CIAK! DE MITA JR AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA - A METÀ LUGLIO, LA PIÙ VOLTE ANNUNCIATA NOMINA DEL FIGLIO DEL MITICO CIRIACO, VERRÀ FIRMATA DA SANGIULIANO – GIUSEPPE DE MITA ANDRÀ AD OCCUPARE LA POLTRONA DI UN ALTRO “FIGLIO DI”, NICOLA MACCANICO (GRAZIE A FRANCESCHINI, CON UN DOPPIO STIPENDIO: AD E DG) - UN RAPPORTO DIRETTO CON LE MELONI SISTERS, IL “DE MITA MINORE” È STATO DIRIGENTE SPORTIVO E CONSULENTE DI "SPORT E SALUTE'' DELL'AMICO MARCO MEZZAROMA - COMPETENZE NEL SETTORE CINEMATOGRAFICO? DA DUE ANNI E' NEL CDA DI CINECITTÀ (TRALLALA')….
giuseppe de mita foto mezzelani
di Angelo Zaccone Teodosi per https://www.key4biz.it/de-mita-jr-alla-presidenza-di-cinecitta-e-nasce-articolo-quinto-per-una-rai-che-sia-piu-servizio-pubblico/489795/
articolo del 9 Maggio 2024
Secondo il toto-nomine più accreditato, sarebbe imminente la nomina di Giuseppe De Mita (figlio unico del mitico esponente della Democrazia Cristiana Ciriaco De Mita deceduto nel maggio 2022) alla guida di Cinecittà spa, società pubblica controllata al cento per cento dal Ministero dell’Economia e Finanze (Mef), ma i cui diritti di azionista sono affidati al Ministero della Cultura (Mic): quest’oggi 9 maggio si doveva tenere l’assemblea dei soci (ovvero del socio unico), ma alcune carenze documentative avrebbero determinato che venisse dichiarata “deserta”, pur restando comunque aperta.
giuseppe de mita marco mezzaroma foto mezzelani gmt27
È quindi verosimile che la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione degli “studios” di Cinecittà sia imminente. E forse la partitocrazia non attenderà l’esito delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
Nonostante si tratti di una delle più importanti “macchine culturali” del Paese, nessuno si è posto il quesito: chi dovrà guidare Cinecittà nei prossimi anni?! Sulla base di quale idea, di quale strategia, di quale prospettiva? E, soprattutto, con quali criteri verranno scelti, dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Economia e Finanze, i nuovi amministratori?!
nicola maccanico pierluca improta giuseppe de mita foto di bacco
Nessuno ne scrive (fatte salve rarissime eccezioni), pochissimi ne parlano (sussurrando, forse per timore di disturbare il Manovratore), e tacciono (almeno pubblicamente) anche le associazioni del settore (dagli imprenditori di Anica, Apa, Cnc Cinema e Audiovisivo, eccetera, agli autori di Anac, 100autori, Wgi, ecc., e finanche i sindacati…)… intorno a Cinecittà si registra un silenzio assordante.
Soltanto il quotidiano confindustriale “Il Sole 24 Ore”, ieri l’altro martedì 7 maggio, ha prospettato incertezza rispetto al rinnovo di Nicola Maccanico nell’incarico di Amministratore Delegato, e molti si sono domandati il senso di un simile articolo, nel silenzio dei più. Anche perché, da molto tempo, si registra una sorta di unanime consenso sui (presunti) grandiosi successi della gestione di Cinecittà da parte degli amministratori a suo tempo discrezionalmente cooptati dall’allora Ministro, il “dem” Dario Franceschini (che, nella nuova legislatura, appare totalmente – e incredibilmente – assente rispetto alle tematiche della politica culturale).
