la misura del Milleproroghe, la polemica sale. «Io l’amnistia alle sanzioni non la voto», dice Giorgio Mulé, vicepresidente dei senatori di Forza Italia. Nel partito sono quasi tutti sulla sua linea. «Non vedo perché adesso bisogna fare un atto che va nella direzione di asseverare una condotta che andava contro il dovere di vaccinarsi - dice - Agiremo in Parlamento».

 

matteo salvini claudio borghi foto di bacco

Da Fratelli d’Italia, il capogruppo a Montecitorio, Galeazzo Bignami, ribatte: «Per noi l’obbligo vaccinale ha rappresentato una sconfitta per lo Stato, si obbligava qualcuno a un trattamento sanitario. Abbiamo deciso di chiudere una vicenda che potrebbe avere più ombre che luci».

 

Contestano quanto previsto nel Milleproroghe anche Pd e Cinquestelle, che quando governavano hanno introdotto l’obbligo, e gran parte del mondo medico e scientifico. Sono appena 55 mila gli over 50 che hanno pagato la sanzione da 100 euro prevista per chi non aveva fatto almeno una delle tre dosi di vaccino anti Covid entro il febbraio 2022.

 

GALEAZZO BIGNAMI

 Alla fine, solo loro avranno sborsato il denaro. A salvarsi sono circa un milione e 700 mila persone che non erano in regola. In attesa della pubblicazione del Milleproroghe nella Gazzetta Ufficiale e del successivo dibattito parlamentare per l’approvazione, al Mef rifletteranno sui soldi. Quel milione e 700 mila multe non riscosse significano 170 milioni di euro, una cifra molto alta per la quale va trovata la copertura, visto che era già iscritta in bilancio. Proprio per un problema economico il governo di centrodestra, del quale fanno parte persone che a suo tempo hanno attaccato l’obbligo vaccinale, aveva due volte sospeso per un anno la misura, che comunque restava in piedi.

 

(...)

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVAantonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…