fitch rating giorgia meloni giancarlo giorgetti

ALLA FINE COMANDANO SEMPRE I MERCATI – LA FRETTA CON CUI MELONI E GIORGETTI HANNO CHIUSO LA MANOVRA SI DEVE ALLO SPADONE DI DAMOCLE DELLE AGENZIE DI RATING: STASERA S&P E FITCH AGGIORNERANNO IL LORO GIUDIZIO SULL’ITALIA E NON DOVREBBE ESSERCI UN ULTERIORE DECLASSAMENTO (NÉ UN MIGLIORAMENTO) – I MERCATI HANNO REAGITO BENE ALLA FINANZIARIA. TE CREDO: È PRATICAMENTE VUOTA…

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Per comprendere le ragioni che hanno spinto Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti a imporre alla maggioranza l’accelerazione sui tempi di approvazione della legge di Bilancio (il cui testo è ancora fantasma) occorre dare un’occhiata al calendario delle agenzie di rating.

 

Stasera, a mercati chiusi, due delle tre più importanti - S&P Global e Fitch - aggiorneranno il loro giudizio sull’Italia.  In entrambi i casi si tratta di BBB con prospettiva stabile, ovvero due gradini sopra il livello “spazzatura” che condannerebbe il debito italiano in una spirale pericolosissima di vendite.

 

fitch

La decisione a favore di una Finanziaria severa nei numeri e il taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea allontanano ogni scenario peggiore. Secondo le voci che circolano a Londra fra esperti e trader del settore, entrambe confermeranno l’attuale giudizio sull’Italia.

 

C’è chi è convinto ci possa essere perfino un miglioramento, ma le probabilità sono basse. Spiega uno di loro, chiedendo di non essere citato: «In linea di principio ci sarebbe perfino lo spazio per un miglioramento della prospettiva, tenuto conto soprattutto della situazione in cui versano l’economia tedesca e i conti pubblici francesi. Ma la crescita sta rallentando in tutta Europa, e questo non aiuta l’Italia».

 

Insomma, nessuna nuova, buona nuova. Ieri il differenziale fra i titoli pubblici tedeschi e italiano è sceso a 120 punti base, il livello più basso da tre anni. […]

 

Pur se insoddisfatti del risultato, Antonio Tajani e Matteo Salvini in queste ore si stanno incaricando di spiegare ai rispettivi deputati che alternative non ce ne sono. «La manovra è chiusa», dice il ministro degli Esteri.

 

LA SALA DEGLI SPECCHI DI PALAZZO CHIGI - VIGNETTA BY GIANNELLI

La speranza (non altissima) è che il concordato biennale (corredato di condono tombale) vada bene e che le maggiori risorse permettano durante l’approvazione in Parlamento un taglio in extremis dell’Irpef sui redditi superiori ai 35mila euro. «Si può dire tutto a questa manovra, ma non che vada contro i poveri cristi», commenta Giorgetti durante il question time alla Camera.

 

Mai era accaduto che la politica si dividesse in maniera così accesa su una legge di Bilancio che ancora non c’è. Fin qui il governo ha reso pubblico il Documento programmatico, ovvero i numeri che contano per la Commissione europea e - vedi sopra - i mercati finanziari.  […]

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…