Si ricordi che l’effervescenza di Cinecittà è determinata soprattutto dal ricco flusso di danari pubblici acquisiti attingendo al “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (in origine ben 300 milioni di euro, budget che andato via via ridimensionandosi), ma anche dalla overdose di produzione di opere cinematografiche e audiovisive determinata dall’uso (ed abuso) del “tax credit” (anch’esso in fase di ridimensionamento, alla luce delle decisioni assunte dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano).
dario franceschini a cinecitta'
Chi cura per l’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult questa rubrica “ilprincipenudo” sul quotidiano online “Key4biz” può vantare di essere stato il primo (e l’unico) a segnalare, ormai oltre un anno fa, la nomina, avvenuta, nel silenzio assoluto, di Giuseppe De Mita nel Consiglio di Amministrazione di Cinecittà… Questa nomina avvenne in sostituzione di Goffredo Bettini (uno dei maggiori “ideologhi” del Partito Democratico), che si era dimesso nell’ottobre del 2023.
franceso soro e giuseppe de mita foto mezzelani gmt084
La notizia della nomina di De Mita passò così sotto silenzio che non fu segnalata nemmeno dalla testata giornalistica edita da Cinecittà stessa, ovvero “Cinecittà News” (diretta da Marcello Giannotti, già a capo della comunicazione della Rai).
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Riproduciamo qui di seguito quel che scrivevamo su queste colonne il 22 marzo 2023 (nell’intervento intitolato “Un De Mita nel cda di Cinecittà, intanto oggi sciopero delle troupe cinematografiche”):
(…) Del “De Mita minore” per così dire, si hanno scarse notizie, anche il web è avaro di informazioni. È stato giovane addetto stampa della Lazio, molti anni fa (1992-1994), a suo tempo cooptato dall’allora Presidente della società biancoceleste Sergio Cragnotti, ed anche Direttore Generale della stessa S. S. Lazio (luglio 2003-ottobre 2004) e poi Direttore Generale dell’Unione Sportiva Avellino Calcio (giugno 2005-giugno 2006).
giuseppe de mita gigi marzullo foto di bacco
Vent’anni fa, un’edizione romana del “Corriere della Sera” segnalò il suo matrimonio con Lidia Stecchini, a Santa Sabina, testimoni dello sposo Dino Zoff e Marco Mezzaroma (a sua volta Giuseppe De Mita è stato testimone di nozze, nel 2011, della coppia Mara Carfagna-Marco Mezzaroma), con poi 400 invitati all’Excelsior…
Altra notizia curiosa: qualche anno prima, il 5 novembre 1998, sempre il “Corriere della Sera” pubblicava una notizia che smentiva che il figlio dell’allora Presidente del Consiglio fosse entrato, scortato, in una base Nato, per effettuare acquisti sotto-costo, a bordo di una Ferrari…
Emerge anche dagli archivi la notizia che nel 2008, insieme a Chiara Geronzi e Tommaso Cellini, De Mita uscì definitivamente da un’inchiesta sui presunti illeciti della società di procuratori sportivi Gea World – di cui è stato Direttore Generale dal 2001 al 2003 – condotta dalla Procura di Roma (il Gip accolse la richiesta di archiviazione delle posizioni dei tre indagati).
gianni letta nicola maccanico foto di bacco
Nel suo profilo su Linkedin, Giuseppe De Mita (classe 1969) risulta Presidente di Acme Comunicazione dal 2006, “Agenzia di Comunicazione, Provider Ecm del Ministero della Salute” (capitale sociale 10mila euro, ha una quota del 50 %). Ne è partner anche Tommaso Cellini (già Direttore Marketing della Lazio) Si tratta di una “agenzia di comunicazione integrata”, che tra l’altro organizza eventi per soggetti come Daikin, Bmw, Wind, Bnl… In precedenza, è stato Consigliere di Amministrazione di Ubiq srl (The Digital Evolution).
