CI SONO STATI TRE ARRESTI PER L'INCENDIO NELL'EMPORIO CINESE A MILANO DELLO SCORSO SETTEMBRE IN CUI MORIRONO TRE RAGAZZI – IN CARCERE SONO FINITI I MANDANTI DEL ROGO, BING ZHOU E YIJIE YAO, ENTRAMBI CINESI, E L’ESECUTORE MATERIALE LAROO WASHI, OLANDESE DI ORIGINE NORDAFRICANA, CHE MATERIALMENTE APPICCÒ LE FIAMME, DOPO AVER MINACCIATO I PROPRIETARI POCHE ORE PRIMA – DIETRO LA TRAGEDIA CI SONO UN DEBITO DI 40 MILA EURO CON I TITOLARI DEL LOCALE E UN GIRO DI DROGA “SHABOO” NON PAGATA…
Estratto dell’articolo di Ilaria Carra e Sandro De Riccardis per https://milano.repubblica.it/
INCENDIO IN UN NEGOZIO CINESE IN VIA CANTONI A MILANO
C’è un debito di circa quarantamila euro con i titolari dello showroom, dietro l’incendio doloso avvenuto a Milano la sera del 12 settembre scorso in via Cantoni che aveva distrutto il locale e ucciso tre giovani cinesi di 17, 18 e 24 anni che si trovavano all'interno.
In carcere sono finiti i mandanti del rogo, Bing Zhou e Yijie Yao, di 40 e 34 anni, entrambi cinesi, e l’esecutore materiale Laroo Washi, 26 anni, olandese di origine nordafricana, che materialmente appiccò le fiamme, dopo aver minacciato i proprietari poche ore prima: è stato catturato in Olanda su mandato d'arresto europeo. Il debito di circa 40mila euro contratto con uno dei mandanti è legato a lavori di ristrutturazione in provincia di Udine.
Dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano, coordinate dal pm Luigi Luzi e dal capo della procura Marcello Viola, è emerso che i due mandati operassero anche nello spaccio di sostanze stupefacenti.
E in questo ambito, “è emerso che Yao avesse un debito nei confronti di Zhou ammontante a 65mila euro in relazione a una fornitura di sostanza stupefacente di tipo shaboo”. Due chili di droga non pagata, un debito dovuto ala fatto che Zhou era stato in carcere e non aveva potuto riscuotere il credito.
Da qui, la necessità di incassare il denaro dai titolari dell’emporio, la famiglia Li, oggetto del tentativo di estorsione posto in essere materialmente da Laroo, che aveva minacciato il titolare dell'emporio, L. J., 26 anni, nelle ore che avevano preceduto il rogo e anche la madre del titolare. L'imprenditore aveva denunciato ai carabinieri che un uomo armato di coltello aveva preteso ventimila euro, minacciandolo di morte. Episodio simile a quello raccontato dalla donna, Z. H., 48 anni, nei pressi del locale poi dato alle fiamme.
i tre ragazzi cinesi morti nell incendio dell emporio in via cantoni a milano
Uno dei due cinesi fermati è stato fermato con un chilo e trecento grammi di shaboo e mille pastiglie di ecstasy, con i simboli dei 'bitcoin' e del 'geco'. Durante le perquisizioni nelle case dei due, a Milano e Monza, sono stati sequestrati anche 45mila euro in contanti, bilancini e materiale per il confezionamento della droga. Così oltre al fermo per omicidio aggravato plurimo, incendio doloso e tentata estorsione, i militari hanno eseguito in flagranza l'arresto per detenzione ai fini di spaccio di droga.
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“Il suo locale è stato incendiato – diceva Yao intercettato – tutti noi del settore di ristrutturazione siamo contenti. Se l’è meritato”. E ancora: “Si è meritato l’incendio, lui ha debiti in giro che non riesce più a calcolare, non riesce più a calcolare i pagamenti dei compensi. (…) In un ristorante a Udine, dopo che ha finito il lavoro e hanno fatto i conti, doveva dare al capocantiere più di 40mila euro (…) Ha i soldi e non li vuole dare”.
INCENDIO IN UN NEGOZIO CINESE IN VIA CANTONI A MILANO
Dopo la tragedia Laroo parla con Zhou. Dice di aver visto in tv i famigliari e gli amici delle vittime piangere, e usa “toni sprezzanti e una risata, palesando totale noncuranza per ciò che ha commesso e per il dolore causato”. “Ehi, ho visto il telegiornale – dice Laroo – Che roba è? Tutta questa gente a piangere – dice ridendo – fuck.. un problema loro no?”. La preoccupazione principale per i due è far sparire la droga. “Deve sparire presto”, dice Laroo, che consiglia di venderla tutta in una volta[…]