olaf scholz giorgia meloni migranti

SONO CRAUTI AMARI PER LA DUCETTA – LA GERMANIA VUOLE “APPIOPPARE” I MIGRANTI ALL'ITALIA E CHIEDE ALLA COMMISSIONE UE DI TORNARE AD APPLICARE IL REGOLAMENTO DI DUBLINO, CHE PREVEDE LA PRESA IN CARICO DEL PROCEDIMENTO D'ASILO DA PARTE DEL PAESE DI PRIMO APPRODO (CIOE’ IL NOSTRO) – SCHOLZ DEVE DARE UN SEGNALE ALL'OPINIONE PUBBLICA TEDESCA DOPO L'ATTENTATO DI SOLINGEN PER MANO DI UN RIFUGIATO. MA IL VIMINALE FA MURO: “NON SE NE PARLERÀ PRIMA DEL 2026”

Estratto dell’articolo di Uski Audino e Grazia Longo per “La Stampa”

 

OLAF SCHOLZ - GIORGIA MELONI - - G7 BORGO EGNAZIA

Il governo di Berlino vuole tornare ad applicare integralmente il regolamento di Dublino e per farlo sta cerando la sponda della nuova Commissione europea. Sarà anche uno spot elettorale a uso interno a due giorni da determinanti elezioni in Sassonia e Turingia, e a una settimana dall'attentato di Solingen per mano di un rifugiato che sarebbe dovuto essere espulso. […]

 

La pressione dell'opinione pubblica tedesca sul tema della sicurezza è enorme, soprattutto nell'ultima settimana, e non finirà d'improvviso all'indomani delle elezioni. […]

 

flussi di migranti tra italia e germania

E questo potrebbe avere un'eco significativa nei rapporti tra Roma e Berlino. L'applicazione del regolamento sui migranti in vigore da oltre dieci anni - che prevede la presa in carico del procedimento d'asilo da parte del Paese di primo approdo – era stato sospeso in via unilaterale dall'Italia nei confronti della Germania a dicembre 2022 per la parte che riguarda il trasferimento in Italia di chi, registrato nel nostro Paese, fugge all'estero.

 

Con due lettere «del 5 e 7 dicembre 2022, il ministero dell'Interno italiano ci ha informato che i trasferimenti ai sensi del Regolamento Dublino III non possono essere accettati per il momento» ha spiegato il portavoce del ministero dell'Interno tedesco.

 

migranti al largo di lampedusa

«Il motivo è che la capacità dei centri di accoglienza è insufficiente a causa dell'elevato numero di arrivi in Italia», proseguiva. Dopo due anni, Berlino vuole fare un passo avanti mentre a Roma non c'è nessuna intenzione di cambiare strada. Il Viminale non intende retrocedere rispetto alla scelta di non riprendere indietro i cosiddetti "dublinanti", coloro che approdano in un Paese e fuggono in un altro. Fino al 2026, quando entrerà in vigore il sistema europeo comune di asilo, tutto dovrebbe rimanere com'è. Da quel momento in poi si vedrà, fanno sapere dal ministero degli Interni.

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

[…] Nel 2023 la Germania ha preso in carica dall'Italia 15.479 dublinanti e di questi l'Italia ne ha ripresi 11, mentre nei primi sei mesi del 2024 in 6.031 sono arrivati in Germania dall'Italia e Berlino ne ha rimandati indietro soltanto due. È la conferma nei fatti della sospensione di una parte determinante degli accordi.

 

Ma ora arriva una richiesta di aiuto forte e chiara. «Abbiamo un problema, Houston», dicono dalla Cancelleria. I termini della questione li ha spiegati l'altro ieri il portavoce di governo Steffen Hebestreit in conferenza stampa a Berlino. «Negli anni 2010 si diceva che i Paesi che hanno la sfortuna di trovarsi su un confine esterno sono lasciati soli con la sfida dei rifugiati. Tutti gli altri hanno la fortuna geografica di non essere colpiti» e «per risolvere la questione insieme si è concordato un meccanismo di solidarietà», ha detto il portavoce di Olaf Scholz.

 

matteo piantedosi e giorgia meloni in albania con edi rama ai futuri centri migranti

Ora «la Germania ha accolto più di un milione e seicento mila rifugiati nel 2014 e nel 2015, abbiamo offerto protezione a oltre un milione di ucraini, e accogliamo oltre a duecento-trecentomila rifugiati provenienti da altri Paesi. Non credo che qualcuno possa negare che la Germania stia facendo la sua parte», ha concluso Hebestreit. A questo punto il governo tedesco sta cercando di aggirare il "no" di Roma. E lo sta facendo anche cercando la sponda di Bruxelles, prima ancora dell'insediamento della nuova Commissione.

 

[…]

 

Converrà al governo italiano tenere la linea della fermezza totale? E che impatto avrà sulla moltitudine di dossier condivisi tra Roma e Berlino proprio al livello europeo? Si può immaginare una riedizione della crisi diplomatica sui migranti come quella tra la nostra premier e il presidente francese? […]

MATTEO PIANTEDOSI GIORGIO MELONImigranti al largo di lampedusa 2

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”