Non risultano specifiche competenze ed esperienze nel settore cinematografico ed audiovisivo (se non per attività consulenziale della sua società Acme per la Fondazione Cinema per Roma e per la Fox).” (…)
giuseppe de mita foto di bacco
Scrivevamo allora: “Ma, forse, per come funzionano certe logiche di “spartizione” italiche, competenze ed esperienze non sono nemmeno necessarie. Non sembra che il Governo intenda manifestare segnali di discontinuità, rispetto a Via Tuscolana. Si attende il parere definitivo del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (area Fratelli d’Italia), cui spetta la decisione finale: è infatti il Ministero della Cultura ad esercitare i diritti dell’azionista che controlla Cinecittà società per azioni (che è il Ministero dell’Economia e Finanze)”.
marco mezzaroma giorgia meloni
Fin qui, quel che scrivevamo oltre un anno fa. Ora la questione assume una valenza maggiore, perché è in ballo un ruolo non esattamente minore o marginale (se tale si volesse proprio considerare una poltroncina in un cda), nell’economia simbolica del Paese, data la perdurante potenza iconica del “brand” Cinecittà.
giuseppe de mita simona agnes foto di bacco
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Senza dubbio, il De Mita jr è ricco di “capitale relazionale” (copyright IsICult), una rete che include rapporti di stima e finanche amicizia con Mezzaroma e con il Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili Andrea Abodi (che è molto vicino alla Premier), con frequentazione dei circoli “giusti” della Capitale (su tutti il Circolo Canottieri Aniene, il cui dominus è il potentissimo Giovanni Malagò, Presidente del Coni); su tutto, prevarrebbe comunque anche un rapporto diretto con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
giorgia meloni con andrea giambruno e marco mezzaroma foto chi
Se la nomina nel Cda di Cinecittà è passata… sotto silenzio, nei mesi scorsi il nome del De Mita jr è assurto a notiziabilità notevole, perché è stato candidato alla guida della più potente “macchina dello sport” italiano, qual è Sport e Salute, società “in-house” del Ministero dell’Economia e Finanze (la società si occupa della promozione delle attività sportive in Italia, beneficiando di circa 300 milioni di euro l’anno di contributi pubblici, ed è tra l’altro proprietaria dello Stadio Olimpico di Roma e gestisce in concessione il Parco del Foro Italico…).
giorgia meloni domenica al supermercato con andrea giambruno e marco mezzaroma foto chi
De Mita: un nome non spendibile per la presidenza di Sport e Salute ed invece spendibile per Cinecittà? La nomina alla presidenza di Sport e Salute è alla fin fine saltata, come ha scritto il 19 marzo scorso Matteo Pinci sul quotidiano “la Repubblica”: “in estate lo avevano zavorrato la mancanza di alcuni requisiti – pare non fosse laureato, condizione indispensabile per accedere alla presidenza – e poi, soprattutto, i tanti interessi avuti, in un passato troppo recente, nell’ambito della cultura e degli eventi sportivi. Insomma, non era un nome spendibile per la presidenza”.
Dopo lunghe trattative (e conflitti tra le varie “anime” del Governo), nel luglio del 2023 è stato nominato come Ad di Sport e Salute Diego Nepi Molineris (già Dg della società dal 2021) e come Presidente Marco Mezzaroma, molto vicino alla sorella della Premier, Arianna Meloni. Mezzaroma (imprenditore romano, tra l’altro cognato di Claudio Lotito e discendente di una nota famiglia di costruttori, da tempo legata con il mondo dello sport) ha presto il posto dell’ex Presidente Vito Cozzoli.
Naturale sorge il quesito: De Mita non era spendibile – secondo molti osservatori – per Sport e Salute (nonostante in quel contesto il suo emergeva come curriculum discretamente qualificato), ma è invece “spendibile” invece per Cinecittà (non potendo vantare esperienze qualificate in questo settore)?!
