ilham aliyev cop29 di baku talebani

LA CONFERENZA ONU SUL CLIMA È UNA BARACCONATA – ALLA COP29 DI BAKU, DOVE SI DISCUTE DI COME REALIZZARE ’STA BENEDETTA TRANSIZIONE ENERGETICA, IL PRESIDENTE DELL’AZERBAIGIAN, ILHAM ALIYEV, OSANNA I COMBUSTIBILI FOSSILI: “SONO UN REGALO DI DIO COME IL SOLE, IL VENTO, L’ORO. I PAESI NON DOVREBBERO ESSERE INCOLPATI SE PORTANO QUESTE RISORSE SUL MERCATO” – PER LA PRIMA VOLTA PARTECIPANO I TALEBANI, BENCHÉ IL LORO GOVERNO AUTOCRATICO NON SIA RICONOSCIUTO DALL’ONU…

Estratto dell’articolo di Sara Gandolfi per il "Corriere della Sera"

 

Ilham Aliyev - cop29 di baku

«La rivoluzione dell’energia pulita è qui. Nessun gruppo, nessun interesse, nessun governo la potrà fermare», il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha aperto con queste parole la due giorni dedicata ai capi di Stato e di governo alla Cop29 di Baku, con un chiaro riferimento al convitato di pietra del vertice sul clima, il «negazionista» Donald Trump.

 

Con molto meno entusiasmo è stato accolto in sala il discorso dell’anfitrione, il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che dopo aver respinto l’etichetta di «petro-Stato» — «produciamo meno dell’1% del petrolio e gas mondiale» — ha osannato i combustibili fossili come «un regalo di Dio», come il sole, il vento, l’oro o l’argento.

 

Ilham Aliyev - cop29 di baku

«I Paesi non dovrebbero essere incolpati perché li posseggono. O se portano queste risorse sul mercato, perché il mercato ne ha bisogno». Il primo ministro ungherese Viktor Orban, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, gli ha fatto eco invitando a «continuare a portare avanti la transizione verde pur mantenendo il nostro uso di gas naturale, petrolio e energia nucleare».

 

Frasi che fanno a pugni con l’impegno preso lo scorso anno alla Cop28 sul transitioning away , l’uscita graduale, dalle fonti fossili. D’altra parte, Aliyev non può essere smentito quando ricorda che gli Stati Uniti sono «il maggiore produttore di petrolio e gas al mondo».

 

[…]

 

i talebani alla cop29 di baku

Si respira un clima straniante e un po’ sinistro a Baku, tra le tante poltrone vuote lasciate dai leader dei Paesi più sviluppati, bacchettati dal dittatore bielorusso Lukashenko — «i responsabili sono assenti, non c’è nulla di cui essere orgogliosi» — e nuove inquietanti presenze.

 

Per la prima volta, a un vertice internazionale, e a una Cop, partecipano tre delegati talebani dell’Afghanistan, benché il loro governo autocratico non sia riconosciuto dall’Onu. Il direttore generale dell’ente afghano per il clima, Mawlawi Matiul Haq Khalis, non passa inosservato con la sua lunga barba bianca e il turbante in testa. Invitato dal governo azero, ha affermato che «anche Kabul dovrebbe beneficiare» dei fondi climatici destinati ai Paesi più vulnerabili.

 

i talebani alla cop29 di baku

Tra i pochi leader europei presenti sono spiccati ieri il premier spagnolo Pedro Sánchez, che ha ricordato la devastazione di Valencia — «dobbiamo assicurarci che i disastri naturali non si moltiplichino» — e soprattutto il premier britannico Keir Starmer, che ha approfittato del vuoto occidentale per «rafforzare la nostra reputazione di leader del clima», annunciando che il Regno Unito si impegna a tagliare le proprie emissioni dell’81% al 2035. «Un problema mondiale necessita una partnership mondiale», ha detto.

 

[...] 

 

 

i talebani alla cop29 di baku

Sul piano negoziale, è stato finalmente firmato l’accordo che renderà operativo dal 2025 il Fondo aiuti per le perdite e i danni (Loss & damage) per sostenere i Paesi più vulnerabili a fronteggiare le conseguenze dei cambiamenti climatici. [...]

Giorgia meloni - cop29 a bakucop29 - baku azerbaijan cop29 - baku azerbaijancop29 - baku azerbaijani talebani alla cop29 di baku

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…