xi jinping donald trump chip microchip

CHIP E CIOP – LA CINA ANNUNCIA LO STOP “CON EFFETTO IMMEDIATO” ALL'EXPORT VERSO GLI STATI UNITI DI COMPONENTI CHIAVE PER LA PRODUZIONE DI MICROCHIP. È UNA RISPOSTA ALLA STRETTA AMERICANA ALLE SPEDIZIONI DI MICROPROCESSORI AVANZATI A PECHINO – IL DIVIETO RIGUARDA GALLIO, GERMANIO, ANTIMONIO E ALTRI MATERIALI ESSENZIALI, SU CUI L’OCCIDENTE DIPENDE DALLA CINA. IL CONTRACCOLPO ECONOMICO PER WASHINGTON POTREBBE ESSERE DI ALMENO 3,4 MILIARDI...

XI JINPING - CHIP STATUNITENSI

(ANSA) - La Cina ha annunciato lo stop "con effetto immediato" all'export verso gli Stati Uniti di componenti chiave per la produzione dei microprocessori. La mossa, all'indomani dell'ulteriore stretta Usa alle spedizioni di microchip avanzati al Dragone, riguarda gallio, germanio, antimonio e materiali superduri correlati a causa delle preoccupazioni "per la sicurezza nazionale", secondo una nota del ministero del Commercio.

 

Sono materiali essenziali nella produzione di chip, nelle tecnologie delle energie rinnovabili e nelle applicazioni di difesa, rendendo il divieto un'escalation significativa delle tensioni commerciali tra Usa e Cina.

 

MICROCHIP BIDEN

Secondo le stime dell'U.s. Geological Survey, un divieto completo di gallio e germanio potrebbe ridurre il Pil degli Stati Uniti di circa 3,4 miliardi di dollari, evidenziando l'impatto economico dei controlli sulle esportazioni della Cina.

 

Le esportazioni di grafite, un altro componente chiave, saranno inoltre soggette a "revisioni più severe degli utenti finali e degli usi finali", ha chiarito il ministero del Commercio. "Per salvaguardare gli interessi della sicurezza nazionale e adempiere agli obblighi internazionali come la non proliferazione, la Cina ha deciso di rafforzare i controlli sulle esportazioni di articoli a duplice uso rilevanti verso gli Stati Uniti.

 

donald trump e i dazi contro la cina

Qualsiasi organizzazione o individuo in qualsiasi Paese o regione che violi le normative pertinenti sarà ritenuto responsabile secondo la legge", ha aggiunto la nota. Nelle sue ultime restrizioni di lunedì, gli Usa hanno annunciato restrizioni sulle vendite a 140 aziende, tra cui le aziende cinesi di chip Piotech, SiCarrier e Naura Technology che produce apparecchiature per la produzione di chip, secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

 

microchip

La mossa amplia gli sforzi di Washington per frenare le esportazioni di chip all'avanguardia verso la Cina, che possono essere utilizzati in sistemi di armi avanzati e intelligenza artificiale. Le nuove regole statunitensi includono anche controlli su una ventina di tipi di apparecchiature per la produzione di chip e tre tipi di strumenti software per lo sviluppo o la produzione di semiconduttori. Pechino ha reagito a stretto giro e promesso la difesa dei propri interessi, accusando gli Stati Uniti di "abusare delle misure di controllo delle esportazioni" e di "ostacolare i normali scambi economici e commerciali".

microchip. 2TRUMP DAZImicrochiptsmc - chip

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…