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Dopo il flop della candidatura alla presidenza di Sport e Salute, Giuseppe De Mita ha comunque iniziato a lavorare nella società guidata dall’Ad Diego Nepi Molineris, con un contratto di consulente per lo sviluppo di progetti nell’ambito del marketing (che è indubbiamente una sua specifica competenza).
diego nepi e giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt039
Criteri selettivi meritocratici, analisi comparative dei curricula, trasparenza nei processi decisionali? Nessuna traccia nelle scelte del Governo Meloni, che ri-esercita discrezionalità assoluta…..
Ed anche sulla possibile nomina di Giuseppe De Mita a Cinecittà – come abbiamo segnalato – una cappa di silenzio e nebbia, rotta soltanto ieri l’altro del blog controcorrente “Sassate.it” diretto da Guido Paglia (storico militante della destra – attualmente vicino al Ministro della Difesa Guido Crosetto – già a capo delle relazioni esterne e istituzionali della Rai), che simpaticamente ha scritto: “Per governare Cinecittà pare che l’importante sia essere “figli di” con origini familiari nella provincia di Avellino.
SERGIO CRAGNOTTI - GUIDO PAGLIA
La battuta circola in queste ore negli storici studi cinematografici di via Tuscolana subito dopo l’indiscrezione secondo la quale all’assemblea del 9 maggio Nicola Maccanico non sarà confermato come Amministratore Delegato e Dg della società (100 % Mef ma sotto l’egida del Ministero della Cultura). Perché la voce ricorrente è che a sostituirlo dovrebbe essere Giuseppe De Mita, che già da alcuni mesi fa parte del CdA.
E se Maccanico è nato a Roma, ma suo padre, l’ex-ministro Antonio, era proprio di Avellino, Il figlio di Ciriaco è da sempre legato a Nusco, distante pochi chilometri dal capoluogo sannita. Detto questo, i punti di contatto tra i due “figli di” finiscono qui. Dal momento che mentre Nicola Maccanico, prima di approdare a Cinecittà, aveva almeno lavorato per la Warner Bros. Entertaintment Italia, Giuseppe De Mita ha un passato squisitamente legato al mondo dello sport (capoufficio stampa della Lazio ai tempi di Sergio Cragnotti, poi procuratore di calciatori attualmente consulente marketing di Sport e Salute)”.
nicola maccanico chiara sbarigia foto di bacco
Si legge peraltro nel cv di Giuseppe De Mita, pubblicato sul sito web di Cinecittà (nel suo ruolo di membro del Cda): “Sono un manager con significativa esperienza e un solido background nell’ambito delle relazioni esterne e della comunicazione. Facendo leva su una formazione economico-aziendale, ho partecipato e condotto importanti attività imprenditoriali primariamente in ambito sportivo dove ho raggiunto risultati di rilievo. Una profonda cultura gestionale mi ha permesso di contribuire al successo delle aziende che ho lanciato ed insieme ad una spiccata attitudine relazionale rappresenta il valore principale della mia azione professionale”.
Si osserva che nel curriculum è totalmente assente il capitolo dedicato agli studi, e quindi si ha verosimilmente conferma che Giuseppe De Mita non è nemmeno laureato.
De Mita jr nel cv non vanta alcuna competenza ed esperienza nel settore cinema e audiovisivo…
Ciò basti.
Da queste colonne (anche da queste colonne), abbiamo invitato più volte il Ministro Gennaro Sangiuliano a scardinare le logiche del passato (anche recente, gestito dalla “sinistra”), a dimostrare volontà di innovazione tecnocratica e fiducia nel merito.
Non resta da augurarsi che la prospettata nomina di Giuseppe De Mita si dimostri alla fin fine una simpatica fantasticheria della politica più spregiudicata.
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Per quanto riguarda l’attuale Ad Nicola Maccanico (che può certamente vantare un solido cv nel settore, tra Warner e Sky Italia), parrebbe che, se dovesse lasciare il ruolo a Cinecittà, si aprirebbero per lui le porte di RaiCinema (al posto di Paolo Del Brocco) o di Amazon Prime Italia…